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Da giorni in stato di agitazione, i tirocinanti calabresi ancora in attesa per il loro futuro occupazionale, sperano in buone notizie dalla Capitale. Nella notte approvato alla Camera un emendamento che li riguarda al Milleproroghe. Reca la firma dei deputati reggini Cannizzaro e Arruzzolo.
Da lunedì 12 è entrato in discussione alla Camera dei Deputati il testo che contiene l'emendamento al decreto Milleproroghe sui Tirocinanti di inclusione sociale della Calabria.
Il documento prevede, com' è noto, un contratto di 18 mesi a 18 ore con relativa copertura finanziaria annua di 40 milioni di euro per chiudere la stagione dei tirocini.
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Per tenere alta l'attenzione, i 4 mila tirocinanti che lavorano negli enti locali di tutta la regione senza però avere gli stessi requisiti e tutele dei dipendenti pubblici, hanno proclamato lo stato d'agitazione.
La mobilitazione proseguirà fino a domani, giovedì 16 febbraio, così come è stato comunicato alle Prefetture e agli stessi enti presso cui i Tis prestano servizio. In ogni ente si è deciso si interrompere ogni attività di tirocinio-lavorativa, anche secondo specifici accordi con gli enti stessi.
I tirocinanti attendono da più di 10 anni una contrattazione anche minima. Attualmente, affermano, «siamo in una condizione di incertezza legata all'ulteriore proroga ottenuta. Percepiamo 700 euro al mese ogni 3 mesi e senza contributi, ferie e assistenza sanitaria». Insomma, affermano ad Avvenire di Calabria, «solo doveri senza diritti».
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I tirocinanti da un decennio a questa parte e di proroga in proroga, contribuiscono al funzionamento della macchina amministrativa nei Comuni, presso le Asp, nelle Province, ma anche nelle scuole e in tanti altri enti pubblici e privati.
Le notizie che arrivano da Roma, però, «non sarebbero rassicuranti», hanno motivo di ritenere gli stessi tirocinanti. L'emendamento, infatti, come emerso ieri nel corso di un confronto tra sigle sindacali e prefetto di Catanzaro, sembrerebbe essere stato accantonato per problemi legati alle ristrette tempistiche di discussione.
Intanto per domani è stata indetta una mobilitazione in programma a Lamezia. I tirocinanti non chiedo altro ai parlamentari calabresi di ogni colore politico: «Sostenete senza riserve la nostra vertenza».
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Le sigle sindacali che sostengono la vertenza dei Tis, proprio nei giorni scorsi aveva inviato una lettera aperta a tutta la deputazione calabrese perché - hanno scritto - «dinnanzi ad una problematica che coinvolge 4 mila calabresi e le loro famiglie si possa fare fronte comune».
La proroga dei tirocini - evidenziava la missiva - «è appesa ogni volta a difficoltà normative, economiche e politiche, oltre che al mancato riconoscimento del ruolo dei tirocinanti che ormai sono perfettamente integrati nelle attività degli enti che li ospitano da diversi anni».
Intanto nella notte, «esattamente alle 3:13», è stato approvato un emendamento a firma del deputato reggino e vice capogruppo di Forza Italia alla Camera, Francesco Cannizzaro. «Rappresenta una pietra miliare per la categoria TIS», ha motivo di ritenere lo stesso deputato azzurro.
«Con la sua approvazione - spiega il parlamentare reggino - si dà, esclusivamente a Comuni della Calabria, la possibilità di assumere in deroga ai limiti assunzionali vigenti, con contratti a tempo determinato, a tempo parziale di 18 ore settimanali, della durata di 18 mesi. Parliamo di posizioni completamente riservate ai 4mila tirocinanti di inclusione sociale calabresi. È la prima volta nella storia che accade qualcosa del genere»
Cannizzaro che è anche coordinatore regionale della Calabria di Forza Italia, nella discussione del Decreto Milleproroghe è riuscito a far approvare l’emendamento 1.13, che porta la firma anche del collega deputato Giovanni Arruzzolo.
«È un risultato targato Forza Italia, raggiunto in sintonia con il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e con il supporto anche del collega Giuseppe Mangialavori, Presidente della Commissione Bilancio. L’emendamento infatti – spiega l’On. Cannizzaro – è stato approvato nella seduta notturna delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio, riunite per esaminare tutti gli emendamenti presentati».
L'intervento - ha motivo di ritenere l'onorevole Cannizzaro - «risponde alle richieste di migliaia di lavoratori ed al contempo all’esigenza degli enti locali calabresi, che avevano più volte espresso la volontà e la necessità di regolarizzare questa platea di personale, fondamentale per il lavoro delle amministrazioni locali; personale che, ad oggi, non gode di alcun tipo di tutela giuridica e previdenziale».
La nuova norma «offre la possibilità a tutto il bacino di lavoratori precari di poter finalmente regolarizzare la propria posizione, sottoscrivendo un contratto con la pubblica amministrazione, in deroga ai vincoli assunzionali vigenti per i comuni, fino ad oggi impossibilitati ad effettuare questa operazione».
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La nuova disposizione costituisce quindi, ancora il vice capogruppo azzurro, «un altro grande passo nel percorso normativo volto alla stabilizzazione di questi 4mila lavoratori a servizio dello Stato senza alcun tipo di riconoscimento e senza contributi, nonostante gli anni di attività prestata, sempre in condizioni di precarietà assoluta».
Per consentire tutto ciò, ai Comuni calabresi, è stato Istituito un fondo: «lo Stato mette a disposizione 5 milioni di euro, che sappiamo non essere del tutto sufficienti – precisa il parlamentare reggino - ma si sta già lavorando al reperimento di altri fondi per rimpinguare il capitolo esistente. Per l’immediato futuro, l’impegno è quindi quello di reperire quante più risorse possibili, volte al concorso di spesa per contrattualizzare e offrire piena dignità all’intero bacino dei TIS», conclude Cannizzaro.
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