Da Reggio a Tinos: ponti di solidarietà per la nuova missione della Caritas diocesana in Grecia
Riflessioni e testimonianze dei partecipanti al “viaggio”: «Un’occasione per condividere esperienze e progettare nuovi percorsi di comunione».
A seguito del terremoto di magnitudo 7.0 che ha colpito domenica 5 agosto l’isola di Lombok in Indonesia le vittime accertate, secondo il governo locale, sarebbero almeno 131. Circa 156.000 le persone sono rimaste senza casa e 2.500 quelle ricoverate per ferite gravi. Le autorità indonesiane hanno fatto evacuare via mare circa cinquemila turisti. Karina/Caritas Indonesia, in particolare quella della diocesi di Denpasar (Bali), è presente sul luogo per coordinare i primi interventi. “Il nostro team – spiega a Caritas italiana Yohanes Baskoro, responsabile dei progetti di Karina/Caritas Indonesia – è sul campo dal 2 agosto, subito dopo il precedente terremoto di una settimana fa che ha colpito la stessa area. Stiamo raccogliendo informazioni sui danni del secondo terremoto. I volontari che arriveranno staranno sul campo almeno un mese in quanto ci aspettiamo che ci sia bisogno di loro per un lungo periodo. Attualmente abbiamo già distribuito 200 kit igienici ed altri saranno consegnati nelle prossime ore dopo un’analisi dei bisogni”. Baskoro racconta anche che i turisti evacuati da Lombok sono molti: “Il problema è che non ci sono abbastanza voli e mezzi di trasporto per spostare migliaia di persone tutte insieme. Gli aerei dell’esercito fanno spola tra Lombok e Bali, ma ci vuole tempo. Noi al momento ci concentriamo nel dare aiuto ai sopravvissuti al terremoto in particolare nella zona a nord di Lombok”. “Oltre alle abitazioni e agli edifici pubblici – spiega padre Banu Kurianto, direttore di Karina/Caritas Indonesia -, sono rimaste danneggiate dal sisma anche alcune chiese di Mataram. il nostro team di volontari ogni giorno individua nuove zone non ancora raggiunte da altre agenzie umanitarie”. Karina/Caritas Indonesia è impegnata in un progetto di aiuti di lungo respiro: “Oltre alle distribuzioni di cibo e di materiale da lavoro per pulire le macerie della distruzione stiamo già pensando ad un intervento di ricostruzione delle abitazioni”. Caritas italiana, sia prima sia dopo lo tsunami del 2004, ha inviato annualmente operatori e aiuti in Indonesia. Attualmente ci sono anche due volontari in servizio civile della rete “caschi bianchi”. È possibile sostenere gli interventi Caritas, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Indonesia”).
Riflessioni e testimonianze dei partecipanti al “viaggio”: «Un’occasione per condividere esperienze e progettare nuovi percorsi di comunione».
Il responsabile del servizio diocesano spiega la funzione educativa dell’importante strumento attivato alcuni anni fa nella diocesi reggina-bovese.
Venusia Aversa, volontaria del presidio di solidarietà nato su iniziativa della parrocchia di Campo Calabro e della Caritas, spiega la mission dell’iniziativa.