
San Giorgio, il patrono guerriero che oggi unisce Reggio e papa Francesco
Il 23 aprile la Chiesa fa memoria liturgica di san Giorgio, martire e cavaliere della
di Mimmo Nunnari - San Giorgio, rappresenta il santo mediterraneo per eccellenza. Come accade per altri santi, nati o provenienti dalle “terre di mezzo”, la sua figura sacra diventa quella del protettore e della condivisione, a prescindere dalla fede religiosa. Molti anni fa, durante un viaggio in Terra Santa, rimasi sorpreso di notare, sulle facciate di molte case di Betlemme, quadretti devozionali di ceramica, raffiguranti San Giorgio nella più tradizionale delle rappresentazioni, che lo vedono su un destriero bianco, mentre uccide il drago. Era sulle case degli arabi musulmani, la tavoletta votiva, ma soprattutto dei cristiani che, con l’immagine di San Giorgio, marcano, con orgoglio, la loro cristianità minacciata.
Lo stesso stupore ha il visitatore che al Pergamon Museum di Berlino scopre un’icona di San Giorgio, collocata tra opere all’arte islamica e tra le decorazioni della “Camera di Aleppo”, città siriana multireligiosa dei mercanti, dove in passato convivevano, pacificamente, musulmani, ebrei e cristiani. Per aver un’idea del diffusissimo culto di San Giorgio basta pensare che portano il suo nome uno stato americano e una repubblica caucasica e che Giorgio di Antiochia è patrono dell’Inghilterra, di regioni spagnole, del Portogallo e della Lituania. In Italia sono ventuno i comuni che portano il suo nome, mentre centinaia di città e paesi lo hanno scelto come loro patrono, tra queste Reggio Calabria, dove il santo è venerato. Su questo santo martirizzato con altri compagni, verosimilmente nel 303, un libro di Simone Cristoforetti dal titolo “San Giorgio in Levante, il culto del santo cavaliere nella regione di Antiochia” (Edizioni Città del Sole, pagine 348, euro 20) racconta che è stato uno dei più grandi protagonisti del Mediterraneo: un santo ancor oggi estremamente popolare, nel Levante e in Egitto.
Il 23 aprile la Chiesa fa memoria liturgica di san Giorgio, martire e cavaliere della
La qualifica per il triennio 2024-2026 apre le porte a nuove opportunità di finanziamento e progetti culturali sul territorio.
Entrano nel vivo gli appuntamento promossi nell’ambito del festival del libro promosso dalla città pianigiana. Il “fumetto” al centro di un convegno sulle letture che “uniscono” generazioni diverse.
Tags: librosan giorgio