Avvenire di Calabria

L’amministrazione dell’ente sarà affidata ad una commissione prefettizia per 18 mesi

Sciolto per mafia il Comune di San Luca

La decisione del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'interno Matteo Piantedosi: «accertati condizionamenti da parte della criminalità»

di Redazione Web

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha deliberato lo scioglimento per mafia del Comune di San Luca (Reggio Calabria), insieme a quelli di Poggiomarino (Napoli) e Tremestieri Etneo (Catania), in base all’articolo 143 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267).

La decisione è motivata dagli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata, ritenuti tali da compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa. I tre enti saranno ora guidati da Commissioni straordinarie per una durata di diciotto mesi.

I precedenti di San Luca

Non è la prima volta che San Luca finisce sotto gestione commissariale a causa delle infiltrazioni della 'ndrangheta. Il Comune aspromontano era già stato sciolto per mafia il 14 settembre 2000 e il 17 maggio 2013.



Più recentemente, l’11 giugno 2024, era stato già insediato un commissario prefettizio per la mancata presentazione di liste elettorali alle consultazioni amministrative, fatto che ha impedito il normale rinnovo democratico dell’ente.

Sciolta anche la Fondazione Corrado Alvaro

Nei giorni scorsi, la Prefettura di Reggio Calabria ha disposto anche lo scioglimento del Consiglio di amministrazione della Fondazione “Corrado Alvaro”, con sede proprio a San Luca.


PER APPROFONDIRE: Chi è Corrado Alvaro, il “cantore” della calabresità


Il provvedimento è arrivato al termine di un’istruttoria di 40 giorni, avviata lo scorso 11 febbraio, che ha portato a ravvisare criticità gestionali, assenza di attività significative, deterioramento della situazione finanziaria e presunte parentele scomode all’interno degli organi di governo dell’ente.

A guidare temporaneamente la Fondazione è stato nominato Luciano Gerardis, già presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, ora commissario straordinario incaricato della gestione. Lo scioglimento della Fondazione dedicata alla memoria dello scrittore Corrado Alvaro, intellettuale simbolo dell’Aspromonte e della Calabria del Novecento, ha suscitato ampie reazioni nel mondo della cultura e nella società civile.

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