Avvenire di Calabria

Ieri la giornata dell’istituto reggino; l’appello dell’arcivescovo Morosini: «Preghiamo di più per i chiamati»

Seminario arcivescovile, cuore della diocesi reggina

Davide Imeneo

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Ieri la Diocesi di Reggio Calabria – Bova ha celebrato la Giornata del Seminario, occasione di preghiera, riflessione e sensibilizzazione ispirate alla tematica vocazionale di speciale consacrazione. Cuore della diocesi, il Seminario è la comunità dove si formano i futuri presbiteri sul modello della comunità apostolica. Infatti, il tempo che Gesù ha trascorso con i dodici prima di inviarli ad annunciare il Vangelo a tutte le genti, è prototipo del tempo che oggi la Chiesa investe nella formazione dei futuri pastori.

Oggi, il Seminario arcivescovile «Pio XI» di Reggio Calabria conta 30 seminaristi, di cui 20 appartenenti alla chiesa reggina e 10 provenienti da altre diocesi con le quali vi è un fecondo rapporto di collaborazione in ordine alla formazione dei chierici. L’equipe educativa – che è responsabile del cammino formativo ispirato ai quattro pilastri della Pastores Dabo Vobis (umano, spirituale, culturale e pastorale) – è guidata dal rettore, monsignor Salvatore Santoro, che può contare sulla collaborazione di monsignor Antonello Foderaro, economo, don Francesco Marrapodi, vicerettore, don Angelo Battaglia, padre spirituale, don Danilo Latella, assistente e don Sebastiano Plutino, confessore straordinario.

Il Seminario non è, però, solo un punto di partenza, ma anche un punto di arrivo. Nel senso che l’ingresso nella comunità formativa è frutto di un cammino di discernimento nel quale si intrecciano percorsi personali, familiari e cammini parrocchiali: non si ascolta la voce del Signore per caso, ma perché altri ci aiutano a percepirla e ci abituano a coglierla, sapendola interpretare.

Per questa ragione, l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, nel suo messaggio alla diocesi inviato proprio per la giornata di oggi, fa un accorato appello «innanzitutto a voi cari sacerdoti, soprattutto ai parroci ed agli assistenti dei gruppi, movimenti ed associazioni: intensificate i momenti di preghiera per le vocazioni, in particolare – ve lo ricordo con forza – quelli proposti dal Seminario! Anche voi, cari fratelli ammalati: offrite le vostre preghiere e sofferenze al Signore per noi sacerdoti e, oggi, per le vocazioni!». Ma perché questa preghiera sia fruttuosa è indispensabile anche l’impegno degli «insegnanti, catechisti, animatori dei gruppi: in comunione con i vostri sacerdoti, non abbiate paura di proporre ai vostri ragazzi e giovani l’ideale della consacrazione, sia maschile che femminile».

Nel messaggio del presule non manca un chiaro invito rivolto anche ai “destinatari” della chiamata del Signore: «A voi, cari giovani: siate generosi con il Signore, se vi accorgete che egli vi chiama. A voi genitori: consideratevi privilegiati da Dio, se un vostro figlio o una vostra figlia vi dicessero di sentire la vocazione di speciale consacrazione: non li perderete ai vostri affetti». La “raccolta” dei germi di vocazione seminati dal Maestro è affidata all’opera della Chiesa: «Molto dipende dal lavoro vocazionale che si svolge nelle nostre Parrocchie. Moltissimo dipende da noi sacerdoti!».

La giornata del Seminario, infine, è anche un’occasione utile per sostenere economicamente la comunità del «Pio XI» attraverso le offerte che è possibile fare in ogni parrocchia.

Articoli Correlati