Avvenire di Calabria

Guarda l'intervista video al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria

Infanzia violata, il procuratore Di Palma: «Tante le vittime silenziose»

Il magistrato parla sono solo di repressione dei reati, ma soprattutto della cura per prevenire che episodi di violenza si ripetano

di Francesco Chindemi

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Le violenze domestiche hanno un impatto devastante nella vita dei minori e per la loro crescita. Il procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Palma non ha dubbi.

Violenza sui minori, parla il procuratore presso il Tribunale dei minorenni, Roberto Di Palma

«La tematica delle violenze intrafamiliari è molto ampia perché riguarda due tipi di violenze distinte e separate: quelle dirette e quelle indirette», spiega il magistrato nell'intervista video rilasciata ad Avvenire di Calabria e proposta sul numero in edicola domenica scorsa con il quotidiano nazionale Avvenire.


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«Le violenze dirette si manifestano con atti di violenza fisica e sessuale contro i minori, mentre le indirette si verificano quando i minori sono costretti ad assistere a litigi e aggressioni tra i genitori, subendo danni psicologici significativi».

Già di per sé, continua il magistrato, «i bambini sono una sorta di “tabulae rasae”, dei libri su cui sono i genitori, la società, la scuola, il mondo esterno a scrivere delle regole di comportamento », afferma Di Palma, evidenziando come l’esposizione continua a tali violenze possa «modellare negativamente il comportamento futuro dei minori».

Reati sessuali, altra piaga dove c'è tanto sommerso

In questo mondo di violenze domestiche nei confronti di minori, aggiunge, «c’è poi anche la piaga rappresentata dai reati a sfondo sessuale che vedono i minori, purtroppo, vittime di questi comportamenti aberranti.


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Nel nostro distretto questo non è un fenomeno particolarmente diffuso, fermo restando che bisogna sempre fare una distinzione fra il denunciato e ciò che realmente avviene», prosegue il procuratore capo nell’ammettere che, purtroppo, «esiste anche una parte di sommerso che non conosciamo».


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La cura alla violenza? «Oltre all’azione della giustizia minorile, della rete dei servizi sociali, della scuola, dovremmo incidere sulla famiglia», dice ancora il Procuratore. «Quando indaghiamo su vicende che coinvolgono i minorenni, ci troviamo sempre di fronte a ragazzi che vivono una condizione di disagio che spesso diventa devianza». «Io faccio il procuratore, non il politico, ma credo sia importante investire seriamente su politiche che tendano a ricomporre la famiglia, incentrate su valori per cui i ragazzi si sentano amati e non abbandonati», chiosa Di Palma.

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