
Il segreto di Francesco. La riflessione dell’arcivescovo Morrone sul Papa venuto «dalla fine del mondo»
Un momento di intensa comunione ecclesiale ha riunito la comunità diocesana di Reggio Calabria –
Il santuario di Santa Maria del Castello elevato a Basilica minore. La cerimonia solenne tenutasi il 25 marzo, si è svolta nel giorno dell’Annunciazione del Signore, nel luogo sacro che sorge sul colle.
Numerosi fedeli, sacerdoti, autorità civili e militari, si sono riuniti sotto lo sguardo della Vergine, patrona della città. All’inizio della Santa Messa, presieduta dal vescovo della diocesi di Cassano all’Ionio, monsignor Francesco Savino, la lettura del decreto della concessione del titolo di Basilica Minore. «Attraversato da sentimenti positivi e pieni di gioia», il presule ha ringraziato il rettore del Santuario. «Don Carmine è una delle ragioni che mi ha convinto a dichiarare questo Santuario Basilica, perché lo ha reso una clinica dello spirito e una clinica di carità. I mendicanti, nel corpo e nello spirito, trovano sempre una porta aperta».
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
Durante la sua omelia, il vescovo Savino si è soffermato sull’importanza di celebrare questo evento nel giorno della Solennità dell’Annunciazione del Signore. «Maria ci insegna a fidarci di Dio. Quando ci sentiamo persi? Quando centriamo tutta la nostra vita sull’ego. Maria – ha affermato don Francesco – fa del progetto di Dio la sua priorità. La docilità e l’obbedienza allo Spirito di Dio rende possibile l’impossibile. Questo avviene quando noi ci fidiamo di Dio e ci affidiamo a Lui. Per questo Maria diventa l’icona del credente. Per Lei, tre doni: quello della gioia; quello della vitalità e delle fecondità; il dono dello Spirito. Preghiamo Maria, contemplata in questo Santuario come Madonna del Castello, perché ci renda credenti e credibili come Lei. Abbiamo perso la credibilità, noi credenti e noi Chiesa».
PER APPROFONDIRE: Un secolo fa l’elevazione a Basilica del Santuario di Paola
Monsignor Savino ha parlato del Santuario come di una «clinica dello Spirito e clinica di carità. Che questo Santuario – ha aggiunto – sia un luogo dove gli ultimi trovino sempre qualcuno a dire un sì generoso. Tale riconoscimento intende intensificare il vincolo con la Chiesa di Roma e con il Santo Padre e, al tempo stesso, promuove l’esemplarità di questo Santuario come esempio di spiritualità della diocesi».
Un momento di intensa comunione ecclesiale ha riunito la comunità diocesana di Reggio Calabria –
L’arcivescovo della Diocesi di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone parteciperà alla celebrazione esequiale
L’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova e presidente della Cec invita la comunità a unirsi nella preghiera ricordando la celebrazione in Cattedrale venerdì 25 aprile alle 18