Avvenire di Calabria

Torna la Biennale dello Stretto al Forte Batteria Siacci

Il vicesindaco metropolitano Versace: «Un ponte culturale per la crescita del territorio»

di Redazione Web

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“Le tre linee d’acqua” ed il “Futuro delle Città” sono i temi al centro dell'appuntamento

Il Forte Batteria Siacci riapre le porte alla Biennale dello Stretto. L’incantevole location di Campo Calabro, sede della prima edizione dell’importante kermesse, ha ospitato la firma del protocollo d’intesa fra la Città Metropolitana, rappresentata dal vicesindaco Carmelo Versace e i direttori della Biennale Alfonso Femia, Mariangela Cama e Francesca Moraci. Insieme all’ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Reggio Calabria, con il presidente Ilario Tassone, il Rettore dell’Università Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti, ed il Comune di Campo Calabro nella persona del sindaco Alessandro Repaci.


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Le parole del vicesindaco metropolitano

«Lo sviluppo del nostro territorio - ha detto il vicesindaco di Palazzo Alvaro, Carmelo Versace - non può che partire da queste iniziative che costituiscono ponti culturali importanti per la nostra crescita». «La sede della Biennale - ha proseguito - rappresenta oggi un importante luogo di incontro degli ordini professionali. E soprattutto, dell’Università che costituisce, a tutti gli effetti, un valore aggiunto da incrementare e coltivare per il nostro territorio».


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La firma del protocollo d’intesa è, quindi «molto più di un atto istituzionale». «È il segnale di una visione illuminata orientata alla coesione e alle reciproche opportunità delle tre rive mediterranee, attraverso architettura, arte, cultura». Ne costituiscono prova proprio i temi di grande rilevanza per il futuro della città e del territorio che affronta ed esplora la biennale 2024. “Le tre linee d’acqua” ed il “Futuro delle Città”, declinato sugli aspetti sostanziali dello spazio pubblico, dell’abitare, della mobilità e dei baricentri culturali. Per un presente migliorabile e verso un futuro vivibile. Entrambi i temi, dunque, «si intrecciano in una relazione reciproca invitando a ripensare le città attraverso l’acqua, concepita come elemento urbano strategico per il nostro territorio».

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