Avvenire di Calabria

Nei giorni scorsi un incontro presso la parrocchia di Campo Calabro in vista dell'apertura del presidio di carità

Un nuovo emporio della solidarietà per la Caritas reggina, ecco dove aprirà

di Redazione web

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Un nuovo emporio della solidarietà per la Caritas reggina. Sarà presto aperto nella zona nord dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova. «Il segno di croce è il nostro passaporto. Ci ricarica quotidianamente del nostro “essere battezzati”, ci ricorda chi siamo costantemente e quotidianamente». Così inizia l’incontro nella parrocchia Santa Maria Maddalena a Campo Calabro insieme ad Alfonso Canale, segretario della Caritas diocesana Reggio-Bova. Una verità che aiuta a comprendere che il nascente Emporio della Solidarietà «una volta nato non dovrà essere messo da parte. Dovrà, invece, diventare il segno di una parrocchia che cura la promozione umana». Ovvero quella azione che aiuta le persone in difficoltà a mantenere la loro dignità e a liberarsi nel minor tempo possibile delle difficoltà che vivono.


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Ecco che l’Emporio della solidarietà della Caritas ha i suoi tempi. Deve nascere, crescere e fare un cammino, un percorso condiviso vissuto con gioia verso un cambia-mento di fare solidarietà. Questo - è stato detto - «è il progetto di una comunità che vuole crescere con gesti nuovi, con il bagaglio di azioni caritatevoli che da sempre la Caritas ha svolto nella nostra comunità».

Si parla appunto di “emporio” e non di supermercato. Per indicare uno spazio piccolo dove ci si incontra e si ha la possibilità di costruire delle relazioni con le persone che ci si ritrovano. Dove, insomma, la dimensione educativa ha un alto valore perché chi vi accede deve responsabilizzarsi e gestire le proprie esigenze.

Emporio della solidarietà della Caritas, ecco cos'è

Si intende “solidarietà” (così come ce la presenta Giovanni Paolo II nella Lettere enciclica Sollicitudo rei socialis) così come un gesto che riguarda tutti, dove nessuno prevale sull’altro. Ecco che “Emporio della Solidarietà” diventa un luogo solidale nel momento in cui tutti diventano attori, volontari e non, ovvero le persone che qui cercano aiuto. «È proprio nello scambio di azioni e relazioni che ha vita e cresce l’emporio, quando tutti e ciascuno si è solidali in modo reciproco», è stato ancora ribadito. Da qui un progetto che può e deve diventare inclusivo tenendo presente che deve essere di tutti per chi riceve, ma anche per chi dona.


PER APPROFONDIRE: L’Emporio diocesano premiato fuori dai confini reggini


«Nell’attesa di vedere l’apertura di questo Emporio della solidarietà della nostra Caritas noi tutti dobbiamo contribuire a “fare il botto”, prepararci a testimoniare la bellezza di un nuovo modo di fare solidarietà rendendo felice le persone che chiedono aiuto, lasciando un sorriso sul viso di chi è in difficoltà, generando nuovi volontari che possano portare avanti il messaggio e la bellezza di essere tutti utili secondo i propri carismi e secondo il proprio tempo». Così don Francesco Megale, parroco di Campo Calabro che ha fortemente voluto la nascita di questo progetto che può crescere con il sostegno delle tante associazioni presenti sul territorio e dei cittadini campesi.

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