Avvenire di Calabria

Il primo appuntamento del nuovo format di Avvenire di Calabria fa tappa a Delianuova, piccolo centro alle porte dell'Aspromonte

Storie di successo, Scutellà: «Quando restare è la vera scommessa»

"È successo in Calabria" ci propone la storia di successo del titolare dell'omonima azienda, vero e proprio esempio per i giovani che vogliono fare impresa

di Francesco Chindemi

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«In Calabria è possibile fare impresa, abbinando originalità e innovazione alla tradizione», lo afferma Rocco Scutellà, titolare di una delle realtà dolciarie e pasticcere più apprezzate non solo in Italia, ma anche all'estero. Risultati eccellenti ottenuti nonostante il titolare abbia deciso di radicare la sua azienda nel suo paese natale, Delianuova, piccolo centro di 3 mila anime alle porte dell'Aspromonte. Oggi vi proponiamo la sua storia di successo, raccontata anche nel nostro primo appuntamento del nuovo format di Avvenire di Calabria: "È successo in Calabria".

La Calabria "dolce" di Rocco Scutellà

«Siamo nati artigiani e vogliamo mantenere questa impronta. Ma oggi la tecnologia ci mette a disposizione delle attrezzature che consentono di realizzare prodotti di qualità, pur nel rispetto della tradizione. Ed è su questa strada che vogliamo continuare ad andare avanti nella consapevolezza, tuttavia, che fare concorrenza alle macchine con le mani non è da imprenditori».

Rocco Scutellà è un giovane, ma già affermato, imprenditore nel campo della pasticceria. Nonostante abbia deciso di continuare a vivere e a lavorare nella propria terra, «non senza difficoltà, ma con sempre rinnovato entusiasmo», oggi è uno dei pasticceri più apprezzati e innovativi, riconosciuto a livello nazionale e internazionale.


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Siamo andati ad incontrarlo a Delianuova, piccolo centro dell’entroterra della Piana di Gioia Tauro, porta d’accesso del Parco nazionale dell’Aspromonte. Oltre un’ora di macchina da Reggio Calabria, città capoluogo dell’area metropolitana in cui ricade. È qui e non altrove che ha sede, da tre generazioni, l’impresa di cui oggi è il titolare: “Antica Pasticceria artigianale Scutellà”.

Il nostro incontro inizia dal laboratorio, definito dallo stesso titolare «il cuore pulsante » della sua impresa. Ci colpisce subito l’accostamento tra antico e moderno. Accanto alle macchine di ultima generazione, programmabili al tocco sul display di un tablet, ci sono anche le vecchie impastatrici non più utilizzate, a ricordare però, spiega Rocco Scutellà, «i sacrifici di chi ci ha preceduti e le nostre origini, autentica spinta a fare sempre meglio senza dimenticare da dove veniamo».

Tradizione e innovazione, il giusto mix per il successo

È un po’ il segreto del successo di questa realtà cresciuta negli anni, fino ad affermarsi ben oltre i confini nazionali, nonostante la decisione di mantenere radici là dove, circa un secolo fa, è nata. La famiglia Scutellà, del resto, in questo fa scuola. È l’esempio di come si possa fare impresa in Calabria e creare occupazione, con sacrificio e passione, rimanendo fedeli alle proprie radici, ma con lo sguardo proiettato al mondo.

Un insegnamento che il titolare dell’azienda “Scutellà” ha ereditato, prima dal nonno, ma soprattutto dal padre il quale, negli anni Sessanta del secolo scorso, rilanciò l’attività dopo aver trascorso cinque anni in Canada, Paese in cui maturò una visione internazionale della pasticceria. Un’esperienza che diede avvio ad un percorso di innovazione, oggi proseguito dal figlio Rocco che, come il genitore, non si è limitato a rimanere nel chiuso del proprio laboratorio. Completati gli studi, ha lasciato il suo paese e la Calabria, intenzionato più che mai a farvi ritorno, a differenza di tanti altri a suoi coetanei dell’epoca, partiti con in tasca il solo biglietto d’andata.

«Iniziai a fare l’apprendistato in un piccolo laboratorio di Messina», racconta. «In giro per l’Italia, poi, cominciai a frequentare le scuole più famose del settore, entrando a contatto con i maestri più affermati. È grazie a questa “contaminazione” che ho raffinato la mia tecnica, oggi il “lievito” della mia attività». Trucchi del mestiere oggi condivisi con chi affianca Rocco Scutellà nel mandare avanti l’impresa che può essere considerata non solo di famiglia, ma di un’intera comunità: tanti padri e madri, anche molti giovani, tutti espressione del territorio.

«In Calabria è difficile fare impresa, ma non impossibile»

«Comprendo, perché le vivo sulla mia pelle, le difficoltà e le resistenze a fare impresa in Calabria. Però - ribadisce con forza l’imprenditore deliese - non è impossibile. Insieme alla caparbietà e ai sacrifici, ciò che dico sempre, soprattutto ai più giovani, bisogna amalgamare altri due ingredienti fondamentali: l’amore per quello che si intende fare e la passione ». Investire in un piccolo centro di poco più di tremila anime può, infatti, non sembrare roba da imprenditori.


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«È certamente una scelta di cuore. Ma vogliamo dare un segnale - spiega ancora Scutellà - che sta alla base della nostra scommessa: dimostrare che il nostro territorio può crescere economicamente facendo leva proprio sulle tradizioni. Noi ci impegniamo a farlo in modo originale e creativo, cercando di dare un prezioso contributo. Le tradizioni, per fortuna, rappresentano ancora una ricchezza per le nostre comunità. E spero che questo pensiero possa essere da insegnamento anche per gli altri, soprattutto per i nostri ragazzi».

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