Avvenire di Calabria

L'anteprima dell'intervista al Prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari; sui ragazzi: «Le nuove generazioni hanno bisogno di vivere strade lineari»

Riscoprire il Vangelo dei «buoni cittadini»

Redazione Web

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Lo Stato è presente, vigile, disponibile. Questo è – in sintesi – il messaggio lanciato nella lunga intervista al Prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari.

Un Prefetto che non ha lesinato di intervenire sui fatti di più stringente attualità: dall’aeroporto dello Stretto al Porto di Gioia Tauro passando per i commissariamenti per mafia dei comuni del territorio metropolitano. Uno sguardo attento alla complessità della città dello Stretto, ma anche alle realtà che operano con positività, tra cui gran parte del mondo dell’associazionismo e della Chiesa diocesana.

In particolare nel merito delle aziende interdette per mafia e risvolto occupazionali, il Prefetto ha spiegato come si tratti di «un falso mito. Esistono diverse buone pratiche in cui si è nominato un commissario che ha ultimato l’opera pubblica». Tante le urgenze: su tutte il diritto alla mobilità: «Anche se i due aspetti che più mi stanno a cuore - ha confidato Michele Di Bari - sono la tendopoli di San Ferdinando e la Locride»

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