
Monsignor Santo Marcianò saluta la Chiesa castrense: «Canterò per sempre l’amore del Signore»
Nel giorno della Messa crismale, l’arcivescovo ha ringraziato sacerdoti, seminaristi e militari per i dodici anni di cammino vissuto insieme
Nell’anno del Giubileo della Misericordia il vescovo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, scrive una lettera pastorale che riprende la frase pronunciata da Papa Giovanni XXIII all’apertura del Concilio: “Date una carezza!”. “Il gesto di quella carezza – scrive il presule – aveva svelato il cuore del Papa, il cuore della Chiesa, il cuore di Dio: aveva svelato la misericordia”. Divisa in due sezioni, la lettera riflette nella prima parte sul significato della misericordia, come carezza d’amore che Dio dona all’uomo; nella seconda parte, su quella carezza che ciascuno di noi può dare attraverso le opere di misericordia, interpretate come beatitudini da vivere. “Ricevere il dono della vita, gratuitamente e per un puro motivo d’amore – afferma Marcianò - è la prima e fondamentale essenza della misericordia di Dio. Ma è anche amore rigenerativo, che ridona vita. Noi siamo frutto della misericordia di Dio nella redenzione, nell’esperienza stupenda di sentirci perdonati sempre, dopo ogni peccato”. Il vescovo esorta i miliari a provare ad esercitare i loro specifici compiti ispirandosi alla opere di misericordia, così da sperimentare le beatitudini evangeliche. Significativa la fine della lettera in riferimento alla misericordia come dono: “La creatività della misericordia – conclude Marcianò – è legata all’unicità di ciascuno. Davvero, la misericordia è il nome, il cuore, il volto dell’altro, che devi imparare a vedere e toccare, che solo tu puoi vedere e toccare”.
Nel giorno della Messa crismale, l’arcivescovo ha ringraziato sacerdoti, seminaristi e militari per i dodici anni di cammino vissuto insieme
Cappellani carceri: mons. Marcianò (Omi), “il compito del sacerdote non è il giudizio, non è la condanna ma la misericordia, la ‘compassione'”
Pasqua: Marcianò (Ordinario militare), “Le orme di chi ha amato fino alla fine rimangono impresse nella terra, nella storia, nel cuore dei fratelli”