Ha aperto i lavori del Convegno pastorale diocesano di Reggio Calabria – Bova, monsignor Marcello Semeraro con la sua relazione sulle prassi generative in una comunità cristiana: un approfondimento teologico che ha poggiato i propri passi sulle fondamenta paoline con riferimento alla lettera ai Corinzi nel versetto «Battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo». Monsignor Semeraro, la cui ispirazione a Paolo di Tarso è evidenziata anche nel motto del ministero episcopale che il presule salentino porta avanti nella diocesi di Albano dal 2004. Da cinque anni, Papa Francesco lo ha nominato segretario del Consiglio dei Cardinali (il C9), chiamato a consigliare il Pontefice nel governo della Chiesa universale e a studiare un progetto di revisione della Curia romana. Inoltre Semeraro è il presidente di Nuova Avvenire Editoriale dal 2007.
Quale è il ruolo generativo di una comunità cristiana?Questa forma di generatività è da intendersi ovviamente sotto il profilo sociale e pastorale. Questo aspetto può esistere soltanto laddove c’è un incontro tra le persone: in questo senso diventa oggi preminente poiché va posto come argomento ecclesiale principe più importante dell’organizzazione e “delle cose da fare”. Sia Benedetto XVI, sia Francesco ci invitano a insistere su questa strada. Proprio Bergoglio, durante una riflessione a Santa Marta, ha detto che «la Chiesa è una storia d’amore»; se si disperde questa tenerezza che è proprio del nostro essere comunità, allora il rischio è di assimilare la Chiesa a qualsiasi società o ente presente nel mondo.
Per essere davvero generative, le comunità però devono essere realmente accoglienti. L’accoglienza è il primo gesto con il quale si instaura la relazione. Non può esserci, però, accoglienza senza ascolto; e in particolar modo senza l’ascolto reciproco. La pastorale generativa si coniuga con il concetto della sinodalità evidenziato dal Santo Padre. Quando parliamo di sinodo non ci riferiamo a un evento specifico, ma alla necessità di estendere questo ragionamento a tutti i livelli ecclesiali. Possiamo dire chiaramente che sinodalità è un sinonimo di ecclesialità: è la sintesi estrema dell’incontro come strumento del dialogo, dell’apertura al “diverso”, dell’accoglienza appunto.
Una condivisione radicale che proprio Papa Francesco ha voluto dedicare, in quest’anno, ai giovani.Le indagini sulla realtà giovanile si moltiplicano e si riscontrano le “resistenze” alle Istituzioni e il rigetto alle tradizioni da parte delle nuove generazioni. Tuttavia c’è una peculiarità da cui ripartire come Chiesa: i ragazzi cercano le relazioni, hanno fame di incontri veri. Da questo certamente bisogna fondare la nostra azione pastorale che sia il più vicina a una realtà che richiede attenzione.
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Oggi, 4 settembre presso la Sala Calipari del Consiglio regionale della Calabria, sono previsti gli interventi della professoressa Elena Marta, ordinario di Psicologia sociale e di comunità presso l'Università Cattolica di Milano che affronterà il tema delle relazioni comunitarie tra convivenza, solidarietà e speranza, e del giornalista Vincenzo Corrado, direttore di Agensir, l’agenzia stampa del Servizio Informazione Religiosa che relazionerà – appunto – sull’importanza della “buona comunicazione” che ravviva le relazioni comunitarie.