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La parrocchia della Cattolica dei Greci avvia il progetto "Tra le case". Lunedì, alle 10 presso il Convitto nazionale "Campanella" di Reggio Calabria, la presentazione dell'iniziativa che mira a costruire "la comunità educante". Alla base della progettualità c'è un'ampia rete di partners sociali ed istituzionali. Saranno supportati dai fondi dal Diparimento delle Politiche per la Famiglia, "costola" della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Dopo un anno di fatica, idee e progettazione che ha visto coinvolti la parrocchia protopapale S. Maria Cattolica dei Greci (capofila); il Convitto nazionale “T. Campanella”; il gruppo Scout Agesci RC 10; l’associazione “E. Sereni” di Radda in Chianti come enti promotori, costituiti in ATS, con grande entusiasmo siamo ormai pronti a “tagliare il nastro” del progetto “Tra le Case”.
Questo progetto nasce dalla partecipazione e dall’aggiudicazione del bando Educare Insieme del dipartimento delle politiche per la famiglia, presidenza del Consiglio dei ministri. “Tra le case” mira ad attivare la “comunità educante”, creando una rete di solidarietà territoriale, costituita da Enti che partecipano con responsabilità, in maniera sinergica e con la stessa cultura pedagogica, alla crescita delle persone di minore età.
I soggetti costituenti la comunità educante sono: i genitori, la scuola, il sistema economico, le agenzie culturali, le istituzioni religiose e le Amministrazioni locali che si sono costituiti partner del progetto. Tra questi: l’università “Mediterranea”, la “Dante Alighieri”, la città metropolitana di Reggio Calabria, i comuni di Reggio Calabria, di Santo Stefano di Aspromonte, di Radda in Chianti (Si); le parrocchie di Gaiole in Chianti (Si), di Panzano (Fi), di Radda in Chianti (Si).
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Il lavoro in rete e la costituzione della comunità educante, proposti con forza anche da papa Francesco nel suo Patto Globale per l’Educazione, sono importanti per Reggio, non solo segnata come le altre città, dalle difficoltà degli ultimi anni, ma strutturalmente segmentata e divisa da un clima di sfiducia che lede i legami del tessuto sociale e i riferimenti istituzionali.
La difficoltà di dialogo tra le diverse generazioni, il chiudersi in emozionismi acomunicativi, il trincerarsi in pregiudizi arelazionali, frantuma il tessuto relazionale già all’interno della comunità familiare. La necessità dello star chiusi in casa per le restrizioni anticovid, ha esasperato la difficoltà già marcata del rapporto e del dialogo intergenerazionale, creando non pochi disagi rispetto al benessere olistico, in particolare nei bambini e negli adolescenti.
I destinatari principali del progetto sono ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, provenienti da diversi territori cittadini. Coattori delle azioni saranno anche le famiglie con figli compresi nello stesso arco di età.
A questi sarà offerta una comunità educante concreta, strumento che si esprime in quattro pilastri: luoghi (fisici: la casa della comunità; virtuali: il portale della comunità); occasioni (attività formative; esperienze residenziali; volontariato intergenerazionale); persone (educatori; docenti; tutor; esperti; modelli educativi); e buone pratiche (viaggi e visite residenziali su territorio provinciale e nazionale).Tutto ciò per rafforzare processi di reciprocità, di conoscenze, di emozioni e di esperienze, di costruzione di relazioni sicure, solide, affidabili, sia all’interno che all’esterno del contesto familiare. Per far maturare la predisposizione alla resilienza e stimolare il pensiero costruttivo. Ma anche per promuovere una condivisione dinamica di iniziative con altre realtà comunitarie, sentendosi parte di un tessuto più ampio del proprio quartiere.
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La Casa della comunità educante raccoglie un insieme di proposte utili per la creazione di uno spazio simbolo e funzionale alla dimensione comunitaria della educazione. Qui si attiveranno tre laboratori: di spazio educativo; di accoglienza educativa; di manutenzione continua. Nel laboratorio di spazio educativo, soggetti di diverse età lavoreranno insieme per rendere gli ambienti della casa della comunità educante spazi simbolici capaci di comunicare significati educativi.
Il laboratorio di accoglienza educativa organizzerà e accompagnerà la logistica delle attività educative informali che si svolgeranno nell’immobile. Nel laboratorio di manutenzione continua, un gruppo intergenerazionale farà sì che la casa sia sempre funzionante. Il portale della comunità si interesserà della gestione e della implementazione di strumenti e piattaforme digitali e di canali social a servizio della comunità educante.
Col corso strutturato di educazione alle emozioni e di comunicazione intrafamiliare, ad un gruppo di adulti e ragazzi sarà offerto un itinerario formativo sulla gestione e sulla educazione alla sfera emotiva. Il laboratorio di cucito, tenuto dalle famiglie per gli adolescenti, sarà utile a favorire il dialogo intergenerazionale attraverso il fare.
Con lo sportello di volontariato intergenerazionale social e digitale, i ragazzi aiuteranno gli anziani ad una alfabetizzazione ai social, ma anche risponderanno a richieste legate alla connessione in rete, all’utilizzo delle piattaforme di comunicazione da remoto; alla realizzazione di un account; a come scaricare applicazioni; o utilizzare smartphone, ecc. Nello sportello sogno/insegna, gli adulti aiuteranno i ragazzi nel percorso di professionalizzazione raccontando la loro esperienza lavorativa.
In due esperienze residenziali, i giovani, attraverso la vita in comune, saranno accompagnati in attività finalizzate alla educazione emotiva. Nella esperienza residenziale delle famiglie, le famiglie, attraverso la vita in comune saranno accompagnate in processi di educazione formale ed informale alla reciprocità e alla costruzione di relazioni sicure, solide e affidabili. Con la visita residenziale in piccolo comune della provincia di Reggio Calabria si proporrà un confronto con i giovani e le famiglie del territorio alla ricerca di modelli di dialogo intergenerazionale e per la condivisione dinamica di iniziative che favoriscano l’attivazione di un processo di reciprocità, di conoscenze, di emozioni e di esperienze.
Con le due visite residenziali nei comuni del Chianti si proporrà il confronto con ragazzi della stessa età, e si visiteranno laboratori artigianali, per incontrare buone pratiche di dialogo intergenerazionale. Con il volontariato intergenerazionale, i ragazzi svolgeranno attività di volontariato presso gli anziani del territorio parrocchiale. Nella stanza delle regole del gioco, i ragazzi potranno giocare con i classici giochi di società.
Il progetto, della durata di un anno, sarà presentato giorno 8 novembre alle 10 presso la palestra del Convitto Nazionale “T. Campanella”, in via Aschenez 180 e avrà come luogo principale di svolgimento la casa della comunità educante, presso le opere parrocchiali della Cattolica dei Greci, tra via Possidonea e via Giudecca. La calendarizzazione delle attività sarà pubblicizzata sulle pagine dedicate del sito www.cattolicadeigreci.it
Dopo sette mesi di lavori, il Santuario di Porto Salvo è pronto ad accogliere i pellegrini nell’Anno Santo, con un simbolo di storia e devozione riportato alla luce
Ecco la puntata di oggi del percorso Podcast intrapreso dall’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone.
Da questa pagina è possibile ascoltare il Podcast senza installare alcuna App sul proprio smartphone.
Nel pomeriggio di domani, sabato 15 febbraio, presso il Santuario del Volto Santo, si terrà un evento dedicato alla sua memoria.