Avvenire di Calabria

I principali problemi del sindaco arrivano dall'interno: più di uno, tra assessori e consiglieri, avrebbe consigliato un «passo indietro».

Verso le comunali. Nel csx si allarga il fronte anti-Falcomatà

Federico Minniti

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Elezioni comunali, proseguono i movimenti in vista dell'appuntamento con le urne che - molto probabilmente - sarà il prossimo 31 maggio a Reggio Calabria. Nel centrodestra, forti della vittoria alle regionali, è tempo di valutazioni per la scelta dello sfidante dell'uscente Falcomatà, con Fratelli d'Italia che sembrerebbe a un passo dallo strappare il «via libera» della coalizione sul nome del proprio candidato: i partiti di minoranza sanno che individuare il giusto profilo per la carica di primo cittadino è l'ultimo tassello di un puzzle che li da come favoriti per il ritorno in sella a Palazzo San Giorgio.

 
Molto più dinamica è la situazione nel centrosinistra. Dopo l'avvio della campagna elettorale del collettivo "La Strada" che sostiene Saverio Pazzano, docente reggino, nella rincorsa allo scranno più alto della Casa Comunale; si presenta un altro candidato sindaco: domattina battesimo con la stampa per Nino Liotta, già consigliere comunale, eletto tra le fila di Energia Pulita, la lista civica a sostegno di Massimo Canale alle comunali di 9 anni fa. L'obiettivo della sua lista, "Nuova Reggio", è altisonante: fondare la Regione metropolitana dello Stretto assieme a Messina. Un input lanciato da Tonino Perna e Daniele Castrizio e ripreso, nelle ultime ore, sia dallo stesso Falcomatà che da Federica Dieni, portavoce reggina del Movimento Cinquestelle in Parlamento.
 
Insomma, a sinistra del Pd si moltiplicano i candidati "alternativi" a Falcomatà che, però, sembrerebbe abbia i maggiori problemi all'interno della sua maggioranza: più di uno, tra assessori e consiglieri, avrebbe consigliato un "passo indietro" all'attuale primo cittadino per favorire il supporto a una figura civica. Un po' come accaduto con Oliverio alle regionali. E anche in questo caso, l'uscente - che ha incassato l'ok di Zingaretti e il «nì» di Italia Viva - non ne vuole sentire ragione...

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