Avvenire di Calabria

Il 21 gennaio 1978, l'ordinazione episcopale dell'oggi arcivescovo emerito di Reggio Calabria - Bova

Vescovo da 45 anni, la Chiesa reggina in festa per monsignor Mondello

Tra le esperienze forti di vita pastorale il 26° sinodo diocesano e l'apertura degli Istituti teologici

di Redazione Web

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Era il 21 gennaio di 45 anni fa, nel 1978, quando monsignor Vittorio Luigi Mondello (oggi arcivescovo emerito della Chiesa reggina - bovese) fu chiamato al servizio episcopale dal Santo Padre, Paolo VI. Un ministero per la maggior parte vissuto a Reggio Calabria, diocesi che oggi lo festeggia.

L'anniversario: vescovo da 45 anni

Ordinato sacerdote il 21 giugno 1960, dopo aver ricoperto diversi incarichi, il 10 dicembre del 1977, monsignor Mondello viene eletto alla Sede titolare vescovile di Carcabia, con deputazione di ausiliare per l’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, ricevendo la consacrazione episcopale il 21 gennaio del 1978.


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Nominato vescovo della diocesi di Caltagirone, nel 1990 viene nominato arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova, ministero che svolgerà fino al 13 luglio del 2013. Proprio in riva allo Stretto ha vissuto ben oltre vent’anni del suo episcopato durante il quale (nel decennio 2003 - 2013) ha ricoperto anche l’incarico di presidente della Conferenza episcopale calabra e di membro permanente della Conferenza episcopale italiana.

Il vescovo Mondello e il 26° Sinodo diocesano

Tra le esperienze forti di vita pastorale, riconducibili al suo mandato di guida della diocesi reggina, ci sono i lavori del 26esimo sinodo diocesano. Un evento fortemente voluto dall’oggi arcivescovo emerito, la cui ricchezza, ancora oggi è rappresentata dal largo coinvolgimento di laici che insieme ai presbiteri lavorarono con grande intensità elaborando idee e proposte che diedero forte impulso alla crescita della Chiesa locale.

«La cosa più bella che siamo riusciti a fare è stato il Sinodo diocesano chiusosi nel 1999 alle porte del Giubileo. Fu un’esperienza meravigliosa - ha dichiarato Mondello, qualche tempo fa, ad Avvenire di Calabria - perché i membri del sinodo furono circa trecento, di cui la maggior parte laici. Un’esperienza così entusiasmante che partorì dei documenti molto apprezzati, uno addirittura lodato in una conferenza dal gesuita Bartolomeo Sorge che lo definì “uno dei più bei documenti che io abbia mai letto nella mia esperienza”».

Altri momenti importanti legati all’episcopato di Mondello in riva allo stretto, anche l’apertura dell’Istituto Superiore di Scienze religiose e dell’Istituto Teologico. «L’esperienza di Reggio è stata per me arricchente e mi ha aiutato a crescere grazie alla collaborazione di tanti preti e laici molto preparati».

Chi è il vescovo?

Sull'importanza della figura del vescovo così, sempre su Avvenire di Calabria, ha risposto recentemente l'arcivescovo emerito di Reggio Calabria - Bova: «I documenti del Concilio Vaticano II ci dicono nella Lumen Gentium che il vescovo deve essere il "principio e fondamento visibile dell’unità della Chiesa particolare come il Papa è principio e fondamento visibile della Chiesa universale"».


PER APPROFONDIRE: Monsignor Vittorio Mondello: «Fede e magistero, ecco chi è il vescovo»


«Il vescovo nella sua diocesi - ancora Mondello - è il principio e fondamento visibile della Chiesa. Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che il compito primario del vescovo è quello di creare la comunione, l’unità tra i membri della comunità perché possano amare Cristo, possano amare Dio. Amarsi tra di loro e annunziare questo amore nel mondo agli uomini ai quali sono inviati».

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