Avvenire di Calabria

I versi pubblicati arrivano al cuore e nascono dalla realtà, come spiega chiaramente l'autrice nel corso della presentazione del volume

Una raccolta di poesie dedicate ai migranti sbarcati a Reggio Calabria

Nel corso della serata si sono registrati gli interventi di don Pierrre Kyambo, della volontaria Noemi Gurnari e del medico Carmelo Covani

di Redazione Web

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Una raccolta di poesie dedicate ai migranti sbarcati a Reggio Calabria. Versi che arrivano al cuore e che nascono dalla realtà, lo dice chiaramente l'autrice nel corso della presentazione del volume

Migranti a Reggio Calabria, l'accoglienza si fa poesia

“Il naufragio delle conchiglie” è una raccolta di poesia, scritte da Danise Caruso, pensando ai tanti migranti che attraverso la rotta del Mediterraneo per giungere nella fortezza Europa. Versi che arrivano al cuore e che nascono dalla realtà, lo dice chiaramente l'autrice nel corso della presentazione del volume, la prima voluta e organizzata dall'associazione Lo scrigno di Giada insieme alla Cisme società cooperativa e ad altre due associazioni Tra Noi e Immezcla svoltasi presso il Centro Famiglie Collina degli Angeli.


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«Ho sentito che dovevo dar voce ai migranti la sera del 30 maggio 2016», racconta Denise Caruso. «Quel giorno, insieme a mio marito,  partecipai alla veglia di preghiera organizzata dal Coordinamento Ecclesiale per gli sbarchi – continua Caruso - ed era dedicato alle vittime del mare e in particolar modo ai 45 naufraghi che giunsero senza vita nel nostro porto. Il momento vedeva uniti cristiani e musulmani e si svolse presso il quinto Reparto Volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria, laddove era presente il conteiner frigo che custodiva le salme. Ricordo il rumore di un motore acceso e le emozioni indescrivibili  mai provate prima. So che quell’evento ha suscitato in me la certezza che esiste un’esistenza ancora ignota e va svelata e rivelata».

«È un esistenza che richiede però un’azione dinamica “accorgersi” ed implica un vedere qualcuno che è davanti ai nostri occhi, ma che non vediamo veramente, oppure che conosciamo solo attraverso tutta una serie di costrutti, pregiudizi, stereotipi in breve per sentito dire. La sera della veglia l’esistenza di coloro che lasciano la loro terra anche a rischio della vita, è stata illuminata da chi non aveva più respiro, eppure parlava alle nostre coscienze, alla mia che da quel giorno si è ripromessa di fare qualcosa per cercare di rompere il guscio dell’indifferenza e contribuire a diffondere l’urgenza di accorgersi dell’Altro nella misura in cui lui ha bisogno, nella misura in cui riconosco che quella persona mi chiede prossimità, accoglienza, calore umano».


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Nascono così i versi Linea di confine, Soffio di nuova primavera e tanti altri che seguono il filo della narrazione attraverso il viaggio, l'esperienza e poi la speranza racchiusi nel volume per i tipi della casa editrice Caruso. 

Nel corso della serata, moderata dalla giornalista Paola Suraci, dopo i saluti del parroco don Graziano, di Francesca Ruggeri dello Scrigno di Giada, del presidente del TraNoi Demetrio Plutino e della presidente della Cisme Daniela Rossi, si è entrati nel vivo dell'incontro con gli interventi di don Pierrre Kyambo, Noemi Gurnari del Coordinamento ecclesiale sbarchi, e del medico Carmelo Covani, intervallati dalle letture de “Il naufragio delle conchiglie”. 

Il ricavato della vendita del libro pari a cinquecento euro l'autrice lo ha voluto devolvere alla diocesi di Uvira nella Repubblica democratica del Congo che li utilizzerà per pagare la retta scolastica e far studiare sei bambini.

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