Avvenire di Calabria

Il 4 aprile si riunisce la Consulta delle Autonomie Locali: i Sindaci calabresi garantiscano la presenza per non affossare ancora la riforma del welfare

Riforma del Welfare, fondamentale l’apporto dei comuni calabresi

Redazione Web

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di Giovanni Pensabene * - Abbiamo appreso che il prossimo 4 aprile sono stati convocati i sindaci dei Comuni Capofila di ambito per costituire la Consulta Regionale delle Autonomie Locali. La Consulta, definita da una recente modifica alla L.R.23/03, è formata dai sindaci dei comuni capofila di ciascun ambito territoriale ottimale e da un componente designato dall’UPI Calabria.

Insieme alla Consulta del Terzo Settore costituisce la “conferenza permanente”, strumento di partecipazione imprescindibile nei procedimenti di programmazione socio-assistenziale. Si tratta di un organismo talmente rilevante, che proprio la sua mancata costituzione, lo scorso anno, ha indotto il TAR ad annullare l’intero impianto di riforma del welfare calabrese, gettando nel caos l’intero sistema dei servizi e del terzo settore e non solo.

Un vuoto normativo, quello attuale, che in assenza di un intervento immediato da parte della Regione pone a serio rischio di sopravvivenza diversi servizi, adeguatesi alla normativa di riforma e poi trovatisi senza il relativo riconoscimento economico.

Quindi, qualunque provvedimento adotterà il governo regionale, dovrà passare dalla Conferenza permanente, ma ovviamente per consentirlo la Conferenza dovrà essere costituita nelle sue due componenti, Consulta enti locali e Consulta terzo settore.

Ebbene però, mentre la consulta del terzo settore si è regolarmente costituita lo scorso 20 marzo, auspicando la veloce approvazione della riforma, la Consulta degli enti locali, seppure regolarmente convocata per la medesima data, non si è potuta costituire per il mancato raggiungimento del numero necessario di partecipanti.

Siamo quindi al paradosso: da un lato la riforma è stata bloccata per la mancata attivazione degli strumenti di partecipazione, così come fortemente richiesto proprio dagli stessi Comuni, dall’altro però si rischia di vanificare il tutto per la mancata presenza dei sindaci!

In altre parole, se anche il 4 aprile la seduta dovesse andare deserta, la riforma resterebbe ancora una volta prigioniera di legacci burocratici che nulla hanno a che vedere con la vita dei cittadini.

Facciamo quindi appello a tutti i Sindaci, che siamo certi condividono l’attenzione per le politiche sociali e per le fasce più deboli, affinché siano presenti il 4 aprile e istituiscano questo importante strumento di partecipazione, consentendo al processo di riforma di andare avanti speditamente.

Solo una rapida approvazione dei regolamenti attuativi infatti, perché di questo si tratta, si potrà finalmente procedere con un’adeguata programmazione a livello regionale e locale.

Viceversa, se la riforma non sarà velocemente approvata, molti servizi socio assistenziali in Calabria saranno costretti a chiudere.

* Il Presidente della Consulta Regionale del Terzo Settore

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