Avvenire di Calabria

Roberto, Bruno, Giovanni e Ivan: quattro storie di vocazioni piene. Uomini che scelgono, ogni giorno, di credere «fino in fondo» al Risorto

Storie di 8xmille. Una vita “scommessa” sul Vangelo. E sui fratelli

Un impegno sostenuto - nelle spese quotidiane - dalla Provvidenza dei fondi dell'8xmille.

di Redazione Web

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Bruno, Roberto, Giovanni e Ivan: quattro storie di vocazioni piene. Uomini che scelgono, ogni giorno, di credere «fino in fondo» al Risorto. Un impegno sostenuto - nelle spese quotidiane - dalla Provvidenza dei fondi dell'8xmille.

L'esperienza a Reggio Calabria

Quando si parla di sostegno ai sacerdoti, si corre il rischio di considerare in astratto una scelta che invece - per ciascun fedele - si incarna nel proprio parroco o in un sacerdote che ne accompagna il percorso di vita e di fede. Per raccontare cosa voglia dire “scommettere” la propria vita sul Vangelo abbiamo intercettato quattro sacerdoti diocesani che, oltre alla speranza certa del Signore, camminano lungo i cammini delle proprie parrocchie anche grazie al sostegno delle offerte dei fedeli di tutta Italia. Parliamo di don Bruno Cipro, parroco di San Luca evangelista, don Roberto Aparo, parroco di San Leo, don Gianni Licastro, parroco di Modena e don Ivan Iacopino, parroco di Brancaleone.

Nel dettaglio, la guida pastorale di San Luca evangelista, don Bruno Cipro spiega come la sua scelta vocazione si rafforzi nella vita in parrocchia. Negli incontri, dove “a crescere” è Dio e non lui: «È importante che chiunque si senta accolto, ovunque vada. Il rapporto iniziale è sempre di tipo epidermico, poi arriva il compito di ogni sacerdote: non legare le persone a sé ma far conoscere Cristo e amare Cristo. Ci vuole tempo, pian piano una persona capisce che il rapporto di fede non può essere legato a fattori personali». Su questo aspetto, don Gianni Licastro, parroco di Modena, rafforza il concetto. Dopo vent’anni nel quartiere a sud di Reggio Calabria, don Licastro afferma come «non mi piace mettere radici, quando il vescovo vorrà o i miei parrocchiani non mi sopporteranno più farò le valigie e me ne andrò».

Tutt’altro che distacco dalla comunità, ma un ricordarsi “l’origine” della sua vocazione: «Tutti cerchiamo una strada da seguire. Bene Gesù ha detto ai suoi discepoli “Io sono la via, la verità e la vita”. È tutto in lui ciò che ci rende felici, non dobbiamo cercare altrove». Don Roberto Aparo è un sacerdote che si interroga molto su come la Chiesa possa essere “più vicina”. «Dialogando con i giovani della parrocchia mi accorgo che non vedono la Chiesa come una comunità dove si cammina tutti insieme e si cresce. Hanno bisogno di avere luce sui fatti della loro vita, facendo un incontro serio con Gesù Cristo» spiega il parroco di San Leo.

Infine degli intervistati, don Ivan Iacopino è il più giovane. La sua prima esperienza da parroco è a Brancaleone, nell’area grecanica reggina: «Quando uno diventa sacerdote fa mille progetti. Pensa di programmare quell’attività o quell’altra. E invece il Signore mi ha chiamato a ricostruire una comunità un po’ sfilacciata, ma a modo suo. Il Signore, a cui mi sono affidato, mi ha dato i giovani, le famiglie, i gruppi che oggi sono qui e sono davvero tanti».

La testimonianza di Giovanni Scifoni

Uno dei protagonisti della video-maratona che recentemente Tv2000 ha dedicato alle offerte per i sacerdoti, è stato Giovanni Scifoni, attore, scrittore e regista ma soprattutto volto noto e molto amato del panorama televisivo italiano. In una breve testimonianza girata per l’occasione, Scifoni ha raccontato da par suo per quale motivo ritiene giusto sostenere in ogni modo i sacerdoti e il loro ministero.

«Ho conosciuto tantissimi sacerdoti – ha detto – e quello che io sono oggi lo devo sicuramente anche a loro. Un sacerdote, ad esempio, ha salvato il mio matrimonio. Un altro ha salvato mia moglie in un momento disperato della sua vita. Un altro sacerdote mi ha preso per i capelli e mi ha fatto tornare nella chiesa, in un momento in cui avevo deciso di abbandonarla e andare via. E poi ce ne sono alcuni che mi hanno reso un artista migliore, perché io copio dal loro modo di esprimersi e comunicare, anche delle cose che faccio sul palco».

«C’è un dono, però – ha concluso l’attore – per cui mi sento particolarmente grato nei confronti dei sacerdoti, ed è quello della domenica. Posso avere una settimana orribile, ma io so sempre che la domenica c’è qualcosa per me. So che mi siederò su quella panca, su quella sedia o su quello sgabello, non importa dove, e comunque riceverò una parola, un’omelia, l’Eucarestia. Gratis. Questo è impagabile». «Allora… – l’appello finale lanciato da Scifoni – facciamo tutto quello che serve perché il maggior numero possibile di persone possa avere ciò che desidera e cerca più profondamente. Sosteniamo i sacerdoti».

Vale la pena ricordare che l’opera dei sacerdoti è infatti resa possibile anche grazie alle Offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, perché espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. Ogni fedele è chiamato a parteciparvi. Le donazioni vanno ad integrare la quota destinata alla remunerazione del parroco proveniente dalla raccolta dell’obolo in chiesa. Ogni curato infatti può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo sostentamento, pari a circa 7 centesimi al mese per abitante. In questo modo, nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario.


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La nuova campagna informativa della Cei

Un grazie per il dono dei sacerdoti in mezzo a noi, questo il significato profondo delle offerte deducibili. I nostri preti infatti sono ogni giorno al nostro fianco ma anche noi possiamo far sentire loro la nostra vicinanza. Una partecipazione che ci rende “Uniti nel dono”: questo il messaggio al centro della nuova campagna Donare vale quanto fare della Conferenza episcopale italiana che intende sensibilizzare i fedeli alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti e si sofferma sul valore della donazione, un gesto concreto nei confronti della propria comunità.

«Ogni offerta destinata al sostentamento dei sacerdoti è il segno tangibile della vicinanza dei fedeli, un mezzo per raggiungere tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro - sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Anche nel pieno dell’emergenza dell’ultimo anno i preti diocesani hanno fatto la differenza. La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti e delle comunità, ha aiutato nei giorni più bui tante famiglie a rialzarsi». Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna, on air da novembre, si snoda tra spot tv, radio e video online oltre alla campagna stampa con lo scopo di approfondire storie di diverse comunità attraverso video interviste e contenuti dedicati.

Le storie dalle parrocchie italiane

Un viaggio in giro per l’Italia, tra città metropolitane e centri piccoli, a volte piccolissimi. Un percorso che permette di toccare con mano la bellezza che nasce dall’unione delle vocazioni: quelle dei sacerdoti e quelle dei laici che collaborano con loro. In particolare lo spot ci conduce dentro una parrocchia, quella di Sant’Antonio Maria Zaccaria guidata da don Davide Milanesi in un quartiere popolare nella periferia meridionale di Milano. Nel suo oratorio, luogo capace di coinvolgere sia gli adulti che gli adolescenti, frequentato da circa 400 ragazzi, in una zona dove convivono persone di nazionalità ed età diverse. Ci porta nella comunità, vera e propria protagonista, motore delle numerose attività rese possibili grazie all’impegno dei volontari, coesi intorno al proprio parroco, visti e intravisti fino alla scena finale, tutta dedicata a loro. In questo luogo, don Davide, infaticabile promotore di iniziative, sempre sorridente, anche nei mesi più difficili della pandemia, è considerato dai parrocchiani un amico cui rivolgersi nel momento del bisogno e con cui condividere i momenti importanti della propria vita.

Nei 4 filmati di approfondimento, oltre a quella di don Davide, si racconta attraverso delle interviste ai collaboratori laici, anche l’opera di altri sacerdoti come don Massimo Cabua, che in Sardegna, a San Gavino Monreale, è in prima linea nell’organizzazione di iniziative tra cui la “Spesa Sospesa” a sostegno di una collettività stremata dall’emergenza coronavirus e don Fabio Fasciani, guida della parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, nel quartiere Tuscolano a Roma, che dall’inizio della pandemia ha fatto un vero e proprio salto di qualità nell’assistenza alle povertà, prendendosi cura delle persone in difficoltà. Nei filmati è presente anche don Luigi Lodesani, parroco, tra le altre comunità, anche di Borzano di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, dove un paese intero collabora ad un progetto educativo per le nuove generazioni.

Una comunicazione transmediale

Non solo video ma anche carta stampata. “Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti” sono alcuni dei messaggi incisivi al centro della campagna. «I nostri sacerdoti hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto dei fedeli. – conclude Monzio Compagnoni - Oggi più che mai ci spingono a vivere il Vangelo affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo all’emergenza con la dedizione». A supporto della nuova campagna anche la pagina www.unitineldono.it/donarevalequantofare interamente dedicata ai filmati e collegata al nuovo sito in cui oltre alle informazioni pratiche sulle donazioni, si possono scoprire le esperienze di numerose comunità che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

Scopri come donare!

Oggi le Offerte per i sacerdoti raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi. Nel consuntivo relativo al 2020, il fabbisogno complessivo annuo per il sostentamento dei sacerdoti è ammontato a 529,9 milioni di euro lordi, comprensivi delle integrazioni nette mensili ai sacerdoti (12 l’anno), delle imposte Irpef, dei contributi previdenziali e assistenziali e del premio per l’assicurazione sanitaria.

Come contribuire?

Per sostenere i sacerdoti diocesani con le offerte Uniti nel dono, si hanno a disposizione 4 modalità:

Conto corrente postale

Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta.

Carta di credito

Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Nexi, Mastercard e Visa possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.unitineldono.it/dona-ora/

Versamento in banca

Si può donare con un bonifico sull’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero specificando nella causale “Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità. L’elenco delle altre banche disponibili a ricevere un ordine di bonifico è consultabile su www.unitineldono.it/donaora/.

Istituti Diocesani Sostentamento Clero

Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.unitineldono.it/listaidsc). L’offerta è deducibile. Il contributo è libero.


PER APPROFONDIRE: Sostieniamo l’8xmille: ancora più uniti per il bene di tutti


Per chi vuole queste offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui. L’Offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Conservare la ricevuta del versamento.

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