Avvenire di Calabria

In riva allo Stretto da oltre trent’anni il diritto all’istruzione viene garantito anche nei reparti pediatrici del Gom

Scuola in ospedale, la prima campanella è suonata anche in corsia

Sul servizio garantito dall'Istituto comprensivo Galilei-Pascoli però incombe la scure del dimensionamento scolastico

di Francesco Chindemi

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Il 14 settembre è suonata anche per loro la prima campanella. Stiamo parlando di studenti “speciali”, costretti ad affrontare la difficile sfida contro la malattia in una corsia d’ospedale. Bambini e adolescenti ricoverati presso i reparti di Oncoematologia pediatria e di Pediatria del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria che grazie alla scuola riescono ad affrontare ogni giorno con più leggerezza la loro condizione. Un servizio su cui pendono però alcune ombre a causa del processo di dimensionamento scolastico in atto.

La scuola in ospedale, sezione dell’Istituto “Galilei-Pascoli” di Reggio Calabria

La Scuola in ospedale, sezione “distaccata” dell’Istituto comprensivo “Galilei-Pascoli” di Reggio Calabria, da circa trent’anni garantisce non solo il diritto all’istruzione degli alunni costretti per lunghi periodi a stare lontano da un’aula scolastica, ma anche a rendere più umana l’ospedalizzazione.


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Vi lavora un’equipe di docenti, guidata dal professor Giuseppe Livoti, che ha fatto di questa esperienza una vera e propria missione. Qui, spiega, «non ci occupiamo solo di trasferire delle nozioni, ma di entrare in empatia con il ragazzo o la ragazza e il proprio contesto familiare». È un rapporto che va oltre la relazione docente-allievo, nel rispetto della condizione di ciascuno, ma con l’intento, anche “terapeutico”, «di garantire quella continuità didattica che, nonostante il periodo di degenza, rende comunque più “vicino” ai propri compagni di classe ciascun piccolo o giovane degente».

Un servizio rivolto a tutti i piccoli ricoverati in età scolare

Il servizio viene garantito non solo agli alunni della città di Reggio Calabria, ma di tutta l’area metropolitana, ricoverati sia per una breve che per un lungo periodo. «Sono frequenti - è la testimonianza di Livoti - casi di studenti ricoverati al Gom provenienti anche da altre regioni, in particolare dalla vicina Sicilia». «È un momento importantissimo perché rappresenta anche un’occasione di evasione, attraverso lo studio, dal setting ospedaliero», spiega la dirigente della “Galilei-Pascoli”, Lucia Zavettieri.


PER APPROFONDIRE: Disturbi specifici dell’apprendimento, in ogni scuola un equipe a supporto degli studenti


«Non è semplice - aggiunge - organizzare le lezioni quando ci sono delle cure molto lunghe, come nel caso di Oncoematologia pediatrica. Siamo però felici quando il ragazzo o la ragazza ci invia un disegno o un tema in cui emergono tanta speranza e voglia di futuro».

Non è facile per un docente quando si entra in reparto, «ma è un’esperienza che ti fortifica, grazie all’incontro con i nostri allievi “speciali” e i loro genitori», racconta ancora il professor Livoti.

L’esperienza all’interno del reparto di Oncoematologia pediatrica

Significativa la “missione” della scuola in ospedale presso il reparto di Oncoematologia pediatrica. La dottoressa Rosalba Mandaglio è la responsabile. «Qui - ci racconta - è stata attivata una “classe” circa 25 anni fa, grazie al lavoro e all’impegno della sezione Ail “Alberto Neri”». Dopo la pandemia da Covid-19 è stata rinnovata la convenzione ed è stata realizzata anche un’aula scolastica all’interno dei locali del “Day Ospital” dell’Unità operativa da lei guidata.

«Consentire l’attività scolastica all’interno dei nostri reparti, con il lavoro dei docenti e l’ausilio degli strumenti didattici - aggiunge - concorre senza alcun dubbio a rendere più umano e leggero il ricovero. Questo è parte integrante del programma terapeutico». Per la dottoressa Mandaglio c’è davvero «un rapporto speciale che si crea tra gli insegnati e i nostri ragazzi». Un elemento in più che aiuta bambini e adolescenti ricoverati a vivere la quotidianità in modo più normale, come è giusto che sia alla loro età.

Scuola in ospedale, Rinnovata la convenzione con Usr e Gom di Reggio Calabria

Un'esperienza, la scuola in Ospedale, destinata a proseguire, alla luce della rinnovata la convenzione per il servizio di fra l'Usr Calabria, il Gom di Reggio Calabria e l'Istituto Comprensivo "Galilei - Pascoli".

La convenzione, riveduta e riformulata nei suoi articoli principali, sulla base anche del modello di convenzione predisposto dalla scuola Polo Regionale per il servizio Ospedaliero, l'Istituto Comprensivo "Roberta Lanzino" di Cosenza, obbliga le parti a diritti e doveri reciproci in ordine a tale modalità di didattica. All'interno della Convenzione, l'Istituto Comprensivo "Galilei - Pascoli" si obbliga a rendere il servizio didattico all'interno delle mura Ospedaliere, nei reparti di onco-ematologia pediatrica (attualmente presso il plesso "Morelli") e di pediatria (plesso "Riuniti"), dislocando una parte dei suoi docenti in ospedale, il G.O.M si obbliga, principalmente, ad allestire gli spazi ed a collaborare con il personale scolastico nelle varie attività previste.

All'interno della convenzione anche una attenzione alla futura possibile istituzione della scuola dell'infanzia, in quanto il flusso degli alunni in fascia d'età 3-6 ospedalizzati è divenuto, a seguito del periodo pandemico, molto elevato.

Responsabile della scuola in Ospedale per il Gom è la dottoressa Rosalba Mandaglio. La convenzione stipulata ha durata triennale e copre tutti gli alunni ospedalizzati presenti al Gom.

Come detto l'Istituto Comprensivo " Galilei - Pascoli" è unica scuola della Provincia di Reggio Calabria ad attuare il servizio di scuola in Ospedale. Qualora, però, l'Istituto dovesse essere accorpato, giuridicamente la convenzione andrebbe a decadere in quanto stipulata con un soggetto giuridico (e relativo codice meccanografico) non più esistente come realtà autonoma.

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