
Ucraina un anno dopo, Zuppi (Cei): «La vera vittoria è la pace»
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«Come arcivescovi cattolici e protestanti di Armagh, siamo uniti nella condanna di questo aberrante attacco contro una persona che serve la nostra comunità. Indipendentemente da chi pensano di essere, le persone che hanno pianificato e realizzato questa sparatoria rappresentano una minaccia profonda al benessere e alla pace della nostra società ed è importante che facciamo tutto ciò che è in nostro potere per evitare che cose del genere si ripetano». Così questa mattina in una nota congiunta i leader delle chiese cristiane in Irlanda condannano l’attacco con arma da fuoco contro un agente di polizia che è stato ricoverato in ospedale in condizioni «critiche ma stabili».
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L’attacco si è svolto in un complesso sportivo a Omagh, in Irlanda del Nord. L’ufficiale, in quel momento fuori servizio, sarebbe stato aggredito «davanti ad alcuni giovani» per cui svolge l’incarico di allenatore di calcio. «È con grande shock e un senso di incredulità che abbiamo appreso dell’orribile attacco con armi da fuoco contro un membro della Psni a Omagh», scrivono gli arcivescovi. «È impossibile trovare parole appropriate anche solo per descrivere e tanto meno condannare un tale atto di violenza depravata nei confronti di un agente di polizia che, in quanto dipendente pubblico, lavora per la protezione e il benessere dell’intera comunità. I nostri pensieri e le nostre preghiere in questo momento, insieme a quelli dei nostri parrocchiani, sono con l’ufficiale e con i suoi colleghi, familiari e amici». La nota è firmata dal reverendo John McDowell e da monsignor Eamon Martin, arcivescovi di Armagh della Chiesa d’Irlanda e della Chiesa cattolica.
Secondo le notizie pubblicate in queste ore dai media il servizio di polizia dell’Irlanda del Nord (Psni) ha avviato un’indagine per tentato omicidio ed è attualmente alla ricerca di due sospettati. I media irlandesi e britannici riferiscono che la vittima è John Caldwell, un alto ufficiale in passato coinvolto in indagini di alto profilo nei confronti di paramilitari e altri criminali. Non vi è stata alcuna immediata rivendicazione di responsabilità, ma i sospetti al momento sono caduti sui repubblicani dissidenti che negli ultimi anni hanno compiuto sporadici attacchi contro le forze di sicurezza.
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