Avvenire di Calabria

A raccontarne la storia un libro di Simone Cristoforetti «San Giorgio in Levante, il culto del santo cavaliere nella regione di Antiochia» di Città del Sole Edizioni

San Giorgio, il Santo mediterraneo per eccellenza

Redazione Web

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di Mimmo Nunnari - San Giorgio, rappresenta il santo mediterraneo per eccellenza. Come accade per altri santi, nati o provenienti dalle “terre di mezzo”, la sua figura sacra diventa quella del protettore e della condivisione, a prescindere dalla fede religiosa. Molti anni fa, durante un viaggio in Terra Santa, rimasi sorpreso di notare, sulle facciate di molte case di Betlemme, quadretti devozionali di ceramica, raffiguranti San Giorgio nella più tradizionale delle rappresentazioni, che lo vedono su un destriero bianco, mentre uccide il drago. Era sulle case degli arabi musulmani, la tavoletta votiva, ma soprattutto dei cristiani che, con l’immagine di San Giorgio, marcano, con orgoglio, la loro cristianità minacciata.

Lo stesso stupore ha il visitatore che al Pergamon Museum di Berlino scopre un’icona di San Giorgio, collocata tra opere all’arte islamica e tra le decorazioni della “Camera di Aleppo”, città siriana multireligiosa dei mercanti, dove in passato convivevano, pacificamente, musulmani, ebrei e cristiani. Per aver un’idea del diffusissimo culto di San Giorgio basta pensare che portano il suo nome uno stato americano e una repubblica caucasica e che Giorgio di Antiochia è patrono dell’Inghilterra, di regioni spagnole, del Portogallo e della Lituania. In Italia sono ventuno i comuni che portano il suo nome, mentre centinaia di città e paesi lo hanno scelto come loro patrono, tra queste Reggio Calabria, dove il santo è venerato. Su questo santo martirizzato con altri compagni, verosimilmente nel 303, un libro di Simone Cristoforetti dal titolo “San Giorgio in Levante, il culto del santo cavaliere nella regione di Antiochia” (Edizioni Città del Sole, pagine 348, euro 20) racconta che è stato uno dei più grandi protagonisti del Mediterraneo: un santo ancor oggi estremamente popolare, nel Levante e in Egitto.

Cristoforetti inserisce la figura di San Giorgio in Levante nel contesto geopolitico e religioso di terre indicate come “cerniera culturale”; nel senso che esiste uno spazio religioso entro cui, i confini le barriere e le divisioni, possono perdere di significato, per vivere in condivisione e pace. Cristoforetti compie una ricostruzione dettagliata, della vita e delle pratiche civili e religiose, negli spazi in cui, ancora oggi, si oltrepassano frontiere e costruzioni identitarie, proprio come, metaforicamente, si può intendere la figura “unitaria” di San Giorgio, che “nell’incontro”, trova la sua espressione migliore, a mezza via tra il piano materiale e quello metafisico, che è la “visione”. Non a caso, come San Paolo, “l’altro grande mediterraneo”, San Giorgio è protagonista di un mondo pluriverso; una figura da accostare anche al culto dei santi guerrieri/soldati, tipo di San Demetrio di Salonicco, San Teodoro di Amasea o dei Santi Sergio e Bacco, interpreti di una tradizione che ha una minore attenzione nella liturgia cattolica. Nel libro, corredato da un’imponente bibliografia, Cristoforetti fa incursioni in diverse direzioni, ricostruendo lo stretto rapporto, di Giorgio/Khiḍr, con il Mediterraneo e il mondo marino in generale.

È seguendo il “cammino” di San Giorgio del Levante, che aveva a sua volta seguito le rotte dei mercanti musulmani, approdando negli empori commerciali, disseminati lungo le coste, che emergono temi come quello della convivenza religiosa e sociale, che hanno una stretta e coinvolgente relazione con i fenomeni della realtà odierna: flussi migratori, fondamentalismi religiosi, scontri civili armati. Se la storia ha ancora significato, in un’attualità contemporanea senza memoria, il libro di Cristoforetti, su San Giorgio in Levante, apre una finestra sulla realtà quotidiana, proprio sull’esempio della vita e della passione del santo che, nella versione più antica delle leggende costruite intorno alla sua figura, morì dilaniato ed è “risorto”, a opera di Cristo.

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