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Il 7 Maggio si è tenuto a Lamezia Terme il Seminario di Formazione Nazionale che ha visto i Responsabili Nazionali della Fism (Federazione italiana scuole materne) e i responsabili delle sedi Fism del Sud, a confronto sulle novità nel finanziamento del sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6, guardando in particolare al mondo delle scuole paritarie.
Un momento molto intenso di dibattito e confronto in cui si è discusso delle tematiche legate ai Nidi e alle Scuole dell’infanzia Paritarie in Italia. Nel corso dei lavori del Seminario di Lamezia Terme, organizzato dalla Fism nazionale, sono emerse situazioni differenti legate al mondo delle scuole paritarie. Al centro del confronto, l’attuazione del sistema integrato 0/6 che rappresenta una vera e propria riforma. Importante sia dal punto di vista della qualità dei servizi che della loro implementazione. Tale modernizzazione – è stato sottolineato – è accompagnata da un piano finanziario importante.
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La Calabria al momento registra notevoli ritardi in merito alla programmazione ed alla attuazione del sistema integrato di educazione ed istruzione da 0 a 6 anni. La vice presidente della Regione Calabria, Giuseppina Princi, con delega all’Istruzione e da poco allo 0/6, anche se impossibilitata a presenziare, attraverso i saluti Istituzionali, portati dalla Presidente Regionale Marisa Fagà, ha tenuto a sottolineare l’attenzione e la cura che la Regione ha in questo momento per lo sviluppo di questo settore.
«L’obiettivo che la nostra Amministrazione si pone è portare la Nostra Regione ai livelli minimi essenziali delle prestazioni in linea col parametro europeo del 33% entro il 2025», ha fatto sapere Princi nel suo messaggio letto durante il Seminario. «Siamo coscienti – ha aggiunto la vice presidente della Regione – che questa non sarà una sfida semplice, soprattutto nella nostra Calabria, dove si registra un’evidente povertà educativa legata all’infanzia, relativa anche alla carenza di servizi e strutture, ma, nella convinzione della necessità di raggiungere tale obiettivo, stiamo lavorando per non disperdere nessuna occasione e nessuna opportunità offerta dal nostro Governo, facendo ricorso a tutti i fondi oggi esistenti, consapevoli di questa importante chance».
Infine la rassicurazione: «Come Amministrazione vogliamo investire molto sui servizi per l'infanzia. L'obiettivo è garantire un miglioramento in termini di qualità e, soprattutto, favorire le opportunità di accesso ai servizi ad un numero sempre più ampio di bambini».
Dopo l’intervento della vice presidente della Regione, Princi letto dalla Presidente Regionale Fism Marisa Fagà si è entrati nel vivo delle tematiche. È stata la stessa Fagà a fare il punto sulla situazione in Calabria. Ci sono stati, poi, gli interventi dei dirigenti nazionali Fism introdotti da Dario Cangialosi, coordinatore del Consiglio nazionale della stessa federazione.
Il primo intervento, di Stefano Giordano, responsabile nazionale delle questioni giuridiche, ha centrato l’attenzione sui cambiamenti radicali nel finanziamento del sistema integrato di educazione e d’istruzione 0/6. Ha posto l'attenzione anche su tutti i fondi e le risorse economiche disponibili.
Il Presidente regionale Fism Puglia Fabio Daniele e il Presidente regionale Fism Toscana Leonardo Alessi, hanno invece relazionato su due Buone prassi. Il primo sul “ Sistema Integrato 0/6 In Puglia”, ed il secondo sulla “Inclusione delle bambine e dei bambini con disabilità in Toscana”. Massimo Pesenti responsabile nazionale area organizzativa e rapporti con i territori ha moderato la parte conclusiva del Seminario. Ringraziati, inoltre, i Presidenti Provinciali Fism della Calabria: Giuseppe Russo; Paolo Fiorino e il referente regionale gestionale Alessandro Moschella per l’importante lavoro svolto quotidianamente.
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Dal dibattito finale, condiviso con l’Assemblea sono emersi dubbi e perplessità, ma anche nuove ed importanti proposte e riflessioni. L’auspicio e anche la fiducia è «non perdere queste importanti opportunità di crescita per la nostra Regione. Occasioni di confronto necessarie a superare le disuguaglianze ormai croniche e intollerabili tra le Regioni e i Comuni del Nord e del Sud».
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