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Si rinnova anche quest'anno, l'ormai tradizionale appuntamento promosso da Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola che ha come obiettivo: aggiungere al presepe figure che "parlino" del presente, ma anche del futuro.
Quest'anno il personaggio del presepe scelto è l'apprendista con il maestro imprenditore. La statuina è stata donata all'arcivescovo di Catanzaro - Squillace, monsignor Claudio Maniago dai presidenti di Coldiretti Catanzaro-Crotone e Vibo Valentia Fabio Borrello e di Confartigianato Vincenzo Bifano.
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Come ormai tradizione, che si rinnova per il quarto anno consecutivo, la statuina del presepe donata rappresenta, in sé, un particolare messaggio: quest'anno oltre che un auspicio e un augurio, vuole simboleggiare la trasmissione del saper fare attraverso le generazioni. Una consegna, insomma, per il futuro.
Un significato che assume ancor più valore proprio nell'anno della celebrazione degli 800 anni della prima rappresentazione a Greccio del presepe ad opera di San Francesco d'Assisi. «Una tradizione importante per il nostro Paese, che va anche al di là della religiosità, perché spesso rappresenta epoche e modi di vivere che si evolvono così come i cambiamenti che intervengono nella nostra società», spiegano in una nota Coldiretti e Confartigianato.
Da alcuni anni, Confartigianato, Coldiretti e Fondazione Symbola, anche per valorizzare il lavoro artigianale e agricolo, promuovono la creazione di una nuova statuina da presepe, per accendere un faro sui cambiamenti e sulle peculiarità della società italiana.
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Nel ricevere la statuina del presepe, l’arcivescovo Maniago ha ringraziato per il dono assicurando particolare attenzione all’agricoltura e artigianato che rappresentano attività economiche, capaci di sviluppo e di continua innovazione.
Borrello e Bifano hanno ringraziato il presule toscano per il «suo alto magistero, che invita costantemente ad essere audaci per attraversare, affrontare e vincere le grandi crisi di senso e di significato che la storia ci presenta, ma anche le risposte in senso personale e comunitario all’escalation globale di guerre e odio».
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