Avvenire di Calabria

Partita bruttissima dei neroarancio sempre sotto con una formazione non irresistibile

Viola, solo Radic non può bastare. Rieti passeggia (68-78)

Federico Minniti

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Si cercavano alternative e la gara tra Viola Reggio Calabria e Npc Rieti, invece, fornisce conferme negative. Tanti i temi: dopo i 55 punti fatti contro Casale, al PalaCalafiore un attacco spuntato ne racimola 68 punti, subendone 78 da una squadra tutto fuorché irresistibile. Ma il problema non è solo l’attacco. Non c’è la faccia cattiva delle partite da vincere, c’è una squadra senza dimensione che affronta Rieti con estremo timore reverenziale senza mai voler imporre il proprio gioco, sempre se - a questo punto del campionato - ce ne sia davvero uno. Sin dal primo quarto la Viola in attacco è Radic-dipendente (8 punti sui 13 della squadra nel primo quarto) e in difesa non da continuità all’intensità, non riuscendo a leggere le caratteristiche degli avversari (l’ex Casini subentrato 6 punti dall’arco - suo marchio di fabbrica - con il 100% al tiro). La scelta di “preservare” Radic dai falli fa male in difesa dove Sims punisce la Viola con troppa facilità, ma nell’economia della partita sembra portare un guadagno - almeno apparente - ai temi della partita con lo stesso Sims che la combina grossa con il secondo e terzo quarto, tutti nel secondo quarto. L’inizio partita della Viola è troppo brutto per essere vero: il 13-22 del primo quarto vede Rieti veleggiare sulle ali di quei mezzi tattici che dovevano essere propri della Viola, ossia il ritmo e la transizione. Mezzi che i neroarancio recuperano quando nella mischia viene gettato il quintetto baby con Caroti sugli scudi, insieme ad un ottimo Lupusor e un buon Guariglia. Complice l’assenza di Sims certo, ma anche di capitan Fabi che con tre falli sul groppone che si autoesclude da una disputa che si rivela più complicata di quella attesa alla vigilia. Il resto lo fanno i numeri che descrivono come la partita cambi quando la Viola prema sull’acceleratore: nel primo periodo, quello della nevicata rietina, un 32% al tiro per gli uomini di casa, con un poco edificante 1/7 da tre punti, mentre con il mini-quintetto - seppur in attacco non si trovi con continuità la via del canestro - è in difesa che si chiudono le porte a Rieti: 19-18 il quarto a favore dei neroarancio che sprecano con Marulli (meglio in versione point-guard che play) la possibilità di chiudere il periodo a cinque lunghezze di distanza. Paternoster smonta le certezze, destrutturando il quintetto-tipo nel nome del suo credo cestistico, ma ancora non basta. Rieti è brava a limitare i danni, trovando protagonisti inattesi come Benedusi, molto meglio della capacità gestione dell’emergenza della Viola. E chi si aspettava un inizio secondo tempo arrembante si ritrova una viola che perde quattro palle in attacco per altrettanti contropiede di Rieti che esaltano Marcos Casini che punisce i suoi ex compagni anche dalla lunga distanza. Un harakiri in piena regola che oltre che regalare il -17 in casa, consegna pure un Marulli che esprime il suo disappunto davanti a tutto il palazzetto invocando il cambio. Per fortuna che Rieti è una squadra “normale” e concede alla Viola il tempo di recuperare l’equilibrio e tenersi aggrappata alla partita con la voglia di Fabi e Caroti oltre che alle spalle, robustissime, di Radic. Ma quando la palla non arriva al colosso sotto canestro, la Viola prova la via solo dell’interpretazione individuale dell’uno contro cinque. Qualche volta va bene, molte altre volte - soprattutto con un Legion davvero poco in partita - per niente. Neroarancio che non mordono le caviglie, facendo solo un fallo di squadra in tutto il cruciale terzo quarto. Per fortuna che c’è Ivica Radic che trasforma tutto, ma davvero tutto ciò che gli transita dalle mani, in due punti. Ma è troppo poco, con Rieti che si accinge all’ultimo quarto con un “comodo” +14. Micevic e Fabio con un parziale di cinque a zero provano a suonare la carica, ma Rieti trova Diprampero in scia che infiamma la sua partita con 7 punti in fila che annulla il recupero neroarancio. Paternoster è costretto a rinunciare a Legion per l’inconsistenza dell’americano con i soli Caroti e Fabi a interpretare con coraggio la fase fondamentale della partita che solo per demerito di Rieti vede la Viola a 4.40 dalla fine a soli 9 lunghezze. Per l’ultimo assalto al fortino Paternoster rimette lo starting-five. Ci prova Ion Lupusor a tirare fuori gli attributi, lottando sui due fronti del parquet; poi Legion con la rubata e il canestro per il mino svantaggio 65-72 a 1.55. Casini scrive i titoli di coda con un piazzato, punendo un Marulli davvero insufficiente. Il resto la fa l’inconsistenza della Viola che chiude con la seconda sconfitta interna della stagione. Se questa era una sfida-salvezza, averla persa così non lascia presagire nulla di buono. Viola al penultimo posto insieme a Roma Gas&Power (prossima avversaria), Agrigento, Scafati e Agropoli davanti solo a Casale Monferrato. Delle ultime quattro Viola vittoriosa solo con Agrigento e sconfitta in tutti gli altri scontri diretti.

 
Tabellino

Viola Reggio Calabria - Radic 18, Taflaj ne, Lupusor 11, Legion 8, Caroti 4, Fabi 12, Guariglia 2, Guaccio, Marulli 8, Micevic 4, Falluca 1. Coach: Paternoster 

NPC Rieti - Casini 15, Dellarosa, Benedusi 5, Eliantonio 5, Zanelli 11, Trevisan, Chillo 5, Sims 22, Diprampero 10, Pepper 5. Coach: Nunzi

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