
Medici e sanitari aggrediti in Calabria: i dati preoccupano
La violenza nei confronti del personale sanitario in Calabria mostra dati sempre più allarmanti. Emerge dal recente report della Uil Calabria
È forte e chiaro il messaggio proveniente dall’esempio dei santi Cosma e Damiano, che si festeggiano quest’oggi. Due medici, che pare fossero gemelli, di cui si narra l’impegno professionale e umanitario in Siria: sembrerebbe infatti, che esercitassero la loro professione in maniera gratuita per donare e ridare la vita. Non per niente, il dono della vita è il comandamento che regge l’intera esperienza cristiana e che assume disparate accezioni nell’ottica religiosa, non riferite necessariamente, come si potrebbe pensare, al martirio, ma che abbracciano ogni gesto di dell’esistenza umana. Per san Cosma e Damiano, inoltre, la professione medica era anche un modo per annunciare il Risorto, anche se la loro missione li portò al martirio, probabilmente nel 303 a Cirro, nei pressi di Antiochia.
Quest’anno, per via dell’emergenza sanitaria, sono state sospese diverse celebrazioni civili legate alla festa in onore dei due santi martiri, ma non mancheranno di certo i momenti di raccoglimento e preghiera nelle varie parrocchie.
La violenza nei confronti del personale sanitario in Calabria mostra dati sempre più allarmanti. Emerge dal recente report della Uil Calabria
Il governatore ad Avvenire di Calabria assicura: «Nessun tagli di guardie mediche, saranno potenziati tutti i presidi che garantiscono assistenza e cura sul territorio».
Le aggressioni contro medici e infermieri assume i contorni di un fenomeno sociale sempre più complesso