Avvenire di Calabria

A breve il vertice con Salvini per sciogliere le riserve rispetto alla scelta tra uno scranno in Senato o il lavoro in Regione

Senatrice o assessore regionale, parla la leghista Tilde Minasi

Questo non la sta “frenando”: nell’attesa dell’incontro romano, infatti, ha già ripreso i contatti con burocrazia e Terzo Settore

di Federico Minniti

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Assessore o senatrice. Questo il dubbio di Tilde Minasi (Lega) che all’indomani della sua nomina all’interno della Giunta Occhiuto ha “scoperto” di essere a un passo da Palazzo Madama. Un bivio politico anche tra passato e futuro. La sua delega alle Politiche sociali, per molti, suona come una rivincita del tanto vituperato Modello Reggio, guidato all’epoca dall’ex governatore Scopelliti. Abbiamo intervistato la politica del Carroccio per capirne di più.

Tilde Minasi "divisa" tra senato e assessorato

La Lega in Calabria si conferma forza di maggioranza. Le deleghe pesanti finiscono di nuovo in riva allo Stretto: dopo il facente funzioni Spirlì, tocca a lei alle Politiche sociali. Con quale spirito si affaccia a questa esperienza amministrativa?

Mi approccio a questa esperienza forte del sentimento che mi lega al settore delle Politiche sociali, un mondo che, seppur in dimensione diversa, ho conosciuto a fondo per tanti anni avendolo gestito in ambito comunale. Sono entusiasta di ritornarci e ne sento tutta la responsabilità: quando le politiche del Welfare si esprimono al massimo delle loro potenzialità, possono fornire risposte importanti alle fasce deboli ma hanno anche, e inevitabilmente, ricadute positive a diversi livelli del contesto socio-economico.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Dal settore Welfare della Regione transitano fondi vitali per il sostegno dei più indigenti sui territori. Quale sarà il suo imprintig? Che politiche dobbiamo attenderci? Quale il dialogo col Terzo Settore?

Queste prime settimane le ho dedicate, ovviamente, ad una ricognizione improntata alla definizione delle questioni più impellenti sia dal punto di vista delle urgenze che da quello delle tempistiche. Superata questa fase, il mio lavoro sarà concentrato a delineare la capacità di spesa, redigere piani strutturati, e, soprattutto indirizzare bene le risorse così da non creare assistenzialismo una tantum ma proporre delle condizioni di reale supporto a chi, per diversi motivi, ha più bisogno. In tutto questo il dialogo con i rappresentanti del Terzo settore è stato avviato da subito perché solo insieme possiamo raggiungere risultati concreti ed utili.

Minasi assessore alle Politiche sociali suona come una revisione storico-politica del Modello Reggio di cui lei è stata protagonista proprio in quel settore. Quella stagione, allora, non era tutta da buttare...

Riferendomi all’assessorato che ho guidato per quasi dieci anni, credo che quando l’impegno ed il lavoro messi in campo vengono riconosciuti dalla cittadinanza, non ci sia molto da aggiungere. Spesso, infatti, mi capita di incontrare chi, per diversi motivi, ha avuto modo di toccare con mano gli iter sviluppati allora nel settore delle Politiche Sociali e ne conserva ancora un ottimo ricordo. In generale, posso dire che quella stagione è stata caratterizzata da entusiasmo, voglia di fare, idee che guardavano alla Reggio del futuro, e mi sembra che la validità di alcuni progetti sia stata confermata anche dalla guida amministrativa attuale.


PER APPROFONDIRE: Regione Calabria, parla la vicepresidente Princi: «L’efficienza è il modello»


Restando a Reggio. Un altro sindaco è stato condannato (in primo grado) per abuso d’ufficio. Che idea si è fatta di quanto sta accadendo a Palazzo San Giorgio?

Nessuno di noi ha gioito per i guai giudiziari: la preoccupazione, oltre le appartenenze, corre alle ripercussioni per Reggio, che deve essere il primo pensiero al di là di come si svilupperà questo processo. Sintetizzando, posso dire che visti i fondi che arriveranno e l’occasione, unica e ultima che non deve essere sprecata, non possiamo permetterci beghe, recriminazioni, giochi politici, o una guida che risponda più ai calcoli dei partiti che al benessere dei cittadini. Arriva un momento in cui, se necessario, bisogna assumersi le proprie responsabilità e compiere magari un passo indietro in virtù di un bene più grande.

Subito dopo la nomina ad assessore si è “liberato” uno scranno a Palazzo Madama. Ha deciso in quale veste continuerà a servire i cittadini calabresi?

Quanto accaduto mi ha colto di sorpresa appena qualche giorno dopo la nomina di assessore. Sono passaggi che saranno a breve oggetto di valutazione con il segretario Salvini ed il partito, essendo necessaria un’analisi a tutto tondo sulla situazione. L’unica sicurezza che posso fornire è che, qualsiasi ruolo ricoprirò, il mio impegno, come sempre, sarà rivolto alle istanze della nostra regione. Il mio modus operandi sarà il medesimo: essere interlocutrice di chiunque abbia necessità di palesarmi criticità che devono essere risolte, siano esse nel settore sociale in contesto regionale o da portare sui tavoli romani.

Articoli Correlati