Avvenire di Calabria

L'operazione messa a segno dagli agenti del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Locale reggina

Smaltivano illecitamente rifiuti, sequestrate due ditte a Reggio Calabria

Il plauso di Falcomatà e Brunetti: «U intervento necessario per ristabilire le condizioni di legalità in un ambito delicato»

di Redazione Web

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Il blitz è scattato all'alba di quest'oggi. La Polizia Locale di Reggio Calabria ha eseguito numerose misure cautelari reali disposte dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri nei comuni di Reggio Calabria, Melito di Porto Salvo e Campo Calabro.

Smaltimento illecito di rifiuti, ancora un'operazione a Reggio Calabria

 A finire sotto chiave due ditte operanti nelle attività di trattamento di rifiuti ferrosi. I capi di imputazione spaziano dal traffico illecito di rifiuti al falso ideologico, dall'associazione a delinquere all'occupazione abusiva di suolo pubblico.


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Le aziende con sede legale ed operativa a  Reggio Calabria ed a Melito di Porto Salvo ed i relativi beni che tra i quali fabbricati e terreni, per un controvalore complessivo di oltre due milioni di euro,  sono state affidate ad un amministratore giudiziario.

 Sotto sequestro anche una decina di veicoli in uso ai conferitori  di materiale ferroso che operavano senza alcuna autorizzazione né formulari prescritti dalla legge.

L’attività di polizia giudiziaria, sviluppata dal N.I.C. della Polizia Locale di Reggio Calabria guidata dal Comandante Salvatore Zucco, ha censito in un mese di monitoraggio,  il conferimento illecito di circa 170 tonnellate di rifiuti concretizzatisi grazie a quasi mille movimentazioni  illecite.

Il modus operandi scoperto dagli agenti della polizia locale

Secondo le prime risultanze investigative, i carichi venivano pagati in nero, e le aziende formavano poi dei formulari totalmente falsi al fine di giustificare il conferimento presso i centri di stoccaggio in varie città del sud Italia.

In totale gli indagati al quale è stata notificata l’ordinanza applicativa delle misure cautelari ammonta a 10.


PER APPROFONDIRE: Ecoreati, il triste primato della Calabria


 Trattandosi di procedimento ancora in fase di indagini preliminari vige il principio della presunzione di innocenza per tutti gli indagati.

Il plauso del sindaco Falcomatà e del vicesindaco Brunetti

«Esprimiamo profonda gratitudine per l'operato della magistratura e degli agenti di Polizia Locale impegnati nell'operazione contro il traffico illecito di rifiuti nel nostro territorio». Con queste parole il sindaco Giuseppe Falcomatà ed il Vicesindaco con delega all’Ambiente Paolo Brunetti, sono intervenuti commentando gli esiti dell’operazione “Crazy Iron” contro il traffico illecito di rifiuti, sviluppata dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Locale di Reggio Calabria guidato dal Comandante Salvatore Zucco, e che ha portato all’emanazione di una serie di misure cautelari disposte dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica.

«Si tratta di un intervento necessario per ristabilire le condizioni di legalità in un ambito delicato come quello dei rifiuti e che riguarda il decoro pubblico di alcune importanti aree residenziali della nostra città, nonché un servizio essenziale per la comunità come quello della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti» hanno affermato sindaco e vicesindaco.

«L'odierna operazione - hanno aggiunto - richiama l'attenzione delle istituzioni territoriali, delle forze di polizia e dell'intera comunità, su attività illecite che danneggiano non solo il decoro di alcuni quartieri del territorio urbano, ma anche la stessa immagine della città che risulta infangata da mani criminali che deturpano l'ambiente e la qualità della vita della cittadinanza. Auspicando che sia fatta piena luce in tempi rapidi e che la giustizia faccia il proprio corso, riteniamo che l'odierna operazione abbia inferto un colpo determinante alle condotte illecite di alcuni sodalizi criminali che operano sul nostro territorio nel campo dei rifiuti».


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Le indagini condotte dagli agenti della Municipale reggina hanno ad oggetto due aziende, con sede legale ed operativa a Reggio Calabria e Melito di Porto Salvo, operanti nelle attività di trattamento di rifiuti ferrosi. I capi di imputazione spaziano dal traffico illecito di rifiuti al falso ideologico, dall'associazione a delinquere all'occupazione abusiva di suolo pubblico.

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