Le parrocchie erano state incluse tra i possibili beneficiari delle detrazioni del 110% per le ristrutturazioni. Ora non compaiono più nei decreti attuativi del Decreto Rilancio
Superbonus: enti ecclesiastici di nuovo esclusi
Redazione Web
Parrocchie sì al Superbonus 110%, anzi no. Sono usciti i decreti attuativi previsti dal Decreto Rilancio per il Superbonus. Le nuove misure si aggiungono alle numerose detrazioni previste dalle norme per il risparmio energetico (dal 50% al 65%), dal sisma bonus (dal 50% all’85%), al bonus facciate (90%). Sono tutte norme destinate a soggetti persone fisiche (Irpef) o giuridiche (Ires) e quindi anche agli Enti Ecclesistici, tra cui le parrocchie.
Il Superbonus inizialmente era destinato solo alle persone fisiche, cioè soggetti Irpef. Poi piano piano sono entrati i condomini e infine gli enti. All’art. 4 comma 1 lettera a del Decreto Mef del 06/08/2020, infatti, si parla anche di enti e quindi era chiarissimo che gli Enti Ecclesiastici, cioè parrocchie e diocesi, potevano usufruire del Superbonus, ovvero il riconoscimento della maxi detrazione del 110% per le spese sostenute a seguito dell’effettuazione di interventi sugli edifici in grado di assicurare la riqualificazione energetica. La partita era chiara: Superbonus sì.
Gli entusiasmi si sono però raffreddati con la circolare dell’Agenzia delle Entrate, la numero 24. Qui si affronta in maniera strutturata la disciplina del Superbonus 110% di cui all’art. 119 del DL 34/2020, ma si limita l’estensione del beneficio, per quanto riguarda gli enti, esclusivamente alle onlus, alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni di promozione sociale e, sia pure in casi limitati, anche a società e associazioni sportive dilettantistiche.
E gli Enti Ecclesiastici? Si sono dimenticati o sono stati volutamente esclusi? Se è stata una svista, e questo noi vogliamo pensare, si deve correre subito ai ripari. Quella del 110% è un’opportunità vera per molte delle nostre parrocchie. Il nostro è un appello perché si possa trovare una soluzione in Parlamento, nelle prossime settimane, in modo che gli Enti Ecclesiastici siano di nuovo della partita.