Avvenire di Calabria

Oggi, 19 settembre, è l’occasione per sostenere il clero diocesano: quante storie di prossimità e impegno sostenute grazie ai fondi dell’8xmille

Sostieniamo i sacerdoti: ancora più uniti per il bene di tutti

Minori, dipendenze e senza fissa dimora. Così anche nell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova il volontariato supplisce alle assenze dello Stato

di Redazione Web

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Oggi, 19 settembre, è l’occasione per sostenere il clero diocesano: quante storie di prossimità e impegno sostenute grazie ai fondi dell’8xmille. Minori, dipendenze e senza fissa dimora. Così anche nell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova il volontariato supplisce alle assenze dello Stato.

L'impegno a Reggio Calabria

Negli ultimi mesi, la redazione di Avvenire di Calabria ha conosciuto da vicino diverse realtà dell’arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova che operano in ambito sociale. Si tratta di esperienze di prossimità uniche nel loro genere sostenute esclusivamente dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica.

Un atto di corresponsabilità che ciascun contribuente può fare semplicemente con una firma. Fino al 30 settembre c’è ancora tempo per la dichiarazione dei redditi. Per chi ancora non avesse adempiuto alla presentazione della propria dichiarazione ricordiamo che devolvere l’8xmille alla Chiesa cattolica non costa niente ai contribuenti, mentre rappresenta un supporto fondamentale in tantissime attività che riguardano gli ultimi, i senza voce. In questi mesi abbiamo incontrato realtà, coordinate dalla Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova, che operano nell’ambito dei servizi a minori svantaggiati.

O ancora nella prevenzione dalle dipendenze patologiche o nell’accompagnamento dei giovani che cadono nella trappola della droga, dell’alcol o del gioco d’azzardo. Infine, il sorriso (celato solo dalle mascherine) delle suore alcantarine e dei volontari nella mensa quotidiana per gli emarginati della Città. Si tratta di servizi essenziali in cui la Chiesa supplisce alle assenze dello Stato. Con l’8xmille ciascun cittadino può dare una mano fondamentale.

La Giornata per le donazioni a favore dei sacerodti diocesani

Torna oggi, domenica 19 settembre, la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero diocesano, giunta quest’anno alla 23esima edizione e celebrata in tutte le 26mila parrocchie italiane. La Giornata nazionale delle offerte è una domenica di sensibilizzazione che richiama l’attenzione sulla missione dei sacerdoti, sulla loro opera e sulle offerte che sono dedicate al loro sostentamento.

«La Giornata Nazionale non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti ma è un’occasione per far comprendere ai fedeli quanto conta il loro contributo. Il sacerdote è un riferimento al nostro fianco che per svolgere il proprio compito ha bisogno di sostegno e supporto per vivere una vita decorosa. - sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Le offerte rappresentano il segno concreto dell’appartenenza ad una stessa comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere concretamente tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro. Tanto più in questo anno e mezzo segnato dal Covid, in cui da mesi i preti diocesani continuano a tenere unite le comunità provate dalla pandemia, promuovono progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, incoraggiano i più soli e non smettono di servire il numero crescente di nuovi poveri».

Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese ed utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di uno strumento che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani e che rappresenta un segno di appartenenza e comunione. L’importanza di questa unione è sottolineata anche dal nuovo nome attribuito alle offerte che da Insieme ai sacerdoti diventano Uniti nel dono per mettere, ancor più, in evidenza il principio di reciprocità e condivisione che rende forti le comunità parrocchiali e il valore della comunità stretta intorno al proprio parroco. «I nostri sacerdoti hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto delle comunità. – aggiunge Monzio Compagnoni - Oggi più che mai ci spingono a vivere il Vangelo affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo all’emergenza con la dedizione».

In quest’ottica comunitaria la Giornata Nazionale sarà organizzata in collaborazione con Azione Cattolica e Avvenire, uniti nella promozione di valori comuni alla base del sostentamento dei sacerdoti. Oggi, infatti in tutte le edicole sarà possibile trovare, allegato al quotidiano, uno speciale interamente dedicato alla Giornata e diffuso sul territorio grazie alla partecipazione attiva dei gruppi di Azione Cattolica. Ma non solo. La Giornata aprirà un periodo dedicato al sostentamento del clero supportato anche dalla programmazione di TV2000 che, tra le varie iniziative, ospiterà anche una “maratona” in tv durante la giornata del 27 settembre: presenti ospiti istituzionali, testimonial e storie dalle nostre comunità parrocchiali. In occasione della Giornata del 19 settembre in ogni parrocchia i fedeli troveranno locandine e materiale informativo per le donazioni.

Cambio di logo e di nome, rinnovamento del sito e del trimestrale d’informazione del Servizio Promozione Cei sono queste le importanti novità che caratterizzeranno la comunicazione delle offerte deducibili. La rinnovata immagine verrà lanciata i primi di settembre tramite l’online del nuovo sito www.unitineldono.it, sui social e sulla stampa e poi ribadita in occasione della 23esima Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento dei sacerdoti in programma per oggi 19 settembre 2021.

Una domenica di comunione tra preti e fedeli, affidati gli uni agli altri. È il tradizionale appuntamento che sottolinea l’unione dei membri della comunità nel provvedere alle necessità della Chiesa con una scelta di condivisione. Una Giornata che quest’anno sarà un’occasione anche per il lancio dei nuovi strumenti di comunicazione.

«La nuova immagine è frutto di un anno di ascolto delle comunità, - spiega il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni - e dell’analisi delle loro esigenze. Abbiamo tradotto le indicazioni ed i suggerimenti ricevuti in una comunicazione univoca mediante la realizzazione di un unico logo ed un solo nome che accomunerà il sito e il trimestrale d’informazione del Servizio Promozione Cei. Un cambio di rotta dettato dalla necessità di creare un sistema di media integrato, composto da un magazine cartaceo ed un’area digitale, che comprende sito e social, pensata soprattutto per i giovani adulti di età compresa tra i 40 ed i 60 anni. Notizie, eventi ed aggiornamenti saranno disponibili grazie ad una redazione giornalistica che curerà i rapporti con il territorio e con la comunità dei donatori».

Da Insieme ai sacerdoti a Uniti nel dono per mettere in evidenza, dunque il valore della comunità stretta intorno al proprio sacerdote. Un’idea veicolata anche dal nuovo logo, che rappresenta un albero stilizzato formato da una mano protesa e da un insieme di foglie, una delle quali di un colore diverso dalle altre. È un’immagine che esprime unione e condivisione, accoglienza e generosità, partecipazione corale e unicità del contributo di ciascuno. Sottoposto all’attenzione dei donatori abituali, tramite una ricerca di mercato, il nuovo logo ha ricevuto un’accoglienza positiva proprio poiché esprime il collegamento tra appartenenza e dono.


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La nuova campagna informativa della Cei

Un grazie per il dono dei sacerdoti in mezzo a noi, questo il significato profondo delle offerte deducibili. I nostri preti infatti sono ogni giorno al nostro fianco ma anche noi possiamo far sentire loro la nostra vicinanza. Una partecipazione che ci rende “Uniti nel dono”: questo il messaggio al centro della nuova campagna Donare vale quanto fare della Conferenza episcopale italiana che intende sensibilizzare i fedeli alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti e si sofferma sul valore della donazione, un gesto concreto nei confronti della propria comunità.

«Ogni offerta destinata al sostentamento dei sacerdoti è il segno tangibile della vicinanza dei fedeli, un mezzo per raggiungere tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro - sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Anche nel pieno dell’emergenza dell’ultimo anno i preti diocesani hanno fatto la differenza. La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti e delle comunità, ha aiutato nei giorni più bui tante famiglie a rialzarsi». Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna, on air da novembre, si snoda tra spot tv, radio e video online oltre alla campagna stampa con lo scopo di approfondire storie di diverse comunità attraverso video interviste e contenuti dedicati.

Le storie dalle parrocchie italiane

Un viaggio in giro per l’Italia, tra città metropolitane e centri piccoli, a volte piccolissimi. Un percorso che permette di toccare con mano la bellezza che nasce dall’unione delle vocazioni: quelle dei sacerdoti e quelle dei laici che collaborano con loro. In particolare lo spot ci conduce dentro una parrocchia, quella di Sant’Antonio Maria Zaccaria guidata da don Davide Milanesi in un quartiere popolare nella periferia meridionale di Milano. Nel suo oratorio, luogo capace di coinvolgere sia gli adulti che gli adolescenti, frequentato da circa 400 ragazzi, in una zona dove convivono persone di nazionalità ed età diverse. Ci porta nella comunità, vera e propria protagonista, motore delle numerose attività rese possibili grazie all’impegno dei volontari, coesi intorno al proprio parroco, visti e intravisti fino alla scena finale, tutta dedicata a loro. In questo luogo, don Davide, infaticabile promotore di iniziative, sempre sorridente, anche nei mesi più difficili della pandemia, è considerato dai parrocchiani un amico cui rivolgersi nel momento del bisogno e con cui condividere i momenti importanti della propria vita.

Nei 4 filmati di approfondimento, oltre a quella di don Davide, si racconta attraverso delle interviste ai collaboratori laici, anche l’opera di altri sacerdoti come don Massimo Cabua, che in Sardegna, a San Gavino Monreale, è in prima linea nell’organizzazione di iniziative tra cui la “Spesa Sospesa” a sostegno di una collettività stremata dall’emergenza coronavirus e don Fabio Fasciani, guida della parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, nel quartiere Tuscolano a Roma, che dall’inizio della pandemia ha fatto un vero e proprio salto di qualità nell’assistenza alle povertà, prendendosi cura delle persone in difficoltà. Nei filmati è presente anche don Luigi Lodesani, parroco, tra le altre comunità, anche di Borzano di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, dove un paese intero collabora ad un progetto educativo per le nuove generazioni.

Una comunicazione transmediale

Non solo video ma anche carta stampata. “Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti” sono alcuni dei messaggi incisivi al centro della campagna. «I nostri sacerdoti hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto dei fedeli. – conclude Monzio Compagnoni - Oggi più che mai ci spingono a vivere il Vangelo affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo all’emergenza con la dedizione». A supporto della nuova campagna anche la pagina www.unitineldono.it/donarevalequantofare interamente dedicata ai filmati e collegata al nuovo sito in cui oltre alle informazioni pratiche sulle donazioni, si possono scoprire le esperienze di numerose comunità che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.


PER APPROFONDIRE: Storie di 8xmille. Una vita “scommessa” sul Vangelo. E sui fratelli


Scopri come donare!

Oggi le Offerte per i sacerdoti raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi. Nel consuntivo relativo al 2020, il fabbisogno complessivo annuo per il sostentamento dei sacerdoti è ammontato a 529,9 milioni di euro lordi, comprensivi delle integrazioni nette mensili ai sacerdoti (12 l’anno), delle imposte Irpef, dei contributi previdenziali e assistenziali e del premio per l’assicurazione sanitaria.

Come contribuire?

Per sostenere i sacerdoti diocesani con le offerte Uniti nel dono, si hanno a disposizione 4 modalità:

Conto corrente postale

Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta.

Carta di credito

Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Nexi, Mastercard e Visa possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.unitineldono.it/dona-ora/

Versamento in banca

Si può donare con un bonifico sull’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero specificando nella causale “Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità. L’elenco delle altre banche disponibili a ricevere un ordine di bonifico è consultabile su www.unitineldono.it/donaora/.

Istituti Diocesani Sostentamento Clero

Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.unitineldono.it/listaidsc). L’offerta è deducibile. Il contributo è libero.

Per chi vuole queste offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui. L’Offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Conservare la ricevuta del versamento.

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