Avvenire di Calabria

Vi proponiamo più contributi sull'infrastruttura, a partire dall'analisi dell'ingegnere Pugliese dell'associazione "Basta Vittime""

Statale 106, questione di Stato

Dalle associazioni ai sindaci sull'ammodernamento: «Rispolverate i progetti»

di Redazione Web

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Ritorniamo ad occuparci di strade e viabilità in Calabria. Riflettori ancora una volta puntati sulla strada statale ionica 106. Recentemente il governo ha stanziato 3 miliardi di euro ma non ha previsto altre risorse come per altre aree del Paese. Gli interventi più importanti attualmente sono a nord del capoluogo di Regione. A sud di Catanzaro invece non è stato ancora aperto alcun cantiere che preveda lavori di una certa rilevanza. Qui di seguito vi proponiamo un contributo a più voci.

Pugliese (Basta Vittime sulla 106): «Le risorse per la Statale 106 sono insufficienti»

Lo scorso 27 dicembre 2022 il governo Meloni ha approvato con Delibera Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) i 4,5 miliardi di investimento sul Contratto di programma Anas stabiliti dal governo precedente (a trazione M5S). Seppure questa è una bella notizia per le infrastrutture stradali italiane l’elemento sconfortante è rappresentato dal fatto che tra le opere finanziate da Conte, Draghi, ecc. sulla Statale 106 non c’è nemmeno un centesimo di euro.


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Allo stesso tempo il Governo Meloni, lo scorso dicembre, ha inserito nella legge di bilancio 3 miliardi di euro sulla Statale 106 (distribuiti dal 2023 fino al 2037). Non solo ma ha previsto che il Commissario straordinario entro il 28 febbraio 2023 avrebbe dovuto sottoporre al Ministro delle Infrastrutture le opere prioritarie da realizzare. Ciò è avvenuto: le opere prioritarie sono state individuate nella Crotone-Catanzaro e nella Sibari-Corigliano-Rossano.

Il punto sugli interventi in Calabria

Tanto è vero che il 1° marzo scorso il Consiglio superiore dei lavori pubblici si è espresso con un parere sulla Crotone-Catanzaro. Mentre il 31 marzo scorso è stato pubblicato il bando di gara integrato (per la progettazione definitiva esecutiva e per la realizzazione dei lavori), del primo Stralcio da 16 chilometri tra Crotone e Cutro.

Mentre il 22 marzo scorso il Consiglio Superiore dei lavori pubblici si è espresso con un parere sulla Sibari-Corigliano-Rossano. Si attende, a questo punto, il bando di gara integrato anche per uno dei tre Stralci previsti sui 30 chilometri dell’intervento complessivo.

A questo punto restano aperte sul tavolo tutta una serie di problematiche che meritano di essere analizzate. La prima, ovvero la più importante, resta senza dubbio quella legata alle risorse economiche. Se è vero che il governo ha stanziato 3 miliardi e la loro distribuzione fino al 2037 non rappresenta un problema è certamente un dato di fatto che se non vincola queste risorse con una Delibera Cipess nulla vieta all’attuale governo (oppure a quelli successivi), di spostare questi soldi altrove con una banale variazione di bilancio. Poi c’è un altro problema.

Le tante incongruenze sulla 106

Analizzando il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici sulla Crotone-Catanzaro emergono diversi problemi. Innanzitutto l’Anas quota l’intero intervento di 51 chilometri 1,5 miliardi di euro, mentre il Consiglio Superiore dei lavori pubblici ritiene che il costo reale sarà pari a 3 miliardi di euro.

Infine, sul progetto, non sono pochi i rilievi (anche importanti), evidenziati che ci consentono di dire che l’Anas ha sviluppato davvero un pessimo progetto. Per quanto riguarda, invece, la Sibari-Corigliano-Rossano possiamo affermare che seppure il Consiglio superiore dei lavori pubblici ritiene che il costo presunto dell’intervento dall’Anas è coerente (un miliardo di euro per realizzare 30 chilometri), il progetto sviluppato è ancor peggiore del Crotone-Catanzaro. Infine, non si comprendono le ragioni per le quali un intervento di 30 chilometri debba addirittura essere suddiviso in 3 stralci funzionali.

Un dato di fatto però rimane. Realizzare la Crotone-Catanzaro ed anche la Sibari-Corigliano-Rossano significa investire almeno 4 miliardi di euro mentre ne abbiamo, sulla carta, ovvero nella legge di bilancio, soltanto 3.

Questo significa che c’è un problema. Allo stesso tempo c’è un grande rischio: quello che il governo possa decidere di realizzare uno stralcio sulla Crotone-Catanzaro ed uno (o due), sulla Sibari-Corigliano-Rossano lasciando di fatto incompleti entrambi i due lotti… In ultimo c’è un altro dato di fatto.

Con i soldi del Ponte si potrebbe ammodernare la Statale 106

Fino a dimostrazione del contrario, purtroppo a sud di Catanzaro, sulla Statale 106, carte ed atti dello Stato alla mano, non c’è davvero nulla d’importante. Non ci sono soldi. Dicono che non ci sono progetti (anche se non è così). C’è solo il Ponte sullo Stretto. Un’opera importante che anche io, da calabrese, vorrei che fosse realizzata al più presto. Ma non prioritaria!

Perché certamente non lo è… 3,5 chilometri per collegare Reggio a Messina per un investimento di 14 miliardi. Con gli stessi soldi potremmo ammodernare la Statale 106 da Reggio Calabria fino a Sibari (completando), e salvare tante vite umane. Perché poi il dato vero è questo: nello stretto non abbiamo mai avuto le vittime che purtroppo abbiamo avuto e continuiamo ad avere sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria ormai da sempre… 

Fabio Pugliese - ingegnere e responsabile Comitato scientifico Basta vittime sulla 106

Statale ionica, Zavettieri (sindaci Area grecanica): «È un'opera strategica per l'intero Paese»

C’è un vecchio progetto approvato dal consiglio d’amministrazione Anas nel 2005, relativo ad un nuovo tratto di 106 a quattro corsie, per uno sviluppo di 53 chilometri, tra Melito Porto Salvo e Sant’Ilario dello Jonio.

Il finanziamento dell’opera, all’epoca, prevedeva un importo di 3,2 miliardi di euro. 6 anni circa, invece, i temi di realizzazione. Il progetto è rimasto riposto nei cassetti di Anas. V’è traccia, comunque, nella rete con tanto di rendering di come sarebbe dovuta venire l’opera. Su questo, così come su altri progetti e richieste, recentemente i sindaci della locride e del basso ionio reggino hanno incontrato il commissario straordinario per la Ss106, Massimo Simonini.

Ne abbiamo parlato con il presidente dei sindaci dei comuni dell’area grecanica, Pierpaolo Zavettieri, da sempre in prima linea sulle questioni legate alla statale ionica 106. «Già nel 2016 - ricorda l’attuale sindaco di Roghudi - insieme ad altri sindaci dell’area, abbiamo chiesto un intervento significativo: collegare Reggio Calabria a Taranto attraverso un’arteria stradale a quattro corsie, come lo sono in alcuni tratti settentrionali della Calabria e il tracciato lucano-pugliese».

Tratta reggina, un progetto definitivo da "riesumare"

L’interlocuzione aveva coinvolto l’allora componente del consiglio d’amministrazione, la professoressa Morace, il sottosegretario Del Basso De Caro e l’assessore regionale dell’epoca Russo, esperto di trasporti e docente dell’Università Mediterranea. Cambiato lo scenario politico, «l’impegno è proseguito, fino al recente incontro di Caulonia con i vertici Anas, preceduto da altri incontri, a nostre spese, nella capitale, insieme al professor Alberto Prestininzi, ordinario alla Sapienza di Roma ed esperto in programmazione infrastrutturale e altri primi cittadini di tutta la fascia ionica calabrese».

Alla base delle richieste, non “aria fritta”, ma ciò che da quasi vent’anni è riposto nei cassetti di Anas: il progetto preliminare per realizzare un nuovo tracciato a scorrimento veloce. «C’è stato assicurato l’impegno a recuperare i fondi per le coperture», aggiunge ancora Zavettieri secondo il quale «una nuova 106 può unire la Calabria e ridare una prospettiva di crescita. Ritengono e non sono solo io a pensarlo - ancora le sue parole - che quello della statale ionica sia un tema centrale per lo sviluppo non solo del mezzogiorno, ma dell’intero Paese».

La 106: «seconda gamba mancante dell'Italia»

«Pensiamo a cosa possa rappresentare eventualmente per il Ponte sullo stretto o il porto di Gioia Tauro. È la seconda gamba mancante che potrebbe, inoltre, garantire uno sviluppo più armonico dei collegamenti “trasversali” ioniotirrenici (sull’esempio della Rosarno-Gioiosa) evitando la “necrosi” delle aree periferiche, rappresentato dallo spopolamento di cui continuiamo a riempirci la bocca nei vari convegni».

L’ostacolo da superare, allo stato attuale, sembra essere il reperimento delle risorse. «I 3 miliari di euro stanziati dal governo rappresentano sì un risultato storico, ma saranno stanziati solo da Catanzaro verso nord. Questo a noi non fa piacere, in quanto a sud c’è qualche sporadico intervento in brevi tratte tra Squillace e Caulonia e per la realizzazione della seconda canna delle gallerie della variante di Palizzi».

La proposta: «Rimodulare e impegnare i fondi del Pnrr»

La proposta di Zavettieri è «impegnare i fondi del Pnrr che rischiano di essere persi sui tratti da Sibari in su in fase di costruzione e il cui termine coincide proprio con la scadenza della disponibilità delle risorse e spostare quelle legate agli attuali cantieri sui tratti già progettati da Catanzaro in giù».


PER APPROFONDIRE: Statale 106, per il Governo è una priorità


Salvini che è intervenuto in video conferenza all’incontro di Caulonia si è impegnato a ricevere i sindaci presso il ministero delle infrastrutture per un confronto sulla progettualità preliminare per la quale sarebbero disponibili 50 milioni di euro. «In quella sede ribadirò la mia proposta che spero possa far riflettere il governo alle prese con le difficoltà legate ai mancanti investimenti previsti con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza», aggiunge il presidente dei sindaci dell’area grecanica.

Francesco Chindemi

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