Andrea e Francesca si conoscono da due anni, ma il tempo trascorso insieme è bastato loro per decidere di vivere tutta la vita insieme. Si sposeranno a fine mese, in piena pandemia da Covid-19.
«Le ho chiesto di sposarmi nel 2019 – dice Andrea – ed eravamo entrambi ignari di quello che sarebbe accaduto da lì a pochi mesi». Lui di 30 e lei di 26 anni, una volta deciso di sposarsi avevano infatti bloccato tutto per ottobre 2020, ma con la seconda ondata, hanno poi deciso di rimandare. Come tante coppie di futuri sposi, si ritrovano a seguire i continui aggiornamenti dei vari Dpcm, dettati dall’andamento della pandemia. «Solo fino a pochi giorni fa eravamo in zona rossa - continua Andrea - Tutt’oggi non sappiamo ancora se riusciremo a festeggiare insieme ai pochi parenti e amici con cui abbiamo deciso di trascorrere il nostro giorno, oppure rimandare ulteriormente».
Una cosa è certa: la celebrazione ci sarà. Entrambi i fidanzati, infatti, non hanno voluto aspettare ancora per diventare marito e moglie dinnanzi a Dio, certi che comunque vada sarà una giornata non sempre possiamo ottenere ciò vogliamo e che all’amore, però, non servono blocchi o divieti». Andrea e Francesca, come tanti altri giovani, hanno subìto diversi “ritardi” non solo per quanto riguarda la cerimonia in chiesa e la festa al ristorante, ma anche quelli relativi alla costruzione della loro casa. «Saremmo dovuti essere già sposati - aggiungono - ma questo periodo storico ha deciso per noi. La pandemia ha infatti influito anche sui lavori di costruzione della nostra casa, ma anche qui non demordiamo. Vogliamo viverci tutto quello che un marito e una moglie affrontano ogni giorno, anche nelle difficoltà, per cui se la casa non sarà pronta dopo il matrimonio, prenderemo in affitto un appartamento e inizieremo, in piccolo, la nostra vita insieme sotto lo stesso tetto». E a quei giovani in crisi per l’organizzazione delle nozze ai tempi del coronavirus, Andrea e Francesca vogliono lanciare un messaggio: «Il sogno è uno: l’amore. A volte fa anche bene abbandonare le proprie certezze e se c’è qualcosa che di positivo si può imparare da questo periodo, è che l’importante è vivere».