
Terra Santa ferita dalla guerra, il sostegno della Caritas diocesana di Reggio Calabria
La raccolta dell’Avvento di Fraternità sarà destinato alla Terra Santa all’insegna di un legame speciale avviato nel 2016.
Un forte invito alla «moderazione» è arrivato nella giornata di ieri dai patriarchi e capi delle Chiese di Gerusalemme, dopo «la proliferazione di violenza» che ha portato «alla morte ingiustificata di 32 palestinesi e 7 israeliani dall’inizio del nuovo anno». In una nota, diffusa dal Patriarcato latino di Gerusalemme e dalla Custodia di Terra Santa, i leader delle Chiese di Gerusalemme ricordano di aver «costantemente messo in guardia da un ciclo di violenza sempre più crescente e insensato che causerà per tutti solo dolore e sofferenza. Un tale stato di cose porterà quasi certamente ulteriore atti efferati, allontanandoci dalla tanto ricercata pace e stabilità che tutti noi cerchiamo».
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Una proliferazione di violenza che «sembra auto-perpetuarsi. Sicuramente – affermano i capi delle Chiese – continuerà e si intensificherà, a meno che non venga intrapreso un intervento deciso da parte dei leader comunitari e politici di tutte le parti». Dai patriarchi e capi delle Chiese di Gerusalemme anche l’appello a «lavorare insieme per disinnescare le attuali tensioni e avviare un processo politico basato su principi di giustizia consolidati, che porti a una pace duratura e alla prosperità per tutti. In linea con ciò, in questi tempi così difficili, chiediamo a tutte le parti di rispettare la fede religiosa dell’altro e di mostrare rispetto per tutti i siti sacri e i luoghi di culto».
«All’indomani di quest’ultima tragica ondata di violenza – prosegue la nota – preghiamo per le persone uccise e ferite e chiediamo che Dio resti vicino alle loro famiglie e ai loro cari. Preghiamo anche per la guarigione dei feriti e perché l’Onnipotente dia forza e perseveranza a coloro che si prendono cura di loro. Chiediamo che Dio conceda saggezza e prudenza ai leader politici e alle persone influenti di tutte le parti, guidandoli a individuare modi per aiutarci a superare la violenza, a mantenere sicure le nostre comunità e a lavorare instancabilmente per raggiungere una soluzione giusta e pacifica per la nostra amata Terra Santa».
Sulla situazione in Terra Santa, con particolare riferimento ai fatti di Jenin, dove dieci palestinesi sono stati uccisi durante azioni militari israeliane antiterrorismo, e all’attacco alla sinagoga di Ateret Avraham, a Gerusalemme con sette ebrei israeliani morti per mano di un giovane palestinese, si è espresso ieri anche Papa Francesco durante l’Angelus: «La spirale di morte che aumenta di giorno in giorno non fa altro che chiudere i pochi spiragli di fiducia che ci sono tra i due popoli. Dall’inizio dell’anno – sono state le parole del Pontefice – decine di palestinesi sono rimasti uccisi negli scontri a fuoco con l’esercito israeliano. Faccio appello ai due Governi e alla Comunità internazionale, affinché si trovino, subito e senza indugio, altre strade, che comprendano il dialogo e la ricerca sincera della pace”».
PER APPROFONDIRE: Terra Santa, Patton: «Cristiani locali essenziali per la Chiesa»
Dei patriarchi e capi delle Chiese di Gerusalemme fanno parte, tra gli altri, Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino, padre Francesco Patton, custode di Terra Santa, Teofilo III, patriarca greco-ortodosso, e rappresentanti della chiesa armeno ortodossa, armeno cattolica, copto ortodossa, siro ortodossa, melkita, maronita, evangelica e luterana.
La raccolta dell’Avvento di Fraternità sarà destinato alla Terra Santa all’insegna di un legame speciale avviato nel 2016.
Nello scenario del conflitto israelo palestinese, c’è chi continua ad alimentare la speranza per un futuro di pace, concordia e fraternità in Terra Santa. Un piccolo grande contributo arriva anche dalla terra di Calabria.
Il sacerdote reggino parla della sua missione: «Essere “dalla” Chiesa di Reggio “per la” Chiesa di Gerusalemme, dipana orizzonti e tempi, crea ponti e possibilità».