Avvenire di Calabria

Ordinariato militare, il messaggio per la Pasqua di Marcianò: «Le orme di chi ha amato fino alla fine rimangono impresse nella terra, nella storia, nel cuore dei fratelli»

di Redazione Web

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Si intitola “Seguendo le Sue orme… fino alla fine” il Messaggio dell’Ordinario Militare, mons. Santo Marcianò, per la Pasqua, diffuso oggi. Gesù, scrive l’Ordinario, ha camminato per tutta la sua vita terrena e in Terra Santa è possibile “intravedere le orme dei passi lungo i quali ha svolto la Sua predicazione e dei passi che Lo hanno avvicinato ai poveri, ai malati, ai bambini, ai peccatori, ai discepoli, ai nemici. I passi dell’amore, fino alla fine. Orme nelle quali ci possiamo ritrovare anche noi, con la missione affidataci”. Mons. Marcianò ricorda “l’orma dell’umile servizio di comunione, che rende capaci, come Cristo, di lavare i piedi ai fratelli; e rende capaci voi, cari militari, di servire senza distinzione e senza riserve la sicurezza, la protezione e la custodia di ogni cittadino, di ogni straniero, di ogni vita, specie se fragile e indifesa. C’è l’orma della Croce portata ingiustamente ma portata per tutti gli uomini, che illumina la fatica di chi condivide le sofferenze degli altri. È l’orma in cui voi mettete i vostri passi ogni volta che trattate con dignità gli innocenti da proteggere e i colpevoli da condannare. È l’orma di chi è chiamato a donarsi non solo nel quotidiano ma fino al sacrificio della vita, come è per tanti militari”. C’è, infine, “l’orma del Sepolcro che accoglie la morte violenta del Giusto e si apre ad accogliere le morti di tutti gli uomini, le donne, i bambini, falciati dalla guerra, dalla violenza, dagli abusi, dalla povertà e dalle ingiustizie umane. L’orma in cui camminano coloro che non reagiscono al male con il male e diventano operatori di pace; l’orma che seguono quelli che, tra voi militari, sono inviati nei difficili luoghi di guerra e di conflitto”. Tutte queste orme terrene, conclude il Messaggio, sembrano finire al Sepolcro di Gesù. Ma la fine dell’amore non è qui. Le orme di chi ha amato fino alla fine rimangono impresse nella terra, nella storia, nel cuore dei fratelli… e continuano a solcare il Cielo. Sì, chi non ama fino alla fine, fino alla morte, non ama. Ma chi ama sa che non finirà, sa che non morirà. È questo il cuore della Pasqua”.

Fonte: Agensir

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