Avvenire di Calabria

Al via il nuovo anno formativo dopo la sosta estiva che ha coinvolto i seminaristi in diverse esperienze educative e spirituali in giro per l'Italia

Seminario Reggio Calabria, la ripartenza dopo il tempo estivo

Tempo di grazia per le vocazioni, la famiglia del "Pio XI" ha accolto altri cinque nuovi seminaristi

di Domenico Marcianò

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La comunità del Seminario diocesano “Pio XI” di Reggio Calabria è ripartita con il nuovo anno formativo dopo la sosta estiva che ha visto i seminaristi coinvolti in diverse esperienze educative e spirituali in giro per l’Italia.

Al rientro dal tempo estivo e dopo la bella e suggestiva parentesi della festività mariana cittadina, la comunità si è presa un tempo di grazia nel quale ha vissuto il momento degli esercizi spirituali nel Seminario Giovanni Paolo II di Salerno.


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L’occasione di ricaricarsi spiritualmente in un tempo di ascolto e accoglienza dello Spirito è stato accompagnato dalle meditazioni predicate da padre Carlo Manunza S.J., il quale ha esortato l’intera comunità a vivere questo momento particolare nell’incontro con il Padre, evidenziando il valore di un continuo contatto con la parola di Dio e l’Eucarestia, fonte e vertice della vita presbiterale, da vivere in costante atteggiamento di lode.

Successivamente, la comunità si è recata presso la Reggia di Caserta e nei luoghi dove Sant’Alfonso Maria de’ Liguori ha vissuto come vescovo: la diocesi di Sant’Agata dei Goti. L’esperienza si è poi conclusa con il pellegrinaggio a Pagani dove il Santo campano riposa nella Basilica a lui dedicata, e infine come ultima visita la Badia benedettina a Cava de’ Tirreni.

Seminario di Reggio Calabria, è tempo di ripartenza

Terminato questo momento pregno di alta spiritualità, si è avviato il percorso di riflessione sul nuovo anno formativo. Il tema annuale proposto ai seminaristi per l’anno formativo in comunione con la Chiesa universale meditato in questo anno sinodale è l’icona di Betania, come spunto per le riflessioni e le iniziative di questo anno che si appresta ad iniziare.

Le tre figure di Lazzaro, Marta e Maria sono l’emblema non solo dei tre volti con cui il cristiano solitamente si confronta nella propria vita di fede, ma sono anche figure illuminanti per diversi aspetti della formazione spirituale del futuro presbitero. Lazzaro è l’amico liberato dai lacci della morte (Gv 11), segno della risurrezione che ci rinnova ogni giorno.

Abbiamo Marta che accoglie e mette in circolo il suo essere donna dell’accoglienza e del servizio, pronta a correre incontro al Maestro, segno evidente della diaconia che si può accogliere alla luce della piena vita ecclesiale e Maria che sceglie la parte migliore, ovvero si mette ai piedi del Maestro e ascolta la sua parola, uno spirito di orazione continua che ci rende discepoli e ci conforma al cuore di Gesù Buon Pastore. La famiglia del Seminario “Pio XI” di Reggio Calabria è una realtà che come tutte cambia volto nel corso della sua storia.

Tempo di grazia per la la famiglia del Seminario Pio XI e la comunità diocesana reggina

Se da una parte sono stati salutati e inviati nel ministero presbiterale ben dieci nuovi sacerdoti, sono stati accolti 5 nuovi seminaristi provenienti sia dalla diocesi di Morondava, con cui da tempo si condivide un’importante collaborazione, sia dall’anno propedeutico. Si tratta di Francesco, Giulio, Antonio, Elie e Romain.

La comunità ringrazia il Signore per il dono di queste nuove vocazioni. Ogni seminarista, in ogni tappa del proprio cammino, stimolato dal tema annuale, è chiamato sempre più alla docilità e disponibilità ad accogliere il lavoro dello Spirito nella Chiesa, vivendo come a Betania ognuno con i propri carismi nell’ascolto di Cristo.


PER APPROFONDIRE: Seminaristi in missione popolare tra le vie di Gallico


Affidiamo quest’anno formativo al Signore, che veglia e guarda con amore la comunità del seminario, e chiediamo come sempre l’intercessione presso Dio di Maria Madre del Fiat, che all’annuncio dell’angelo ha prestato il suo cuore al Santo Mistero e con amore è corsa subito ad annunciarlo alla cugina Elisabetta, con fervente spirito di servizio rimanendo umile serva del Signore.

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