Avvenire di Calabria

Continua il progetto della Cattolica dei Greci e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento delle politiche per la famiglia

“Tra le Case”: gli educatori, il primo anello della comunità educante

di Redazione Web

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"Tra le Case": gli educatori, il primo anello della comunità educante. Continua il progetto della Cattolica dei Greci e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento delle politiche per la famiglia.

"Tra le Case": gli educatori, il primo anello della comunità educante

Ci sono tante cose in città che crescono senza fare rumore. Certo il panorama internazionale è devastante, la guerra e i volti di bambini e anziani tra le lacrime abitano i nostri schermi. Anche il panorama nazionale non è rasserenante, pure il covid che nella nostra città ancora non dà respiro… Tanti motivi per chiuderci. Ma ci sono anche qualche scorci di bellezza. E tra questi apriamo una finestra sul progetto Tra le case, vincitore del bando Educare Insieme del dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio e che vede come capofila la Parrocchia della Cattolica dei Greci in ATS con il Convitto “T. Campanella”, il gruppo Agesci RC X e l’Associazione “E. Sereni” di Radda in Chianti.

È ormai da un po' di mesi che il progetto è stato avviato e i giovani non si sono fatti attendere. A partecipare alle attività promosse, anche gli studenti del Convitto di Reggio Calabria. È il segno di una scuola viva, integrata, pronta alla collaborazione e alla sperimentazione di nuovi modelli di rete educativa.

Entusiasta la Preside Francesca Arena: “Puntiamo a valorizzare il dialogo intergenerazionale in città”. Lisca portante del progetto sono i coordinatori e gli educatori: perlopiù studenti universitari e giovani professionisti con una spiccata vocazione e competenza educativa. Giovani che sanno parlare al cuore e al futuro dei ragazzi, incontrando la loro storia e i loro sguardi. In questo articolo vorremmo lasciare a loro la parola sulle diverse attività poste in campo e portate avanti, nonostante la fatica della pandemia. Sono loro l’abbraccio accogliente della comunità educante.


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Annamaria Polimeni, educatrice e coordinatrice delle attività della Casa della Comunità Educante: “Le attività che si svolgono alla Casa vogliono essere strumento per accogliere, prendersi cura, giocare, imparare, valorizzare le capacità dei ragazzi e la loro abilità nel rendersi utili. I gruppi/laboratori sono composti da tutor e volontari di diverse età: questo consente di stimolare il dialogo e l'interazione fra generazioni differenti, educa all'ascolto e al rispetto dei diversi punti di vista e crea legami”.

Sebastiano Baviera, educatore del Laboratorio di Accoglienza Educativa (che si svolge il martedì, il giovedì e la domenica), ci racconta che con i ragazzi presenti -circa una trentina- si è creato un bellissimo clima e che ormai attendono con entusiasmo gli incontri settimanali: "Subito dopo la scuola ci incontriamo alla Casa della Comunità, pranziamo insieme, studiamo e appena terminati i compiti assegnati -supportati anche da professori volontari- si sta insieme per chiacchierare, giocare o semplicemente farsi compagnia”. Maria Trombetta, architetto ed educatrice di due laboratori (Spazio educativo e il Portale della Comunità), unisce gli spazi tridimensionali a quelli virtuali.

Il primo laboratorio (durato due mesi) si è concluso con la progettazione di spazi iconici utili alla educazione alle relazioni e alla gestione delle emozioni. Spazi che saranno realizzati nella casa della comunità, grazie anche al lavoro del laboratorio di manutenzione continua. "Lo sportello di spazio educativo ci ha dato grandi soddisfazioni. I ragazzi, seppur frenati in parte dalla pandemia, hanno partecipato con impegno e piacere e hanno aiutato a progettare gli spazi della Casa per renderli piacevoli e stimolanti. Significativa anche la collaborazione dei prof.ssi Ginex e Brandolino (della Mediterranea) e Sergi che ci hanno aiutato nella realizzazione di pannelli simbolici sulle emozioni e sulla comunità educante. Siamo adesso in fase esecutiva: la stampa e la collocazione dei manufatti."

Maria, riferendosi al Portale della Comunità, continua: "Con questa attività aiutiamo i ragazzi ad acquisire una serie di competenze relative al mondo dei social e del web e, allo stesso tempo, li accompagniamo verso la formazione di un team capace di mettere in rete messaggi positivi, anche per ciò che riguarda le attività del progetto."

Francesco Giordano, è l’educatore del laboratorio “Stanza delle Regole del Gioco”. Qui, attraverso il gioco i ragazzi -per lo più delle scuole medie- si educano al valore a al rispetto delle regole, per sviluppare efficacemente il senso di autonomia. “Si impara che il rispetto delle regole aiuta a diventare liberi, mantenendo rapporti basati sulla fiducia e il rispetto reciproco”.

Il laboratorio di manutenzione continua, curato da Vittorio Zurzolo, laureando in psicologia, realizza ciò che il laboratorio di spazio educativo ha progettato, ancora, dice Zurzolo: “i ragazzi imparano a gestire uno spazio comune, ad organizzare gli interventi e ad agire in modo pratico. Tutto questo tende a trasferire un metodo organizzativo utile per la gestione della propria vita futura”. Oltre alle attività “in casa”, vi sono sportelli di volontariato e di attenzione a bisogni specifici, sempre con la finalità del dialogo intergenerazionale. Li coordina Antonino Spanò che ci racconta della necessità di andare incontro ai sogni e ai bisogni.


PER APPROFONDIRE: La parrocchia della Cattolica dei Greci avvia il progetto “Tra le case”


Elisabetta Martelli, educatrice dello sportello Sogno/Insegna: "una volta intercettata dai ragazzi, mi pongo in ascolto attento del sogno professionale che hanno e mi preoccupo di mettere in contatto il giovane con una persona che ha realizzato tale sogno, un professionista volontario. Molti sono anche questi adulti di buona volontà e significativa professionalità, che hanno dato la loro disponibilità. Bella è l’occasione per pensare il futuro e mettere in rete ambizioni, sogni, esperienze e professioni, dentro la logica del dialogo e la forza delle emozioni e delle passioni. Fa bene a piccoli e a grandi!”

Vincenzo Tiziano, educatore dello sportello Intergenerazionale Social e Digital, insieme al gruppo costituito, offre alle persone che hanno bisogno relativamente alle nuove tecnologie digitali e social, aiuto e formazione. Tutta da riformulare l’attività di volontariato presso il domicilio degli anziani del territorio. Il problema covid, nonostante l’entusiasmo iniziale, e come prudenza chiede, ha imposto una riformulazione in corso d’opera… adesso si passerà alle interviste per strada.

Don Valerio Chiovaro, coordinatore generale del progetto conclude: "Il progetto Tra le Case, sta intervenendo efficacemente sul benessere psico-fisico, sugli apprendimenti e sullo sviluppo dei bambini e degli adolescenti, attraverso l’attivazione della Comunità Educante. Il primo anello di questa comunità è il gruppo di educatori che, con non poca fatica, rende azione accogliente ogni attività. Vedere la casa della comunità sempre aperta, vissuta, abitata, è un sogno che si va realizzando e una necessità che questo sogno continui a motivare l’impegno nel faticoso campo della educazione. Ne ha bisogno la città, ne ha bisogno l’Italia, ne ha bisogno il mondo”.

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