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Una giornata al Santuario di Paola, culla della spiritualità calabrese. Le radici affondano al 1435. Lo stesso Patrono della Calabria lavorò al primo luogo di culto proprio dove ora sorge il Santuario.
Il Santuario di san Francesco di Paola ha una lunga storia, che affonda le sue radici nel lontano secolo XV, attorno agli anni 1435-1452. Quando si cominciarono ad aggregare i primi seguaci, Francesco maturò l’idea di realizzare una piccola chiesa, tipica di ogni romitorio, come luogo di preghiera per gli eremiti e per i fedeli che vi giungevano. Il “primitivo oratorio” oggi fa parte dei sotterranei del convento e si accede ad esso da una piccola scalinata in prossimità del chiostro.
Trascorsi i primi anni di stretto eremitaggio nell’antico romitorio, il numero di seguaci del Paolano cominciò a crescere e il “primitivo oratorio” si rivelò insufficiente. Così, intorno al 1452, Francesco mise mano alla costruzione della Chiesa.
Questa Chiesa, che fu intitolata a san Francesco d’Assisi, corrisponde approssimativamente all’area che comprende l’attuale Cappella del Santo, il coro e la sacrestia. L’ingresso era probabilmente sulla parete dove ora è ospitato il mausoleo del principe Salvatore Spinelli.
Con l’ulteriore aumento del numero di religiosi che volevano aderire alla proposta penitenziale di san Francesco di Paola e delle persone che accorrevano dall’umile Frate per ottenere preghiere e guarigioni, la Chiesa fu ingrandita. I lavori si protrassero dal 1469 al 1474 e grazie ad essi fu aggiunta una larga navata, con doppia volta a crociera, in senso trasversale rispetto alla primitiva chiesa, ed una navata minore a destra. L’ingresso fu spostato e fu creato quello attuale.
La Chiesa, così ingrandita, fu intitolata a Santa Maria degli Angeli, mentre la primitiva cappella, diventata nave minore, rimase dedicata a San Francesco d’Assisi. Il legame con il Santo d’Assisi rimase molto evidente anche in occasione dei nuovi lavori, intanto perché la chiesa ricorda molto da vicino la Porziuncola.
La facciata è stata completata soltanto sul finire del ‘600. È alta 24 metri e larga 12 ed è tutta in pietra locale. Il piano inferiore, di stile dorico, è unito a quello superiore, di stile corinzio, da una balconata. La struttura termina con un fastigio in cui troneggiano la statua del Santo di Paola, lo stemma dell’Ordine dei Minimi e la Croce.
Il portale è di stile gotico. Oltre al grande valore artistico, ha anche un enorme valore spirituale. Infatti, fu voluto proprio da san Francesco a suggello della sua opera di fondatore.La parte superiore, incornicia in affresco (sec. XV) una Madonna con ai lati i due Santi di Paola e di Assisi. I due affreschi laterali ricordano due miracoli del Santo. Sulla parete di sinistra, un altro affresco mostra il Santo che protegge i tre rami dell’Ordine
Davanti alla nicchia delle reliquie, si trova la grande Lampada del Voto, tutta in argento lavorata. Durante la seconda guerra mondiale, il superiore di allora, padre Vincenzo Donnarumma, fece voto di perenne riconoscenza al Santo se avesse risparmiato la Calabria dai bombardamenti. Il voto fu sciolto il 13 ottobre 1947, con l’inaugurazione di questa splendida lampada di argento lavorata, alimentata perennemente dall’olio offerto a turno dalle province della Calabria, rappresentate simbolicamente dalle tre figure muliebri con i relativi stemmi. Queste tre sculture sono state riprodotte dopo che le originali furono trafugate nel 1983, insieme all’urna contenente le ossa del Santo.
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