
Strutture psichiatriche, a Reggio Calabria familiari e operatori in attesa: lunedì incontro a Catanzaro
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Verso la giornata della salute mentale: tema che per troppo tempo è stato un tabù, ma che va affrontato in modo comunitario. E com'è la situazione in Calabria? Tra l'emergere di nuove patologie infantili e crisi di sistema.
Il 10 ottobre si celebra in tutto il mondo il World Health Mental Day -Giornata mondiale della salute mentale – con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui problemi di salute mentale in tutto il mondo e mobilitare gli sforzi a sostegno della salute mentale.
La Giornata, celebrata per la prima volta il 10 ottobre 1992, è promossa dalla World Federation of Mental Health – Federazione Mondiale della Salute Mentale - e supportata dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS).
La Calabria è tra le regioni con il tasso più elevato di pazienti trattati in strutture territoriali psichiatriche. Dai dati dell’ultimo “Rapporto salute mentale” del ministero della Salute, la regione è al terzo posto in Italia (dopo la Liguria e la Provincia autonoma di Trento) per prevalenza di utenti trattati, sul tasso standardizzato per diecimila abitanti.
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Una componente troppo spesso dimenticata della sanità pubblica in Calabria. Una sorta di cenerentola del sistema di assistenza e cura delle persone. Eppure la salute mentale investe sempre più soggetti soprattutto dopo la raffica di eventi fortemente destabilizzanti avvenuti negli ultimi anni.
Secondo i dati di un’indagine condotta dal Santagostino, circa un quarto delle persone economicamente attive in Italia è affetto da un malessere psicologico significativo. Sempre secondo questo studio, il 23% del campione riferisce difficoltà a controllare i propri impulsi, il 22% segnala problemi di distacco emotivo e in percentuale uguale, di regolazione delle emozioni, mentre il 15% giudica non soddisfacenti le proprie relazioni.
Il dato più significativo riguarda però l’autostima, con il 32% del campione che ha affermato di avere una scarsa stima di sé.
Sempre secondo i dati del ministero, il personale che opera nei servizi di salute mentale in Calabria risulta pari a 9 tra medici e psichiatri su 100mila abitanti, in Italia il tasso è di circa 11. Dunque dotazioni di strutture e personale decisamente inferiore alla media nazionale.
Così come bassi risultano i costi sostenuti per garantire i livelli di assistenza ai pazienti affetti da questo genere di patologie. I dati riportano che in Calabria la spesa pro capite è pari 55 euro contro la media nazionale di 67, 5 euro. In termini assoluti il costo relativo all’assistenza psichiatrica nel 2020 in Calabria è stato pari a 87,490 milioni di euro. Somme destinate in gran parte per fornire assistenza ambulatoriale e domiciliare, circa il 55% del totale.
Disturbi del linguaggio, dell’apprendimento e dello spettro autistico. Disabilità intellettiva, epilessia, disturbi neurologici, malattie rare e dello sviluppo, disturbi psichiatrici, depressione e conseguenti atti autolesivi e tentativi di suicidio.
I disturbi neuropsichici dell’età evolutiva sono estremamente frequenti e in Italia colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, tra il 10 e il 20% della popolazione infantile e adolescenziale tra i 0 e i 17 anni.
Con manifestazioni molto diverse tra loro per tipologia, decorso e prognosi, per la maggior parte determinate da un complesso intreccio tra predisposizione genetica, vulnerabilità neurobiologica e variabili ambientali e sociali.
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In meno di dieci anni è raddoppiato il numero degli utenti seguiti nei servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA), con una prevalenza di accesso 4 volte superiore a quella dei servizi di salute mentale adulti e 8 volte superiore a quella dei servizi per le dipendenze patologiche.
Un trend in vistosa crescita a cui contribuisce la maggiore consapevolezza della popolazione, il cambiamento dei criteri diagnostici, l’introduzione di strategie di screening e di individuazione precoce, l’aumentata sopravvivenza di soggetti con gravi disabilità e la presenza di modificazioni ambientali rilevanti e molto rapide che impattano sullo sviluppo e sul livello atteso di funzionamento.
Tuttavia, permangono criticità sistemiche e culturali che favoriscano una diagnosi precoce e un intervento tempestivo. I pazienti e le loro famiglie sono infatti tutt’oggi oggetto di pregiudizi marcati, che interferiscono con la diagnosi e la terapia, con l’inclusione sociale e soprattutto con la programmazione sanitaria.
Ieri nuova mobilitazione. Intanto il presidente della Regione Occhiuto ha convocato le sigle interessate: si va verso una soluzione?
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Tags: salute mentale