Avvenire di Calabria

Dalla Polonia al mondo, un cammino di fede e coraggio che ha toccato anche la Calabria

Vent’anni senza Giovanni Paolo II: il Papa che cambiò la storia

Dall’impegno per la pace al dialogo interreligioso, fino al coraggio di chiedere perdono per gli errori della Chiesa: un pontificato che ha segnato la coscienza del mondo.

di p. Pasquale Triulcio *

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Venti anni fa tornava alla casa del Padre san Giovanni Paolo II, venuto per due volte (1984 e 1988) in Calabria e quindi a Reggio. Karol Józef Wojtyła nasce nel 1920 a Wadowice, nel sud della Polonia, figlio di un ex ufficiale dell’esercito asburgico. Nel 1938 comincia i suoi studi universitari a Cracovia. I tedeschi, che invadono la Polonia nel 1939, chiudono l’università; come gli altri maschi abili deve lavorare, prima come fattorino per un ristorante, in seguito come manovale in una cava di calcare e nella fabbrica Solvay. Nel 1942 entra nel Seminario clandestino di Cracovia. Ordinato sacerdote nel 1946, va a Roma per stendere una tesi in teologia (sulla dottrina della fede in san Giovanni della Croce) presso l’Angelicum.



Dopo soli dieci anni passati con compiti pastorali e di insegnamento in filosofia, nel 1958 viene nominato vescovo ausiliare di Cracovia, per diventarne arcivescovo nel 1963, in pieno regime comunista – un regime che è consapevole della forza morale di questo prelato e lo fa spiare. Partecipa al Concilio Vaticano II, contribuendo alla stesura della Dignitatis humanae e della Gaudium et spes. L’elevazione al cardinalato avviene nel 1967. Viene eletto Papa il 16 ottobre 1978, dopo 8 scrutini.


PER APPROFONDIRE: Giovanni Paolo II, vent’anni in cielo: il Papa che fece della Calabria una terra di speranza


Sale sul soglio di Pietro un uomo robusto e sportivo; possiede la penna di un poeta e conosce il mestiere dell’attore; è poliglotta e ben versato in filosofia; le drammatiche esperienze subite durante l’occupazione nazista della sua patria – per la quale ha un amore fervente – e le durezze vissute sotto i comunisti lo fanno crescere fino ad essere una persona di profonda spiritualità – marcatamente mariana – e di notevoli doti politiche.

Giovanni Paolo II durante la sua prima visita pastorale in Polonia (1979) - Sir

Agisce con disarmante disinvoltura e grande chiarezza sin dall’inizio del pontificato. «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici. I vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!» (Omelia del 22 ottobre 1978).

Il primo a non avere paura è lo stesso Papa, che non cessa di visitare Nazione dopo Nazione, incontrandosi con i poveri e i potenti. La sua prima visita in Polonia, nella tarda primavera del 1979, segna l’inizio del travagliato processo che porterà, nel 1989, alla fine del regime comunista in Polonia e allo sgretolamento dell’Urss. L’importanza politica di questo Pontefice porta i suoi nemici ad attentare alla sua vita (13 maggio 1981) e altri, prima distanti, a stabilire rapporti diplomatici con la Santa Sede. Molto significativamente lo fanno, tra gli altri, la Grecia (1979), il Regno Unito e le monarchie scandinave (1982), gli Stati Uniti (1984), la Russia (1990), il Messico (1992). Il numero delle nunziature passa da 88 a 176, quello delle rappresentanze presso le organizzazioni internazionali da 8 a 15. Il Papa interviene continuamente con parole e azioni in favore dei diritti dell’uomo (in primo luogo del diritto alla libertà religiosa) e della giustizia sociale, alla quale dedica tre encicliche.

Visita pastorale di Giovanni Paolo II al Santuario di Pompei (7 Ottobre 2003) - Sir

All’interno della Chiesa mette energicamente in prassi il «conferma i tuoi fratelli». Per questo intraprende i numerosi viaggi apostolici ed istituisce le Giornate mondiali della gioventù – il suo dono più spettacolare alla Chiesa. Forte è il suo appoggio ai «movimenti», frequenti sono le beatificazioni e le canonizzazioni. Giovanni Paolo II non esita a ribadire la validità della tradizionale dottrina circa la fede e la morale, e della disciplina ecclesiastica. Il celibato sacerdotale non viene abolito, la donna non è ammessa al sacerdozio. Nel suo magistero spicca la preoccupazione per l’uomo, dalla Redemptor hominis (1979) alla Veritatis splendor (1993), fino all’Evangelium vitae (1995). Combatte «la cultura della morte» che si esprime nell’aborto, nell’eutanasia e nella pena capitale.

Con il Catechismo della Chiesa Cattolica vuol dare un aiuto all’episcopato mondiale. Durante il pontificato viene pubblicato il nuovo Codice di Diritto Canonico (1983) e introdotta una riforma della curia romana (1988). La caratteristica più marcata del pontificato è il dialogo con «gli altri». La prima preoccupazione è di migliorare i rapporti con le Chiese ortodosse; mentre sono possibili visite a Costantinopoli e perfino in Romania (1999) e Grecia (2001). Pacifiche sono le relazioni con le Comunità ecclesiali riformate. Significativi gesti verso il popolo ebraico sono la visita alla sinagoga di Roma nel 1986 e quella al muro del pianto a Gerusalemme nel 2000.

Giovanni Paolo II riceve in udienza l’arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione Anglicana, Rowan Douglas Williams (Roma, 4 ottobre 2003) - Sir

Il Papa tende la mano verso l’islam. Attirano molta attenzione – ma anche critiche – gli incontri dei rappresentanti delle diverse religioni ad Assisi nel 1986 e nel 2002. Nel quadro di questo avvicinarsi «agli altri» sono da collocare le molte domande di perdono per i peccati dei figli della Chiesa: espresse in modo speciale durante il Grande Giubileo del 2000. Molte sono le sofferenze fisiche durante gli ultimi anni della sua vita. Il 2 aprile 2005 torna alla casa del Padre.



La moltitudine di persone venuta a Roma per dargli un ultimo addio e la qualità delle personalità presenti ai funerali (tre tra presidenti ed ex presidenti statunitensi!) è la prova che Giovanni Paolo II è stato uno dei più eminenti Pontefici della storia della Chiesa.

Vaticano, 5 aprile 2005: fedeli in fila per pregare davanti alla salma di Giovanni Paolo II - Sir

Papa Benedetto XVI lo ha beatificato il 1° maggio 2011 ed infine papa Francesco, alla presenza del predecessore, ha canonizzato san Giovanni Paolo II il 27 aprile 2014. Il suo corpo riposa in un altare laterale della Basilica di San Pietro in Vaticano. La sua memoria liturgica ricorre il 22 ottobre.

* Professore di Storia della Chiesa - Direttore Archivio Storico Diocesano Reggio Calabria

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