Avvenire di Calabria

Lo scorso 4 gennaio si è tenuta la celebrazione in occasione del Pio transito della Venerabile presso la chiesa di Gesù e Maria

Rosa Staltari, maestra di umilità: «Io sono “l’onniniente”»

L'esempio della giovane di Antonimina, nella Locride, continua a illuminare il cammino di tanti fedeli del territorio calabrese

di Valeria Grazia Grasso

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Rosa Staltari, maestra di umilità: «Io sono "l’onniniente"». Vi proponiamo una lettera giunta in redazione a firma di Valeria Grazia Gatto. Lo scorso 4 gennaio si è tenuta la celebrazione eucaristica in occasione del Pio transito della Venerabile presso la chiesa reggina di Gesù e Maria. L'esempio della giovane di Antonimina, nella Locride, continua a illuminare il cammino di tanti fedeli del territorio calabrese.

Rosa Staltari, maestra di umilità: «Io sono "l’onniniente"»

È sorprendente accostarsi indegnamente al santo viaggio terreno della Venerabile. Rosa Staltari viaggio che quotidianamente si specchia nel desiato incontro divino. Rosella , così affettuosamente chiamata da chi ha incrociato i suoi passi , si presenta a noi nella sua umana nudità e nella sua povertà assoluta. Ella è la paladina del Nulla e consegna questo insignificante Niente nelle mani di Dio , testimone vivente di ciò che San Paolo scrive nella seconda Lettera ai Corinzi: “Ti basta la mia Grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”.


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Ed è così che Rosella nella sua nullità incontra il Tutto, nulla le manca tutto può in Colui che compie meraviglie. Giorno dopo giorno , attimo dopo attimo la Venerabile accumula nel suo povero cuore martoriato perle di luminosa santità…ogni perla è una lacrima di sofferenza e d’amore infinito a Gesù e a Maria.”Là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore”.

Rosella custodisce il suo Tesoro nel nascondimento e nel silenzio , al pari di un’innamorata è gelosa del suo Amore di cui assapora l’immensità. Come può rispondere a questo Bene infinito? Semplicemente facendo bene le piccole cose quotidiane e accaparrando così frutti di vita eterna. Rosella appare così incastonata in una continua opera di donazione nel suo presente umanamente perdente nei suoi passi che spediti corrono verso la patria celeste.

Rosella è la paladina della dimenticanza, ella avverte la sua pochezza dinnanzi alla Maestà Divina…nei suoi intimi colloqui con Gesù par che dica :” Non so più chi sono mi dimentico di me per far spazio a Te”. Rosella è la paladina della fecondità in Cristo col suo fulgido esempio semina ovunque tracce di pura santità e col suo tenerissimo sguardo dà sapore ad un mondo in frantumi in cerca di divini barlumi.


PER APPROFONDIRE: Rosa Staltari è Venerabile: la lettura del Decreto a Reggio Calabria


Rosella nel suo pur breve arco di vita è in corsa verso l’Amato, i suoi piedi a stento toccano terra, il suo cuore porta tatuato il cuore di Gesù. Maria ne raccoglie nel suo seno i sospiri. Sembrano riecheggiare le parole del profeta Isaia: ”Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani, le tue mura sono sempre davanti a me”.

Nella Venerabile è palese un’attitudine schietta ad attrarre il divino in uno slancio d’amore contemplativo come un bimbo incantato di fronte alle bellezze della natura col cuore aperto ella si lascia rapire dal vero Amore e non brama altro che dimorare al più presto nella casa celeste.

Ecco Rosella è sul piedistallo dell’umile nulla, ella tutta appartiene a Dio e ci indica la via della santità nell’ordinaria quotidianità. Riprendendo un’espressione usata da Igino Giordani nel suo Diario  Rosella sembra parafrasare: “Io sono l’onniniente. Tu sei l’Onnipotente".

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