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Il numero di violazioni sui bambini in Sud Sudan, come uccisioni e mutilazioni, abusi sessuali e reclutamento, è notevolmente diminuito negli ultimi cinque anni, secondo il rapporto diffuso la scorsa settimana del Segretario generale per i bambini e i conflitti armati nel Paese. Nonostante il numero resti «inaccettabile», Save the Children, sottolinea con soddisfazione come le gravi violazioni verificatesi contro i bambini in Sud Sudan siano costantemente diminuite ogni anno, dalla punta massima di 1.630 verificatesi nel 2016 alle 82 violazioni della prima metà del 2020. L’ultimo anno intero di dati, il 2019, ha evidenziato che il numero di gravi violazioni contro i bambini era meno di 1/6 rispetto a quello del 2016. I casi verificati di reclutamento e utilizzo di bambini nei conflitti – che rimane il più frequente tipo di violazione contro i minori nei conflitti in Sud Sudan – sono scesi dai 1.221 nel 2017 ai 39 casi documentati nella prima metà del 2020.
«Il miglioramento è sostanziale e incoraggiante. Per tutti noi che lavoriamo in Sud Sudan, la speranza è che il numero di gravi violazioni commesse contro i minori possa ridursi a zero», ha dichiarato Rama Hansraj, direttore di Save the children per il Sud Sudan. L’organizzazione esprime preoccupazione per il fatto che scuole e ospedali continuino a essere obiettivi delle parti in conflitto. Negli ultimi due anni, ci sono stati 13 attacchi verificati alle scuole e 9 agli ospedali. Sebbene in calo rispetto agli anni precedenti, rimangono «episodi inaccettabili». Save the Children condanna qualsiasi attacco alle scuole e agli studenti come «una grave violazione dei diritti dei minori».
Agensir
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