Avvenire di Calabria

Riprese le attività all’asilo nido “Piccolo principe” a Gebbione

Gallico e Arghillà sono di quartieri scelti per far nascere altre strutture

di Redazione Web

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Nucera: «Struttura all’avanguardia. Lavori in corso al Ce.Dir., in costruzione altri due asili» 

Sono ripartite ufficialmente le attività didattiche all’asilo nido comunale “Piccolo principe” del quartiere Gebbione. Dopo un periodo di chiusura del plesso di via Cassino necessario all’esecuzione dei lavori di adeguamento funzionale e impiantistico. Rientrante nel Piano triennale delle opere pubbliche 2022/2024. Nei mesi precedenti, l’asilo nido era stato ospitato nei locali della scuola comunale dell’infanzia “Genoese Zerbi”.


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Finanziato con fondi Pnrr assegnati dal Ministero dell’Istruzione per una somma complessiva pari a 328.680 euro, il progetto di riqualificazione energetica si è articolato in quattro interventi principali. Isolamento delle superfici opache verticali; infissi in alluminio; impianto fotovoltaico; impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria.
L’attività progettuale, affidata all’architetto Demetrio Modesto Riccio e condotta di concerto con i referenti dell’asilo nido “Piccolo principe” e il rup del Comune geometra Giovanni Rombo, ha permesso di individuare le maggiori criticità. Al fine di rendere il plesso maggiormente idoneo e sostenibile tanto da un punto di vista energetico, quanto da quello funzionale, con interventi di adeguamento sia all’interno che all’esterno della struttura.

I lavori sono stati realizzati in due fasi: dapprima gli interventi all’interno, con consegna della struttura alle cooperative che gestiscono il servizio. E poi il completamento con gli interventi previsti all’esterno.

La struttura “Piccolo principe"

L’asilo nido “Piccolo principe” consente di ospitare fino a 48 bambini. Nello specifico: 9 bambini della sezione lattanti (da 3 a 12 mesi); 13 bambini della sezione semidivezzi (da 12 a 24 mesi); 26 bambini della sezione divezzi (da 24 a 36 mesi). La struttura, oltre agli spazi per i bambini, conta anche quelli per gli operatori, spogliatoi per il personale e relativi servizi igienici, nonché cucina, infermeria/ambulatorio pediatrico e una lavanderia/deposito.

Gli altri asili nido

La riapertura della struttura del quartiere Gebbione segue quella già avvenuta nello scorso mese di settembre dell’asilo nido “Mago di Oz” di Archi. Per il quale le attività didattiche erano riprese dopo gli interventi di riqualificazione sia interna che esterna. Finanziati anche in questo caso con fondi Pnrr – e che avevano visto la realizzazione di opere edilizie (infissi) e impiantistiche (clima/ventilazione e fotovoltaico).
Per quanto concerne l’asilo nido con sede al Ce.Dir., i lavori risultano ad oggi in corso di esecuzione. E prevedono: la rimozione dei divisori mobili attualmente presenti; la riqualificazione mediante nuovi pavimenti idonei al nuovo utilizzo; realizzazione di nuovo blocco servizi igienici; installazione di nuovo impianto clima e ricircolo; sostituzione del controsoffitto e dei corpi illuminanti; adeguamento dell’impianto elettrico; altre opere edilizie minori.


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Le dichiarazioni dell’assessore Nucera

«La ripresa delle attività all’interno dell’asilo nido “Piccolo principe” è un segnale importante per le famiglie della periferia sud – dichiara l’assessore al Welfare e politiche della famiglia, Lucia Anita Nucera. Poiché, grazie agli interventi effettuati, la struttura garantisce oggi uno standard qualitativo dei servizi di prim’ordine. Dopo la consegna dell’asilo “Mago di Oz” a settembre e quella avvenuta ieri, manca adesso solo l’asilo nido del Ce.Dir., i cui lavori procedono a pieno ritmo. Contiamo di poter mettere ben presto anche tale struttura a disposizione delle famiglie reggine, senza dimenticare come siano in fase di costruzione altri due asili nido, uno ad Arghillà e l’altro a Gallico. Il Comune, infine, è in attesa di un nuovo bando Pnrr. Grazie al quale sarà possibile progettare la costruzione di due ulteriori strutture da far sorgere nella zona sud della città. In un'ottica complessiva che miri a coniugare sempre di più le esigenze genitoriali con gli impegni lavorativi delle famiglie».

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