Avvenire di Calabria

Il Centro servizi al volontariato “Dei Due Mari” ha raccolto e fatto proprie le indicazioni del territorio di Reggio Calabria

Salotti urbani, uno spazio condiviso di cittadinanza attiva

Redazione Web

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di Anna Rossi - «L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé» cantava Gaber mentre, più o meno negli stessi anni e in un’altra parte di mondo, lo psicologo Arthur Aron dimostrava come quattro minuti di contatto oculare inducono le persone a sentirsi vicine le une alle altre più di ogni altra cosa. Due suggestioni che il Centro servizi al volontariato “Dei Due Mari” ha raccolto e fatto proprie nell’ideare e promuovere, insieme a 19 associazioni cittadine di volontariato, i Salotti Urbani. Un’iniziativa che si propone quale esperimento di partecipazione comunitaria avvalendosi, come il nome lascia intuire, di una cornice relazionale assolutamente informale. Un’occasione per volontari e cittadini, di diversa provenienza, età ed estrazione, per incontrarsi, per mettere a confronto le proprie personali visioni su temi di interesse collettivo e per, a partire da tutto ciò, ripensare il proprio essere persone e cittadini. In salotto per fermarsi un attimo, prendere respiro, dedicarsi un momento di leggerezza e recuperare una dimensione di socialità che faccia della presenza tangibile, e non solo virtuale, lo strumento attraverso cui superare le distanze relazionali e creare nuove e più inclusive identità. Un modo per cominciare a “sentirsi parte” del tessuto cittadino, per favorire reciproche identificazioni e riconoscimenti, per creare legami fiduciari e far emergere quel “noi” che è depositario di una pluralità di voci e fondamento di una società accogliente. Di una sorta di agorà spesso dimenticata. L’iniziativa è articolata in un itinerario in quattro tappe che esploreranno temi di volta in volta diversi. “In partenza dai sogni. Con i piedi a terra e negli occhi il possibile” il tiolo del primo incontro, già realizzato nel mese di luglio e dedicato all’esplorazione della dimensione motivazionale del sogno, motore di un cammino verso la realizzazione di un mondo più “bello”. Non sogni campati in aria, ma ben piantati a terra, la stessa in cui ci sono le nostre radici. Sogni che non sono tanto punti di arrivo quanto piuttosto punti di partenza per realizzare cose concrete. “Quel posto chiamato presenza. L’arte di coltivare la consapevolezza di sé”, è il titolo della seconda tappa, prevista per fine settembre e dedicata a quella dimensione “personale” e intima che ognuno di noi è chiamato a coltivare continuamente per essere presenza significativa nella vita degli altri. Per non perdere di vista la nostra interiorità, ma anche per misurarci con i nostri limiti e possibilità, con i nostri talenti e fragilità. “Oltre no, ri–guardo noi. Incontrarsi nella terra di mezzo” il titolo della tappa di novembre rivolta a esplorare l’incontro con l’altro. Quella “terra di mezzo” che è lo spazio e il tempo della relazione, quella in cui lasciamo e prendiamo qualcosa, in cui cambiamo e siamo cambiati. Quella che ci permette di andare oltre noi stessi, protendendoci verso l’altro, e al tempo stesso di ritrovarci o riscoprirci proprio grazie all’altro. L’ultima tappa, quella che chiuderà i salotti, sarà volta a esplorare le possibilità di abitare il mondo, la terra e il tempo come la propria casa. Accorgendoci dei cambiamenti e avendo il coraggio di cambiare. “Il coraggio di essere vento. Per un’ecologia dell’abitare la vita” il titolo di quest’ultimo incontro che suona un po’ come un invito a viaggiare e, detta con De Andrè, a «saper leggere il libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura». I temi di ogni incontro sono il risultato di un percorso lungo e articolato, tuttora in corso, di ricerca, scoperta, esplorazione ed elaborazione condiviso dai volontari delle associazioni coinvolte. I salotti saranno ospitati da diverse realtà, anche commerciali del territorio, sperimentando un binomio tra profit e non profit tanto inconsueto quanto costruttivo e ricco di reciproche opportunità.

A condurre il dibattito e il confronto tra volontari, cittadini e ospiti ci penserà Anna Briante, giornalista attenta e sensibile ai temi di rilevanza sociale, mentre il talentuoso attore Gaetano Tramontana della compagnia Spazio Teatro porterà in salotto alcuni contributi scenici per arricchire, attraverso un linguaggio “altro”, lo stare insieme, ma anche per evocare ulteriori significati e riflessioni intorno al tema di volta in volta esplorato.

Un’iniziativa, quella di Salotti Urbani, che si muove contemporaneamente nella direzione della promozione del volontariato, consentendo ai volontari di ritrovarsi intorno ai valori che li accomunano, e dello sviluppo dei territori, creando occasioni di incontro e confronto tra le associazioni e le molteplici realtà e personalità che il contesto comunitario esprime.

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