Avvenire di Calabria

Abbiamo intervistato il fondatore dell'Associazione Meter in occasione della 28ª Giornata dei bambini vittime della violenza che inizia il 25 aprile

Infanzia violata, don Di Noto: «Amare non è abusare»

Il sacerdote rinnova la sua battaglia contro pedopornografia e indifferenza Il sacerdote: «C’è ancora molto da fare. Dietro ogni numero, una vittima reale»

di Davide Imeneo

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Combattere lo sfruttamento, la violenza, la pedofilia e la pedopornografia. Ma, soprattutto, l’indifferenza. Una battaglia che don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter Ets a tutela dei minori, conduce da una vita, senza mai stancarsi.


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Nonostante le difficoltà, don Fortunato, che è anche direttore dell’Ufficio Fragilità - Servizio tutela minori della diocesi di Noto e responsabile del Centro ascolto Tutela minori regionale della Cesi (Conferenza episcopale siciliana), ne ha fatto il vessillo del suo ministero sacerdotale. Abbiamo raccolto la sua testimonianza in occasione della Giornata dei bambini vittime della violenza, un appuntamento che si rinnova da ben 28 anni e che inizia il 25 aprile per terminare la prima domenica di maggio, che quest’anno cade il giorno 5, coincidendo con la Giornata nazionale contro pedofilia e pedopornografia, come ricorda lo stesso Di Noto, «istituita solo nel 2009».

Don Di Noto, come è nata l’idea della Giornata dei Bambini Vittime?

La Giornata dei Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza, contro la pedofilia (Gbv), è nata nel 1996, su richiesta delle famiglie e dei gruppi di bambini della Parrocchia Madonna del Carmine di Avola (Sr) e dell’Associazione Meter, a seguito del tentato omicidio nei confronti di una bambina di 11 anni, dei racconti di alcuni episodi di abuso e del suicidio di un ragazzo di 14 anni. È stata la prima in Italia e in Europa che si è interessata della lotta alla pedofilia e pedopornografia.


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Sono già passati 28 anni dalla sua istituzione, aprendo nuove piste e offrendo momenti importanti di riflessione, preghiera, impegno. La Gbv di Meter è stata la primogenitura di altre Giornate.

Vorrei chiederle di condividere con noi un’analisi dei dati. La pedofilia è in crescita o in decrescita?

La pedofilia e la pedopornografia appartengono ad una gamma di delitti dei più efferati e non risparmiano nessuno: dai neonati ai bambini prepuberi riducendoli in “schiavitù” non solo sessuale. I numeri, che rappresentano le vittime reali, devastano e inquietano. Il report Meter 2023 è da leggere e approfondire.

Che messaggio vorrebbe inviare ai genitori per la protezione e l’educazione dei loro figli riguardo ai pericoli dell’abuso?

Cari genitori, stiamo vivendo “una catastrofe educativa” (papa Francesco, 2019), dobbiamo prendere in mano la vita sul serio, la vita dei piccoli proteggendoli fino in fondo, non cancellando i loro sogni di “paradiso”: bambini amati, non saranno abusati. Elementari regole di vita.

La Chiesa, anche grazie a papa Francesco, ha fatto passi avanti nel contrasto ad ogni forma di abuso nei confronti dei minori. Quali sono le principali novità introdotte negli ultimi anni e perché sono così importanti?

La Chiesa (la comunità credente e redenta) deve proseguire il cammino che papa Francesco ha tracciato: le Linee guida, i Servizi diocesani di Tutela Minori e persone vulnerabili, la prevenzione, la formazione per avere sempre ambienti sicuri e di cura. Intravedo, ma è solo una mia idea: una Chiesa bambina per i bambini dove ci sono “i diaconi dell’infanzia”, a servizio dei prediletti del Signore.


PER APPROFONDIRE: Minori, nasce il servizio tutela della diocesi di Reggio Calabria


Bisogna fare ancora di più, nella formazione dei Seminari, nel non avere da parte del clero nessuno che abusi dell’innocenza, molte vittime chiedono di essere ascoltate, amate e accompagnate, anche sulla violenza digitale, così come indica Dignitas infinita nn. 61-62).

Un abuso contro un minore ferisce tutta la sua famiglia, in che modo si deve vivere una prossimità che “guarisce”?

Un abuso ha molteplici conseguenze permanenti, personali, familiari, comunitarie: è un omicidio psicologico che genera una serie di ferite che devono essere, nel tempo, curate con balsami di risurrezione e guarigione. Non è semplice e neanche facile e automatico. Le vittime devono trovare, quando hanno punti di riferimenti certi, autentici e identificabili, “samaritani e locandieri” esperti in umanità e professionalità. La famiglia, spesso, ma non sempre, indifferente, deve altresì essere accompagnata. Un percorso possibile.

Può raccontarci qualche aneddoto di questa “prossimità che cura”?

In tutti questi anni (più di 30) Meter ha accolto e ascoltato migliaia di persone che hanno subito un abuso. Ogni persona ha una sua storia, drammatica, e più delle volte, esemplare perché si è fidata e ha avuto modo di passare da un abuso al percorso di risurrezione, perché avvengono questi miracoli di cielo e di terra.


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Apparirebbe banale, ma ricordo ancora la richiesta: posso abbracciarti e sentire la tenerezza di Dio con una tua carezza che sfiora la mia nuca? Basta una carezza che non ruba o tradisce il paradiso di una bambina, per sperimentare la bellezza dell’Amore di Dio. Banalità, no, ve lo assicuro: stupore, solo stupore dopo la bruttezza e la violenza subita. Aveva 8 anni, da 4 subiva abusi.

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