Avvenire di Calabria

A circa un mese di distanza dall'incontro presso la Cittadella regionale, Coolap e Usb scendono nuovamente in piazza

Strutture psichiatriche ancora in attesa di risposte, oggi nuovo sit-in a Reggio Calabria

Intanto l'Asp ha pubblicato la riorganizzazione delle Rete territoriale, gli operatori: «Dal documento emerge quanto denunciamo da anni»

di Francesco Chindemi

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Strutture psichiatriche a Reggio Calabria, CooLaP e Usb sono scesi nuovamente in piazza. Nuovo presidio, questa mattina, nella città dello Stretto. A Palazzo Alvaro un sit-in ha accolto i partecipanti di un convegno sulla Salute, a cui hanno preso parte alcuni vertici della Sanità locale e regionale.

CooLaP e Usb: «Tardano le risposte, per questo scendiamo in piazza»

Era previsto anche l’arrivo del subcommissario alla Sanità della Regione Calabria, Ernesto Esposito. In realtà non c’è stato perché intrattenuto a Catanzaro per altri impegni istituzionali. Alcuni rappresentanti del CooLaP, il Coordinamento lavoratori della psichiatria di Reggio Calabria, insieme ai rappresentanti del sindacato Usb hanno mantenuto, comunque, il presidio fino a mezzogiorno.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


«Lo avevamo annunciato nei giorni scorsi e sarà così fino a quando non otterremo lo sblocco dei ricoveri: non faremo calare il silenzio sulla situazione delle strutture psichiatriche reggine!», hanno affermato, nello spiegare il perché dell’iniziativa.

Il subcommissario Esposito, atteso come relatore al convegno alla MetroCity, non c’è stato. «Abbiamo però incontrato il direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, Lucia Di Furia che ha assicurato che si sta andando avanti lungo la strada segnata circa un mese fa, durante l’incontro alla Cittadella regionale».

Dall'accreditamento allo sblocco dei ricoveri: «questioni ancora irrisolte»

La questione “calda” è sempre la stessa: «Accreditamenti, sblocco dei ricoveri e nuovi posti letto». A rischio c’è non solo la sopravvivenza delle Cooperative sociali nate negli anni novanta, per sopperire - con un approccio più umano - alla chiusura degli ospedali psichiatrici imposta dalla legge Basaglia. A risentirne ulteriormente è anche il servizio prestato a pazienti e loro familiari, molti costretti - fino ad oggi - a dover ricercare altrove, fuori regione, le cure essenziali, spesso non garantire per le deficienze del sistema sanitario regionale.


PER APPROFONDIRE: Psichiatria a Reggio Calabria, spiragli dalla Regione. Sospesa l’occupazione dell’Asp


Per i manifestanti, però, «le rassicurazioni ricevute proprio dal subcommissario alla Sanità Esposito - che speravamo oggi di incontrare - il 13 novembre scorso sono cadute nel vuoto. Anche l'Asp reggina, che ieri ha pubblicato la riorganizzazione della Rete Territoriale, nel denunciare l'enorme carenza di risposte nel settore psichiatrico che determina un'elevata mobilità passiva, attende indicazione regionali che tardano ad arrivare», affermano ancora rappresentanti dei lavoratori e sindacato Usb.

Da qui il rinnovato invito, ribadito anche oggi, ai nostri taccuini: «Invitiamo ancora una volta gli organi preposti alla tutela della giustizia a che intervengano sulla vicenda, considerata la circostanza che si profila riguardo lo stato di abbandono in cui vengono lasciate persone con gravi problematiche di salute mentale». Infine l’annuncio: «Qualora dovesse tardare ad arrivare risposte concrete dai vertici regionali, noi non molleremo. Siamo pronti ad altre iniziative perché sulla vicenda delle strutture psichiatriche non cali il silenzio».

L'incontro del 13 novembre alla Cittadella regionale

L’incontro che si è svolto a Catanzaro lo scorso 13 novembre era giunto dopo l'occupazione della sede della Direzione generale Asp di Reggio Calabria da parte dei rappresentanti dei lavoratori e del sindacato Usb. A Catanzaro le cooperative aveva incontrato il sub Commissario alla Sanità Ernesto Esposito e la dirigente del settore accreditamenti Rosalba Barone per la Regione Calabria, la direttrice generale dell'Asp reggina Lucia Di Furia e la direttrice amministrativa della stessa Azienda Maddalena Berardi, i rappresentanti delle cooperative e una delegazione di USB e Coolap

Erano presenti anche i politici reggini Tilde Minasi (Senato), Giovanni Muraca (Consiglio regionale) e Antonino Zimbalatti (Comune di Reggio Calabria).

Cosa era emerso dal confronto

Dal tavolo era venuto fuori l’ennesimo iter per l’accreditamento delle strutture esistenti dal ‘90, con il necessario ampliamento dell’insufficiente numero dei posti letto, anche attraverso una rimodulazione delle diverse tipologie di strutture, e il conseguente sblocco dei ricoveri.

«Inutile nascondere che avremmo voluto una risposta immediata sullo sblocco dei ricoveri, dramma sociale oltre che spada di Damocle sulla testa dei lavoratori, ma la garanzia della dottoressa Di Furia, che si è caratterizzata come un’interlocutrice seria e puntuale nell’assolvere gli impegni presi, e la promessa del dottor Esposito di un avvio immediato di quanto concordato hanno portato a sospendere l’occupazione», era stato il commendo a margine del tavolo di lavoratori e sindacati.

A manifestare vicinanza ai lavoratori e ai loro assistiti era stato per primo l'arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova e presidente della Cec, monsignor Fortunato Morrone. Sua l'esortazione alle Istituzioni «ad accogliere le istanze ragionevoli degli operatori del settore che lavorano per la dignità di questi pazienti così duramente provati. Anche per questo, è necessario che venga rispettato e attuato l’articolo 32 della Costituzione. Tale pronunciamento della nostra carta costituzionale garantisce i diritti sia degli ammalati che dei loro famigliari e tutela anche gli operatori del settore», erano state le sue parole.

Articoli Correlati