Viticoltura eroica e biologica: quando il vino racconta la Calabria
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L’omelia del vescovo, annunciata in occasione della consegna del Cero votivo, offre l’occasione per un generale ragionamento sul piano politico–istituzionale. Pienamente condivisibile è il richiamo di mosignor Fiorini Morosini a considerare la «politica come bene comune», ed infatti le nostre amministrazioni, cittadina e metropolitana, hanno puntato e giornalmente lavorano per risvegliare nei reggini l’amore e il rispetto dei beni collettivi, anche attraverso forme di volontariato civico e cura dei beni comuni.
Certamente, uno dei tratti della «politica come bene comune» è il sapiente utilizzo delle risorse economico– finanziarie disponibili. Quest’ultime, ancor oggi, pagano le nefaste scelte degli ultimi cinquant’anni. Inoltre, il decisore politico del tempo, a tutti i livelli, centrale e locale, ha prestato scarsa cura alla corretta ed adeguata copertura dei costi. Tutto, fino ad ieri, avveniva orientati alla spesa, senza porla in relazione con le entrate. Si “pagava” a debito…futuro. Della serie: chi verrà pagherà. Concordo con la ratio dell’omelia del vescovo se, rispetto alla «politica come bene comune», accosto due concetti. Per il primo, di emanazione civilistica, ritengo che il politico debba operare come «il buon padre di famiglia»; poi, per il secondo, rammento a me stesso ed ai cittadini l’affer-mazione di Alexis de Tocqueville: «La democrazia è il potere di un popolo informato». Al riguardo, quindi: il decisore politico, l’amministrazione, ha il dovere di informare e, di converso, il cittadino ha il diritto di essere informato.Concordo pienamente con il vescovo allorquando, biasimando lo sterile gioco dello “scarica barile” sulle amministrazioni precedenti per giustificare l’immobilismo amministrativo degli enti locali. Tuttavia, proprio per il nostro dovere di informare e, conseguentemente, per il sacrosanto diritto dei nostri concittadini di essere informati, non possiamo nascondere la realtà dei fatti e abbiamo l’obbligo di spiegare ai reggini che molte delle attuali problematiche che affrontiamo e della conseguenti difficoltà di garantire servizi essenziali adeguati sono conseguenza del debito cristallizzato nel piano di riequilibrio che attanaglia la città di Reggio. A noi, che abbiamo chiesto la fiducia degli elettori, il compito di trovare le soluzioni giuste senza piangerci troppo addosso e garantendo ai reggini acqua nelle case, strade sicure e pulite, nuove strategiche opere pubbliche, reali politiche di sviluppo e cioè, in breve, livelli dignitosi di servizi pubblici essenziali sempre tenendo in debita considerazione il quadro normativo nazionale e regionale. Il pensiero, lo sguardo deve mirare, in primis, ai giovani, riconquistando futuro e “creando” prospettive per le comunità dei 97 comuni.Anche per questo, in questi primi 7 mesi di Città metropolitana, priorità hanno interessato mirati interventi per valorizzare il ruolo e la funzione della scuola, per mettere in sicurezza i territori e le coste e, al contempo, si è impegnati nell’attuazione di politiche di sviluppo socio–economico. Per superare oggettive criticità sedimentate nel tempo, abbiamo rivitalizzato le presupposte sinergie tra enti, non guardando il colore politico.
Oltre al fruttuoso impegno delle preposte autorità e forze dello Stato nella repressione dell’illegalità diffusa, l’attività degli enti locali deve caratterizzarsi nell’impedire e frapporsi ad ogni forma di infiltrazione e, non di meno, deve essere visibilmente trasparente e, in uno gioco di squadra interistituzionale, favorire la creazione di stabili opportunità lavorative, anche sotto l’aspetto dell’autoimprenditorialità. In conclusione, mi rifaccio ad un’affermazione del sindaco Giuseppe Falcomatà espressa sempre in occasione della consegna del Cero: «Riconosco nei limiti dell’amministrazione i confini degli uomini di buona fede».
* vicesindaco metropolitano
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L’evento è stato organizzato in occasione della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo Una
Diversi i temi al centro della seduta del civico consesso. Obiettivo: definire una strategia comune per superare le criticità.