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Salute mentale, istituito il Coordinamento regionale con decreto del Commissario ad acta e governatore calabrese, Roberto Occhiuto.
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Anche la Calabria avrà un Coordinamento regionale per la salute mentale in età evolutiva e adulta. A sancirne l'istituzione il Decreto numero 91, firmato dal commissario ad acta e governatore calabrese, Roberto Occhiuto.
L'attuazione è prevista nel Programma Operativo 2022-2025 di riordino della Sanità calabrese e fa seguito all'intesa tra Governo e autonomie locali, volto a realizzare progetti regionali di rafforzamento dei Dipartimenti di salute mentale regionali. Intesa che obbliga le regioni a definire specifiche azioni programmatiche per la tutela della salute mentale, il diritto alla cura e all'inclusione sociale. Linee guida già recepite dal Dca del 18 novembre della scorso anno.
Il Coordinamento regionale per la Salute mentale, si legge nel decreto del Commissario alla Sanità, «avrà il compito di elaborare il "Piano d'azione regionale per la salute mentale", ridefinire la rete socioassistenziale a sostegno dei soggetti con disturbi mentali e delle loro famiglie». Ma anche, «progettare attività per garantire l’inclusione sociale, scolastica e lavorativa dei soggetti con patologie mentali».
Il Coordinamento regionale sarà coordinato dal Dirigente regionale della Salute mentale e dipendenze patologiche. Componenti saranno, invece, il Direttore della Scuola di Specializzazione di Psichiatria dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, tre direttori di dipartimento di Salute mentale Asp, un direttore di Neuropsichiatria Infantile e della adolescenza Asp e un rappresentante ciascuno dell'Ordine degli psicologi, della Società italiana di Psichiatria, del Forum del Terzo Settore, del Coordinamento delle Associazioni di salute mentale (Casm), dell'Unione nazionale associazioni Salute mentale (Unasam), dell'Associazione nazionale genitori persone con Autismo (Angsa), della Federazione Italiana Superamento Handicap Calabria (Fish).
Nel Programma Operativo 2022-2025 viene ancor meglio definita l'operativa del Coordinamento regionale che, è scritto, «si occuperà della riorganizzazione dei Centri di salute mentale sul territorio regionale, ma anche della istituzione di specifici ambulatori nelle case di comunità e del fabbisogno di posti letto per quanto riguarda l’area ospedaliera».
Tra gli obiettivi, anche il «superare le criticità» - di cui Avvenire di Calabria ha ampiamente raccontato in questi giorni, attraverso le testimonianze di operatori e familiari di pazienti psichiatrici - «in merito alle strutture psichiatriche a gestione mista pubblico/privata che operano sul territorio dell’Asp di Reggio Calabria, riconducendole al sistema di autorizzazione e accreditamento previsto dal D.lgs. 502/1992 e smi».
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La Regione Calabria, si legge ancora tra le pagine del Programma Operativo 2022-2025, «ha avviato un percorso condiviso con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Reggio Calabria, in seguito al quale con Dca 65/2020 è stato aggiornato il fabbisogno di prestazioni psichiatriche, suddiviso nei tre livelli di intensità assistenziale. Successivamente l’Asp di Reggio Calabria ha adattato il proprio fabbisogno aziendale con la redazione di un Piano Attuativo Aziendale, già approvato, avviando le procedure per l’autorizzazione e l’accreditamento di tutte le strutture che hanno prodotto istanza ai sensi del D.lgs. 502/1992 e smi». Un processo, tuttavia, al di là delle intenzioni, ancora in attesa di esser attuato definitivamente.
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