Avvenire di Calabria

Da Palazzo Campanella ai palazzi romani: le elezioni politiche cambiano l'emiciclo del Consiglio regionale della Calabria

Porte girevoli al Consiglio regionale, tutte i subentri dopo le elezioni

La patata bollente adesso passa nelle mani di Roberto Occhiuto per le sostituzioni in Giunta di Minasi e Orsomarso

di Redazione Web

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Da Palazzo Campanella ai palazzi romani: le elezioni politiche cambiano l'emiciclo del Consiglio regionale della Calabria. La patata bollente adesso passa nelle mani del Governatore Roberto Occhiuto.

Novità al Consiglio regionale della Calabria, scopri tutti i subentri

Porte girevoli a Palazzo Campanella. Con il Consiglio regionale che si reinventa “trampolino” verso i Palazzi romani. Dopo un anno dalle elezioni che hanno “incoronato” Roberto Occhiuto governatore della Calabria, la Regione Calabria si appresta a cambiare decisamente volto proprio a causa degli effetti collaterali che le elezioni politiche di domenica scorsa avranno sul prosieguo della legislatura regionale: il voto, infatti, porterà a Montecitorio e a Palazzo Madama due attuali assessori regionali (uno dei quali anche consigliere), e tre consiglieri regionali.


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Ricapitoliamo: sono stati eletti alla Camera i capogruppo della Lega e di Forza Italia, rispettivamente Simona Loizzo e Giovanni Arruzzolo; al Senato è stato eletto il consigliere regionale nonché segretario regionale del Pd, Nicola Irto; ancora al Senato sono stati eletti due assessori: Tilde Minasi (Lega), e Fausto Orsomarso, anche consigliere regionale di Fratelli d’Italia.


PER APPROFONDIRE: Elezioni 2022, ecco tutti i parlamentari eletti in Calabria


Per il momento il voto di domenica determinerà essenzialmente le surroghe dei consiglieri regionali eletti e la scelta di due nuovi capigruppo: a Loizzo subentrerà, per la Lega, Pietro Molinaro, mentre ad Arruzzolo subentrerà, per Forza Italia, Domenico Giannetta. A Orsomarso subentrerà, per Fratelli d’Italia, Sabrina Mannarino, mentre, per quanto riguarda l’opposizione, al posto di Irto entrerà, per il Pd, Giovanni Muraca. il quale, però, deve scontare la sospensione che gli ha inflitto la “legge Severino” dopo la condanna del Tribunale di Reggio al termine del processo “Miramare”.

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