Ryanair atterra a Reggio Calabria, «opportunità da cogliere al volo»
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L'arcivescovo emerito monsignor Vittorio Mondello lo ha definito «coraggioso testimone d'amore». Nel giorno della festa di San Valentino, nasceva 143 anni fa a Chorio di San Lorenzo, San Gaetano Catanoso. Il primo prete (e al momento unico) del capitolo diocesano di Reggio Calabria - Bova a essere canonizzato. Padre Catanoso è davvero un'importante testimonianza dell'amore di Dio verso il prossimo.
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Parroco e confessore instancabile elevato agli onori degli altari il 23 ottobre 2005, San Gaetano Catanoso è il patrono della Città metropolitana di Reggio Calabria.
Ordinato sacerdote nel 1902 dal cardinale Gennaro Portanova, per un biennio prefetto d’ordine in Seminario, fu nel 1904, nominato parroco di Pentidattilo. Qui si dedicò interamente alla missione di pastore, condividendo le privazioni, i disagi, le gioie e le pene della sua gente, aiutando le famiglie bisognose e venendo incontro agli ammalati. Per i giovani, che non potevano frequentare le scuole pubbliche, aprì una scuola serale gratuita. Qui inoltre ebbe l’illuminazione per il Volto Santo.
Nel 1918, San Gaetano Catanoso divenne «Missionario del Volto Santo », iscrivendosi all’arciconfraternita di Tours e l’anno successivo istituì a Pentidattilo la Pia Unione del Volto Santo. Convinto che la rinascita spirituale e morale dei Calabresi non sarebbe stata possibile senza l’attività pastorale dei sacerdoti, promosse l’Opera dei Chierici Poveri, che si proponeva di offrire ai giovani, sprovvisti di mezzi, il necessario per poter raggiungere il Sacerdozio.
Dal 1921 al 1940 San Gaetano Catanoso fu parroco, a Reggio Calabria, della Chiesa della Candelora. Qui si impegnò nell’attività di evangelizzazione, catechesi, delle missioni al popolo, del culto dell’Eucaristia, del ministero delle Confessioni, dell’assistenza ai poveri, ai malati e ai perseguitati, dell’ opera delle vocazioni sacerdotali.
Fu anche direttore spirituale del Seminario arcivescovile (1922-1949); cappellano degli Ospedali Riuniti (1922- 1933); confessore degli Istituti Religiosi cittadini e del carcere (1921- 1950), canonico penitenziere della Cattedrale (1940-1963), rettore della Pia Unione del Volto Santo.
Negli anni trascorsi a Pentedattilo, a contatto con la difficile realtà sociale e religiosa dell’Aspromonte, cominciò a pensare di dar vita ad una congregazione religiosa femminile, che propagasse la devozione al Volto Santo di Gesù e portasse conforto ai sacerdoti più bisognosi ed aiuto alle parrocchie più sperdute ed abbandonate.
Nel 1934, incoraggiato anche da San Luigi Orione, che gli era amico da tempo, fondò le Suore Veroniche del Volto Santo, nel 1953 approvate dall’arcivescovo Giovanni Ferro e, successivamente, anche dalla Santa Sede. Anche nella vecchiaia non tralasciò mai i suoi doveri sacerdotali e i suoi impegni pastorali. Papa Giovanni Paolo II lo proclamò Beato il 4 maggio 1987. È stato canonizzato da Papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2005.
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La sua predicazione, i suoi scritti sono un mare di luce e di amore più splendente del mare che circonda la sua terra, dirà di lui Paolo Risso riportando un discorso del Santo: «Se vogliamo adorare il Volto Santo di Gesù e non solo la sua immagine, questo Volto noi lo troviamo nella divina Eucaristia, dove con il Corpo e il Sangue di Gesù, si nasconde sotto il bianco velo dell’Ostia santa, il Volto di Nostro Signore».
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