Avvenire di Calabria

Tra nuove rotte internazionali ed esperienze, il territorio si racconta: volti, luoghi e passioni, così cresce il protagonismo locale

Turismo, il mondo scopre la Calabria

Muià (Reggio Calabria Welcome) «Cresce il fascino della nostra terra all’estero. Borghi, natura ed enogastronomia spingono la crescita del settore. Voli diretti e rete degli operatori importanti per superare la stagionalità»

di Francesco Chindemi

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Sempre più viaggiatori scelgono il Sud per vivere esperienze autentiche. Anche la Calabria registra un crescente interesse da parte di chi arriva da fuori, attratto da borghi, paesaggi, gastronomia e accoglienza. Tra nuove rotte, destagionalizzazione e strategie condivise, emergono segnali positivi, ma anche la consapevolezza che serve fare rete per crescere davvero.

Turismo, la Calabria che piace agli stranieri

Antonio Muià, direttore de La Diano Viaggi Tour Operator e vicepresidente del Club di Prodotto “Reggio Calabria Welcome” – progetto promosso dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria per valorizzare e promuovere l’offerta turistica del territorio – condivide il suo punto di vista sull’evoluzione del turismo in Calabria, tra nuove opportunità internazionali, destagionalizzazione e ruolo delle istituzioni.

Ascolta Antonio Muià anche nell'ultimo episodio del Podcast Good Morning Calabria🎙️👇

Negli ultimi anni, si nota una crescente attenzione verso la Calabria come meta turistica anche per il mercato estero. Secondo lei, cosa ha contribuito maggiormente a questo trend?

La Calabria, negli ultimi anni, ha beneficiato di una riscoperta legata al turismo esperienziale, autentico e sostenibile. Molti viaggiatori stranieri sono attratti dalla sua natura incontaminata, dal silenzio dei borghi antichi, dalle tradizioni gastronomiche e dall’accoglienza genuina.


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria si fa “destinazione”: presentato il progetto di marketing territoriale per rilanciare il turismo


A questo si aggiunge una maggiore visibilità internazionale attraverso documentari, riviste di viaggio e contenuti digitali diffusi sui social media, che hanno contribuito a cambiare l’immagine della regione da «meta minore» a destinazione culturale e naturalistica di grande fascino. Anche l’inserimento della Calabria in itinerari di cicloturismo, turismo lento e spirituale, come i cammini, ha avuto un ruolo importante nel valorizzare il territorio.

Quanto ha inciso, secondo la sua esperienza, l’attivazione di nuove tratte aeree internazionali?

Hanno inciso in modo determinante. La possibilità di raggiungere direttamente la Calabria da diverse città europee ha aumentato l’appetibilità della regione. La compagnia Ryanair, in particolare, ha reso possibile l’arrivo di turisti da Paesi come Germania, Regno Unito, Francia e Polonia, contribuendo ad ampliare la stagionalità e a rendere il territorio accessibile anche a chi viaggia per brevi periodi o weekend. L’aumento delle rotte ha inoltre favorito il ritorno dei calabresi residenti all’estero, spesso accompagnati da amici e parenti curiosi di conoscere la regione.

Si può finalmente parlare di un turismo in Calabria “tutto l’anno”? Quali sono le altre potenzialità da valorizzare per favorire una vera destagionalizzazione?

Siamo sulla buona strada, ma non si può ancora parlare di turismo «tutto l’anno» in senso pieno. La destagionalizzazione e l’incoming per gruppi, che rimangono l’obiettivo principale, sono possibili puntando su segmenti alternativi alla balneazione: turismo culturale (borghi, archeologia, arte sacra), naturalistico (parchi, trekking, ciclovie), enogastronomico (cantine, produzioni tipiche), termale e religioso. Inoltre, eventi culturali nei periodi di bassa stagione possono contribuire ad attrarre visitatori anche nei mesi meno affollati. Naturalmente, una rete efficiente di trasporti interni e un maggiore e virtuoso network tra gli operatori turistici sarebbero elementi chiave per sostenere questa evoluzione.

Gli enti pubblici che ruolo stanno rivestendo nella promozione dell’offerta turistica calabrese?

Negli ultimi anni, gli enti pubblici – sia regionali che locali – hanno aumentato gli sforzi nella promozione turistica, partecipando a fiere internazionali, sostenendo campagne pubblicitarie e favorendo la collaborazione tra operatori turistici. Questo è davvero incoraggiante per gli imprenditori del settore. È fondamentale che gli enti agiscano come catalizzatori, coordinando strategie integrate di marketing territoriale, migliorando le infrastrutture e incentivando investimenti in accoglienza di qualità e innovazione digitale. In questo contesto si inserisce il lavoro della Camera di Commercio di Reggio Calabria, che ha promosso e supportato la rete del Club di Prodotto «Reggio Calabria Welcome».

Infine, quali sono, a suo avviso, i mercati esteri più promettenti per il turismo in entrata?

Quelli europei: Germania, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi mostrano un interesse crescente per l’Italia meno nota e più autentica, come la Calabria. Anche i mercati statunitense e canadese sono in espansione, soprattutto tra chi cerca esperienze culturali, enogastronomiche e legate alle radici familiari («routing»).



Infine, Paesi come Polonia, Svizzera e Belgio, grazie alla vicinanza geografica e all’aumento dei voli diretti, stanno diventando bacini turistici sempre più rilevanti. Investire in promozione mirata e facilitare i collegamenti aerei e ferroviari può consolidare ulteriormente questi trend.

Articoli Correlati